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Milano
La società del cognato di Fontana fornisce camici a Regione: aperta inchiesta
Attilio Fontana

Fornitura di camici, la Procura di Milano apre un'indagine

La Procura di Milano ha aperto un'indagine sulla commessa di camici che sarebbe stata affidata alla società Dama controllata da Andrea e Roberta Dini, cognato e moglie del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Lo si apprende da fonti investigative. Il fascicolo, gestito dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, e' al momento a 'modello 45', cioe' senza ipotesi di reato ne' indagati. Il caso è oggetto di un'inchiesta di 'Report' che andrà in onda stasera, anticipata dal quotidiano 'Il Fatto'. E i capigruppo di opposizione Fabio Pizzul (Pd), Andrea Fiasconaro (M5s), Niccolo' Carretta (Azione), Patrizia Baffi (Italia Viva) e Michele Usuelli (+Europa) hanno già chiesto che Fontana riferisca in aula sulla vicenda.  Al centro del caso, una fornitura da 513mila euro di camici e altri dispositivi gestita dalla piattaforma di acquisti Aria che sarebbe poi stata "acquisita dalla Regione come donazione- scrivono i capigruppo di opposizione- avendo la societa' stessa il 20 maggio comunicato ad Aria Spa di aver deciso di trasformare il contratto di fornitura del 16 aprile 2020 in una donazione, cosa che effettivamente si concretizza il 22 maggio". La richiesta dei capigruppo e' che Fontana "voglia riferire all'Aula sull'effettivo svolgimento dei fatti e ci auguriamo fugare ogni ombra di dubbio sui fatti in oggetto o/e puntualizzare eventuali errori o inadempienze intervenute nel corso dei fatti in oggetto".

Fontana: "E' una donazione per i medici, stufo delle bugie"

"Una donazione per i medici. Stufo delle bugie di sinistra". "Cercano sempre una sfumatura negativa. Affare? Il fratello di mia moglie ci ha rimesso". Risponde cosi' il governatore lombardo Attilio Fontana in un'intervista a Il Giornale, alle accuse de Il Fatto Regione e la societa' Dama del cognato del governatore in relazione ad una partita di camici. "Sono stufo di dovermi difendere da accuse inconsistenti. Peggio, frutto di menzogne" sbotta il governatore lombardo, secondo il quale "cerano sempre una sfumatura negativa, una zona d'ombra nella gestione della giunta Fontana". Roberta, la moglie del governatore, spiega lui stesso, "ha una piccola quota e nessun potere decisionale, ma veniamo dipinti come una congrega di affaristi senza scrupoli". "Io non amo la pubblicita'", avvisa il governatore, ma mio cognato Andrea - precisa - ha bonificato piu' di 60mila euro sul conto del Covid e ha donato a comuni e soggetti vari mascherine e dispositivi di protezione". Poi chiosa: "Avremo fatto i nostri errori, ma non possono incolparmi di quel che non ho commesso e invece la sinistra e i suoi alleati montano ad ogni occasione un processo sommario contro il sottoscritto".

Fontana ha manifestato l'intenzione di querelare il Fatto, oggi ci sarebbe stato anche un tentativo di bloccare la messa in onda del servizio su Report.

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