Le primarie? Balzani-Sala-Majorino. L’unico risultato del meeting romano: un po’ di chiarezza (neanche tutta) - Affaritaliani.it

Milano

Le primarie? Balzani-Sala-Majorino. L’unico risultato del meeting romano: un po’ di chiarezza (neanche tutta)

di Fabio Massa

Ormai è deciso, le primarie saranno Balzani-Sala-Majorino. Lo schema pare essere questo, anche se in campo ci sono ancora Fiano, Caputo e Iannetta. Questi ultimi due, veri e propri outsider, avranno come primo scoglio la raccolta delle firme, sulle quali c’è ancora incertezza sulla data di fine, mentre l’inizio pare essere fissato con certezza nel 7 dicembre. Poi c’è la questione Emanuele Fiano, che potrebbe ritirarsi se Giuseppe Sala presenterà un progetto condivisibile. E poi ci sono i tre. La candidata di Giuliano Pisapia, Francesca Balzani, il candidato dei renziani e non solo, Giuseppe Sala, il candidato (per ora) di Sel e di parte della sinistra Pd Pierfrancesco Majorino. Quest’ultimo, tra ieri e oggi, ha esplorato attentamente tutte le ipotesi e ha ribadito tenacemente di voler andare avanti fino alla fine. Niente ticket, niente soluzioni intermedie. Le sfide vanno giocate, le partite vanno condotte fino in fondo. E questo succederà.

Per quanto riguarda Giuseppe Sala, sta elaborando la sua campagna sui progetti. Fa gli incontri giusti (come l’editore di Repubblica), vede persone che sono “teste pensanti”, cerca soluzioni a problemi specifici. E quando parlerà, assicurano ad Affaritaliani.it fonti vicine al commissario, lo farà sempre proponendo un problema e una soluzione al problema. Intanto sta finendo l’iter di Expo, dove andranno presentati i conti. Una spina nel fianco ce l’ha, e si chiama Domenico Aiello, l’avvocato di Maroni piazzato nel cda di Expo. Anche perché, ovviamente, la destra punta - se possibile - sulla Balzani non tanto per una questione di forza elettorale, quanto perché più si polarizza in un gioco destra-sinistra, più le poche chances di vincere per Salvini&Co aumentano. Per quanto riguarda Francesca Balzani, ammessa all’incontro tra il primo cittadino di Milano e il premier Matteo Renzi, inizialmente avrebbe voluto  una candidatura unitaria. Ovviamente è consapevole che la permanenza in campo di Pierfrancesco Majorino danneggia prima di tutto lei. Ma è anche consapevole che schiere sempre più larghe sono pronte a seguirla, a partire da una parte dei supporter di Majorino. La domanda però è una sola: Majorino sarà per la Balzani quello che Onida è stato per Boeri? Pisapia ovviamente spera di no.

Per quanto riguarda il colloquio con Renzi, il comunicato del Nazareno dice tutto. Ovvero niente. Pare che il sindaco e il premier si siano confrontati sul fatto che le primarie non dovranno essere cruente e che non ci dovranno essere sponsorizzazioni forti dall’altro. Insomma, primarie aperte e vere e senza padrini. Se poi questo sarà vero, è tutto da vedere.

A questo punto, si aspetta la mossa di Giuseppe Sala. Di certo Francesca Balzani non può essere la candidata “della giunta”, e di certo Sala non sarà benedetto da Pisapia. Resta incerto il futuro degli arancioni, che sono l’unica vera vittima di questa vicenda. Per adesso, gli uomini di Franco D’Alfonso sembrano poter avere solo un ruolo marginale o dall’una o dall’altra parte. A meno che non riescano a tirare fuori il coniglio dal cilindro…

@FabioAMassa








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