Le primarie del centrodestra unico rimedio anti-ritardatari
Le primarie garantiscono visibilità e pure confronto di idee, se si hanno. Ed eviterebbero ritardi apocalittici come quello del centrodestra a Milano
Le primarie del centrodestra unico rimedio anti-ritardatari
Ogni volta che si vota per le Primarie, c'è sempre il rischio flop. Funziona così, e funziona così da sempre. A Milano le Primarie sono un mantra, che appassiona chi si appassiona di politica per almeno due mesi ogni volta che bisogna scegliere un candidato sindaco. Il rischio flop è sempre dietro l'angolo, ma le primarie sono forse l'unica eredità buona di quel partito che Veltroni fondò (il Partito Democratico) e che adesso non c'è più. Intendiamoci: c'è ancora. Ma non c'è più come vocazione. Quel Pd aveva la voglia di arrivare al 51 per cento. Ora invece se guardiamo al fronte di sinistra abbiamo una frammentazione tra Pd, Renzi, Calenda, cespugli riformisti, cespugli radicali, cespugli di sinistra. La vocazione maggioritaria non esiste più. Ci sono ancora le primarie, però. Che sono un modo trasparente di risolvere i problemi, e soprattutto il più semplice. E' una sorta di duello: quando non si sa a chi dar ragione, ci si affida a chi poi dovrà scegliere. Ovvero il popolo. Rifiutare le primarie è stupido perché le primarie garantiscono visibilità, se fatte bene, e pure confronto di idee, se si hanno. E soprattutto evitano i ritardi apocalittici ed epocali, come quelli che si stanno verificando a Milano e Bologna per i candidati sindaco del centrodestra. Pensate che bello se pure a destra ci fosse stato un confronto di idee tra chi pensa che Milano debba avere una svolta securtaria e chi invece pensa che debba avere una svolta liberista. Io penso che le primarie siano l'unica cosa di quel Pd di un tempo. E infatti il Pd continua a pensare di abolirle. Del resto, siamo italiani. Sempre originali. Anche troppo.
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