A- A+
Milano
Le frasi salienti del discorso di Stefano Parisi

di Fabio Massa

LIBERTÀ’ - Noi siamo liberi e pensiamo che il contributo culturale è libero. Noi siamo aperti. Noi non abbiamo paura di parlare con persone diverse da noi. Noi dobbiamo arricchire la nostra cultura.

IL PERCORSO - Da oggi inizia un lavoro: nelle prossime settimane affronteremo tanti temi. Noi vogliamo accogliere le idee. Noi siamo pronti a dare una mano. Noi dobbiamo studiare. So che non può essere titolo da giornale, ma noi qui dobbiamo costruire una nuova speranza per il nostro Paese. Non possiamo continuare a vivere nel giorno per giorno. Per costruire una nuova speranza nel nostro Paese dobbiamo pensare a quello che sarà l’Italia tra trent’anni. Lo sappiamo già adesso che cosa succederà. Ci sarà una tecnologia digitale che aprirà la nostra vita, e cambierà la nostra vita in meglio. 

TRE GRANDI TREND: I MIGRANTI. Non è possibile che ogni tre giorni cambiamo la politica verso l’Unione Europea. Dobbiamo guardare al futuro perché questo è un tema dei prossimi trent’anni. Non possiamo più permetterci di fallire. Dobbiamo portare rispetto agli Italiani, non solo alla politica. 

AMBIENTE. Trend molto importante. Se continuiamo con queste politiche ambientali, continueremo a trasferire le tecnologie in Cina. Non dobbiamo più prenderci in giro. O si fanno grandi investimenti per rinnovare il patrimonio immobiliare oppure rimaniamo fermi. L’ambiente è una grande opportunità. Come è una opportunità il tema del terremoto. 

LAVORO. Che lo voglia o meno il sindacato più retrogrado, il lavoro cambierà, perché c’è una rivoluzione digitale in atto.

EUROPA - Non possiamo andare a Ventotene a cercare il nostro futuro. L’Europa di Spinelli forse non c’è mai stata, ma sicuramente non c’è più. 

I POLITICI - La classe politica tra debito pubblico e incapacità ci ha costretto alla tattica delle furbizie. Ora abbiamo un maestro nelle furbizie tattiche (Renzi, ndr). Questa modalità di lavoro ci sta costringendo a una vita soffocata. Siamo guidati da questa contingenza per cui ogni volta si pensa che una legge di stabilità può cambiare qualcosa: non è vero da 20 anni. L’emergenza diventa lunga, e non cambiamo mai. Abbiamo un atteggiamento debole, che non si riesce a capire dove porti. La debolezza di questo Paese è pazzesca. 

IL NUOVO MOVIMENTO - Noi dobbiamo essere una forza in grado di far tornare l’Italia ad essere un grande Paese. E dobbiamo uscire dal linguaggio del pensiero dominante e usare il linguaggio della verità. Gli italiani sono molto arrabbiati perché il reddito si riduce. Il risparmio non è più remunerato, le tasse salgono. 

ITALIA CAMBIA VERSO - Siamo arrabbiati da anni di governi che ci dicono che il problema si sta per risolvere. “Vedo una luce in fondo al tunnel. Era un camion forse”. L’Italia cambia verso? “Nun me pare”. Basta con gli inganni perché chi dice che bastano 80 euro per la ripresa, ci sta ingannando. 

CONTRO I 5 STELLE - Ma ci inganna anche chi dice che basta urlare “onestà” e non aver fatto  nulla in passato per risolvere le cose. Inganna chi pensa che la politica non conti, che uno vale uno. Perché ci sono idee che creano benessere e idee che distruggono benessere. Noi dobbiamo trovare un nuovo spirito.

SUPERARE L’INVIDIA - Noi dobbiamo trovare la capacità di lavorare gomito a gomito. Dobbiamo superare l’invidia. A noi interessa di premiare quelli bravi, non di condannare quelli che non fanno niente. Oggi un dirigente della pubblica amministrazione è un martire: non ha una lira in più e non fa più carriera. Bisogna aprire la nostra testa, anche in politica. Se c’è qualcuno che ha benzina per una iniziativa politica comune, lasciatelo andare. I voti ce li portano via il fatto che abbiamo perso la fiducia dei cittadini. Noi abbiamo bisogno di un approccio nuovo. Abbiamo tanto di libertà in questi giorni. Quando noi parliamo di liberalismo popolare noi vogliamo dare un approccio diverso. Noi siamo profondamente alternativi alla sinistra. Noi vogliamo fare in modo che tutto il centrodestra sia una alternativa credibile al Paese. Vogliamo capire che gli italiani capiscano quale è la funzione nostra. Non vogliamo essere una setta. 

UNITA’ DEL CENTRODESTRA - Vogliamo dare un messaggio a tutti i partiti del centrodestra. Dobbiamo dare una formula di unità, ma siamo uniti se ognuno può rappresentare le nostre diversità. Ci deve essere posto per tutti. Mi chiedono: ma ci sarà la carta dei valori? No. Perché voglio che tutti i valori si riconoscano. Noi non siamo alternativi per i nostri valori, ma per come guardiamo il futuro.

LE CARCERI - Non possiamo parlare di diritti e avere il sistema carcerario che abbiamo oggi in italia. Sono persone che devono vivere una vita dignitosa e non lasciarle in quel modo. Noi vogliamo vedere la verità. 

LIBERALISMO - Noi siamo anche alternativi al liberalismo elitario, un liberalismo che dà tanto la sensazioni alle persone comuni che ha solo grandi interessi. L’Europa ha una evidente impostazione liberale, eppure tante normative liberali non sono capite dagli europei. Sono gli europei sbagliati oppure quelle norme erano un po’ troppo teoriche? Quando si costringe un Paese come l’Italia  a essere simile a un paese come l’Olanda, ci si sbaglia. Noi dobbiamo essere in grado di rispettare le nostre tipicità. Deve cambiare l’Europa. Le libertà economiche, non quelle teoriche, devono portare sviluppo e prosperità per tutti. 

BERLUSCONI - Credo delle libertà del 1994 di Silvio Berlusconi era un grande manifesto liberale. E’ vero che quella spinta liberale ha governato l’Italia per alcuni degli ultimi vent’anni. Quella spinta forte nel tempo si è un po’ persa, per vari motivi. C’è stato uno sbandamento negli ultimi anni del centrodestra. La volontà iniziale di Berlusconi era quella, me lo ricordo perché parlavamo spesso quando facevo il dg di Confindustria. Poi ci sono stati troppo statalismo e centralismo, troppe connivenze, e alla fine abbiamo smarrito il liberalismo: dobbiamo oggi aggiornare quelle ricette. Non dobbiamo prendere le ricette di Pera, Urbani, ma dobbiamo aggiornare quei ragionamenti. Perché il mondo è cambiato. C’è una decomposizione dell’equilibrio internazionale, con il disimpegno degli Stati Uniti dai temi internazionali, c’è il tema del terrorismo che sta pesando sulla nostra vita.

ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ’ - Vent’anni di odio nella nostra comunità. Io ho 60 anni, dobbiamo tutti quanti assumerci la nostra responsabilità. Anche io. Non possiamo dire che la colpa è solo dell’ultimo governo quando siamo all’opposizione e che la colpa è della maggioranza precedente quando siamo al governo. Dobbiamo dire senza ipocrisia che tutti noi abbiamo responsabilità. Perché abbiamo rinunciato al futuro del nostro paese, che cosa è successo? Io credo che questa riflessione sia importante. Dobbiamo innanzitutto ripartire dalla situazione attuale. 

LO STATO DEI CITTADINI - Lo Stato esiste  per i cittadini, non il contrario. Lo Stato è nostro. Lo Stato vive di sospetti. Lo Stato pensa che i cittadini siano inquinatori, corruttori, evasori. Lo Stato insegue la patologia. Questo sospetto gonfia la macchina dello Stato. 

L’ATTACCO ALL’ANAC - Mi chiedo: ma in Italia serve una autorità contro la corruzione, nominata dal presidente del consiglio, e che tutti i giorni ci dice la sua su questo e su quello? Poi siccome c’è l’Expo puoi anche non fare le gare. L’ANAC addirittura dice la sua sulla cannabis. Sulla cannabis: l’autorità contro la corruzione? Ma di che cosa stiamo parlando?

LA SICUREZZA SUL LAVORO - Che cosa vuol dire capovolgere questa logica? Faccio un esempio delicato: la sicurezza sul lavoro. Il nostro impianto di norme porta solo a deresponsabilizzare il lavoratore e che il datore di lavoro, ottemperando a tutti gli adempimenti, si preserva da possibili rischi dal punto di vista penale. E’ una norma complicata e che deresponsabilizza. Come si cambia: vuol dire premiare le aziende. L’innovazione è premiare chi investe in cose nuove. L’obiettivo è di avere meno morti sul lavoro, non di tutelare legalmente il datore di lavoro.

FISCO - E’ di tutta evidenza che il sistema fiscale è obsoleto e contro le imprese. Perché devo aspettare tre anni dopo la dichiarazione dei redditi per sapere se ho fatto bene o no?

DEBITO PUBBLICO (CONTRO MARIO MONTI) - Occuparsi del nostro debito vuol dire ridurre la spesa pubblica. Le manovre di risanamento di Mario Monti hanno ucciso la nostra economia e hanno ridotto la spesa per gli investimenti e hanno aumentato la spesa corrente. Sono state le manovre che ci hanno portato in queste condizioni. Noi non abbiamo bisogno di tecnocrati pedagogici. Abbiamo bisogno di politici che prendano in mano la situazione. Io penso che la spesa pubblica possa essere ridotta grazie all’amministrazione digitale. Per fare questo non servono dei fighetti blogger ma degli ingegneri. Non serve una riforma della costituzione per fare in modo che il sistema sanitario lombardo e veneto si parlino. 

LE TASSE DI RENZI - Pisapia ha aumentato del 110 per cento le tasse. La colpa non era sua, la colpa era di Renzi e dei governi precedenti. Milano non doveva chiedere in ginocchio un po’ di soldini in più, ma doveva chiedere autonomia fiscale. Così come ha fatto Parigi. 

IL REFERENDUM - Io al Referendum voto no. Perché io penso che l’Italia possa fare una riforma molto migliore di questa. E poi: un po’ di rispetto per gli italiani: magari se ci dice anche quando si va a votare… L’opzione non è o il sì o il caos: se vince il no il giorno dopo avremo una forza politica pronta per sostituirlo, se siamo uniti siamo già pronti. Renzi ha diffuso nei mercati l’idea che se passa il no siamo al caos. E sta per far fallire MPS perché ha fatto campagna per se stesso.

LA RIGENERAZIONE - Tentativo per rigenerare la politica. Non si parte con simboli, brand, facce nuove. Parte con le idee. La nuova politica si interfaccia con le realtà sul territorio. Non con la tessera di un partito. La politica è legalità. Dobbiamo avere persone integre. Se qualche giovane pensa di avvicinarsi alla politica perché così trova lavoro, non si avvicini. Serve un’etica della politica che dica che se uno perde se ne va: il Parlamento non è per sempre. Per la politica servono persone esperte: per fare il sindaco di una grande città come Roma o Milano serve capacità ed esperienza. Non basta essere usciti da una primaria sul web. A volte gli avvisi di garanzia sono anche perché uno ha lavorato bene. Se uno lavora bene un avviso per abuso d’ufficio lo si prende di sicuro.

IL PER - Ci siamo chiamati PER. Una campagna ventennale contro Berlusconi ha reso la sinistra priva di idee, perché l’unica cosa che sono stati in grado di fare è stato questo invece di occuparsi del Paese. Non dobbiamo fare lo stesso contro Renzi. Renzi non è un pericolo per la democrazia, ma per lo sviluppo e la crescita. Non c’è il rischio di un colpo di Stato, ma il rischio della morte del Paese, che è molto più grave. Non c’è bisogno di delegittimare l’avversario. Bisogna votare non contro ma PER qualcosa. 

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

Tags:
stefano parisiparisimegawattmilanoconvention






Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.