Milano
Caso La Russa jr, per il revenge porn la presunta vittima chiede 50 mila euro di provvisionale: che cosa significa?
La presunta vittima di revenge porn ha chiesto una provvisionale di 50mila euro a Leonardo Apache La Russa e Tommaso Gilardoni. Ma cosa è esattamente tale richietsa di risacimento?

Caso La Russa jr, per il revenge porn la presunta vittima chiede 50 mila euro di provvisionale: che cosa significa?
È approdato davanti al giudice per l’udienza preliminare il caso che vede coinvolti Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e l’amico Tommaso Gilardoni, accusati di revenge porn ai danni di una giovane donna. Secondo la ricostruzione della Procura, nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, la presunta vittima – che aveva bevuto e assunto sostanze – sarebbe stata filmata durante un rapporto sessuale nell’abitazione di La Russa. Il video, diffuso inizialmente su WhatsApp, sarebbe poi circolato tra altri amici. A questo si aggiungerebbe un secondo video, girato nell’agosto dello stesso anno.
Nel corso dell’udienza del 15 luglio 2025 davanti alla gip Alessandra Di Fazio, la donna si è costituita parte civile e, tramite il suo legale, ha chiesto una provvisionale di 50mila euro, come risarcimento immediato per il danno subìto. L’udienza è stata aggiornata a novembre, in attesa della decisione su una parallela richiesta di archiviazione per il reato di violenza sessuale. Ma che cos’è la provvisionale e come funziona?
Che cos’è la provvisionale
La provvisionale è una sorta di risarcimento anticipato: una somma di denaro che il giudice penale può assegnare – sin dalla sentenza – alla parte offesa. Si tratta di un acconto sul maggior danno subìto, destinato a tutelare la vittima, anche nelle fasi successive del processo. In pratica, è un primo rimborso che consente di ottenere immediatamente una cifra, pur in attesa di eventuali risarcimenti successivi più ampi. È quindi definibile come un “risarcimento parziale” per la vittima, con efficacia immediata.
Quando può essere disposta e cosa succede con l’appello
Il giudice penale, una volta accertata la responsabilità dell’imputato, se la parte offesa si è costituita parte civile e ha richiesto il ristoro dei danni, può decidere di includere nella sentenza una provvisionale. Tale somma resta efficace anche in caso di appello o ricorso in Cassazione, permettendo alla vittima di eseguire il precetto su tale sentenza e ottenere il pagamento immediato. Solo se la sentenza venisse annullata in via definitiva verrebbe meno l’obbligo di pagamento e la provvisionale eventualmente già corrisposta dovrà essere restituita, in tutto o in parte.
Cosa fare per ottenere la provvisionale
Chi subisce un reato deve costituirsi parte civile tramite un avvocato, presentando in quella sede sia la richiesta di risarcimento dei danni sia la richiesta specifica di provvisionale. Il ruolo del professionista è essenziale per far emergere con chiarezza i danni subiti e farli valutare già dal giudice penale. Senza tale richiesta, la vittima rischia di restare senza alcuna tutela economica immediata.
Il passaggio al risarcimento definitivo in sede civile
Quanto stabilito nella sentenza penale, compresa la provvisionale, non esaurisce la tutela economica della vittima. Per ottenere il ristoro integrale dei danni residui, è necessario avviare una causa civile –assistiti da un avvocato civilista. In tale sede si dovranno quantificare i danni, spesso mediante CTU (Consulenza Tecnica d’Ufficio), presentare documentazione medica, testimonianze e perizie a supporto.
Il criterio probatorio in sede civile è più severo: dove in penale può bastare una prova meno stringente del danno, nel civile occorre dimostrare in modo puntuale l’ammontare dei danni ulteriori. Se la causa civile fallisce, non solo si rischia di non ottenere nulla per i danni residui, ma si può anche incorrere nell’onere delle spese legali della controparte.
Rossella Pulci – Avvocato Familiarista