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"Labirinti": personale di Maria Micozzi nell'ex studio di Manzoni. FOTO

"Labirinti": personale di Micozzi nell'ex studio di Manzoni

La solitudine e la paura dilaganti nella nostra società. L’incapacità di mettersi in relazione con gli altri. Sono questi i temi indagati da Maria Micozzi nell’esposizione “Labirinti”, allestita nell’ex Studio di Piero Manzoni: l’atelier, in un antico cortile di Brera, dove nel pieno dell’atmosfera bohémienne degli anni ’60 visse, lavorò e morì all’età di soli 29 anni il noto pittore concettuale.

Il labirinto rimandatoci dalla mitologia è il luogo dove Pasifae concepì il Minotauro con un toro. Per Micozzi, è la metafora di ciò che isola “nella ferocia del proprio desiderio” ogni minotauro moderno; la dimensione delle crescenti emozioni del nostro tempo che fanno fuggire dal diverso e cercare il proprio identico. È l’inganno allucinatorio “di un luogo non conoscibile, sempre uguale e sempre diverso; come un senso di sé che si perde via via che si smarriscono le coordinate del contesto; mano a mano che alla relazione sfugge le diversità e alla mente non resta che se stessa con cui confrontarsi. E quindi la follia del vuoto”. Dentro il labirinto si è protetti, ma chiusi; fuori, esposti, però pensanti e diversi.

I lavori in rassegna sono una quindicina. Vari i materiali: legno, juta, tessuto, ferro; e proprio il loro articolarsi struttura l’impegno creativo e lo spessore della poetica dell’artista. Due gradi opere su tela libera non intelaiata segnano i lati estremi dello spazio: una in bianco e nero, in acrilico e inchiostri (“ Labirinti “) e una seconda coloratissima in acrilico su juta (“Natura naturata”). Tra le due, un insieme a composizione di piccole opere su tavola, con al centro, una lastra in ferro lavorata a smeriglio (“Corsi e ricorsi”).

L’esposizione sarà inaugurata da un’introduzione di Antonetta Carrabs, presidente di ZeroConfini,  venerdì 13 dicembre alle ore 17. Successivamente rimarrà aperta su appuntamento dalle ore 15 alle ore 18, dal lunedì al venerdì. Per contatti telefonare al 3409738452 o allo 0248958934.

“Labirintico – afferma l’artista – è il disagio che percorre la crescente incapacità di farci domande sul senso di vivere, deforme è l'anima che dimentica la propria dimensione umana, la dimensione relazionale. Aristotele aveva schiuso tutto il nostro essere in un solo concetto ‘l’uomo, animale sociale’. Ma la cultura che ci portiamo dietro da pochi millenni sta, con la velocità che le è propria, sfrangiando il contesto con cui entrare in relazione, l’unico che possa permetterci di realizzare la nostra essenza sociale”.

Personale di Maria Micozzi

“LABIRINTI”

 13 dicembre 2019 – 16 gennaio 2020

Milano, via Fiori Chiari 16, Studio Zecchillo

Inaugurazione: venerdì 13 dicembre, ore 17-19

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