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Milano
La sfida di Bernardo: evitare il referendum su Beppe Sala
Luca Bernardo e Beppe Sala

La sfida di Bernardo: evitare il referendum su Beppe Sala

Ora deve farsi conoscere, Luca Bernardo, candidato del centrodestra alle prossima amministrative di Milano, previste per ottobre. E anche qualora ci riuscisse (mission se non impossible, quantomeno assai difficile), comunque una parte del voto alle prossime amministrative sarà un referendum. Pro o contro Beppe Sala.

IL REFERENDUM/ Il sindaco uscente ha impostato fin dall'inizio la propria strategia comunicativa in modo assai personale: Sala è il sindaco, ed è un sindaco oltre e al di là dei partiti. La stessa impostazione della prossima campagna elettorale e di quello che verrà dopo, se sarà eletto, risponde a questa logica. Sala ha detto parole chiare sui diritti, parole chiare sulla mobilità e parole chiare sulla transizione ecologica. Ha dato quindi un quadro di valori assai personale. Inoltre, ha impostato le liste che lo sostengono in modo tale che spicchi la figura del candidato. A parte il Partito Democratico (che si avvantaggerà di questa situazione), non ci sono liste che possono davvero pensare di andare oltre il 5 per cento (lista Sala compresa). Ha fatto bene? Lo diranno le urne, e non certo un sondaggio sul gradimento dei sindaci. Valevano poco prima, sia per sindaci che per governatori, valgono poco adesso.

LE DOMANDE SENESI/ Luca Bernardo deve evitare il referendum su Sala, la scelta secca. E deve portare idee che siano collettive. Ha già cominciato, dicendo che "ascolterà" e che sentirà i partiti, ma adesso entrare nei dossier è importantissimo. Le risposte alle domande di Andrea Senesi, cronista del Corriere della Sera, su stadio, navigli, mobilità possono andare bene il primo giorno, ma ci si attende una progettualità già dal giorno due. Non esistono solo i temi di Sala (transizione ambientale, diritti e mobilità). Esistono anche la povertà, il decoro urbano, l'Atm che farà o non farà una gara a fine anno (e bisognerebbe dirlo ai lavoratori, sono 10.000), il futuro degli aeroporti milanesi, la strategia sulle dorsali di accesso alla città (via dei Missaglia, e corso Sempione: largo scorrimento o imbuti per scoraggiare i forestieri?), il piano parcheggi (se sì, dove e con quali soldi), le funzioni sanitarie all'interno degli scali ferroviari. Un sindaco di Milano deve parlare di questo. E Bernardo ha una sfida in più: deve dimostrare che non è solo un pediatra, ma anche un primario. Ovvero, deve dimostrare di avere competenza di gestione di strutture complesse, e non solo di fragili e importantissimi organismi delicati.

LA DATA DEL VOTO/ Se sarà un referendum lo deciderà anche una signora di cognome Lamorgese. Perché da più parti si vocifera che il voto potrebbe non cadere il 10 e 11 ottobre, come si ipotizzava. Ad oggi c'è solo un rinvio delle elezioni nel periodo tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Con la solita bassa capacità analitica del governo Conte, non si tenne conto che le elezioni si fanno di domenica. E quindi, il 10 e 11 ottobre pare essere l'ultimo week end utile. Secondo alcuni potrebbe essere la settimana prima (una settimana che vale oro, in una campagna elettorale così corta). Secondo altri invece i partiti faranno di tutto per spostare al 17-18 ottobre.  Si vedrà, ma la scelta avrà in ogni caso conseguenze importanti.

I PARTITI/ Rispetto a cinque anni fa la competizione è durissima. Cinque anni fa il Partito Democratico a sinistra, e la Lega a destra potevano tranquillamente navigare in acque tranquille, tanto che non era un segreto che contribuivano organizzativamente e non solo al successo delle liste civiche collegate. Questa volta no, ognuno per sé e Dio per tutti. Inoltre tra Lega e Fratelli d'Italia è lotta per la primazia. La scelta di Vittorio Feltri capolista porterà a un capolista "eccellente" anche per la Lega? Chissà. Di certo non sarà Albertini.

ALBERTINI OUT/ L'ex sindaco di Milano ha ottenuto il suo risultato. L'ha fatto con grande abilità: non ha fatto passare Maurizio Lupi, e in più non deve neppure fare la campagna elettorale. What else?

fabio.massa@affaritaliani.it

 

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