Le Iene, le inviate Nina Palmieri e Carlotta Bizzarri condannate per diffamazione aggravata - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 11:49

Le Iene, le inviate Nina Palmieri e Carlotta Bizzarri condannate per diffamazione aggravata

Il Tribunale di Lecco ha condannato le inviate de "Le Iene" Nina Palmieri e Carlotta Bizzarri per diffamazione aggravata nei confronti dell’avvocata Elena Barra, ex-amministratrice di sostegno del professor Carlo Gilardi. Verso il ricorso in Appello

Lecco, condannate due inviate de "Le Iene" per diffamazione

Il Tribunale di Lecco ha condannato in primo grado le inviate de "Le Iene" Nina Palmieri e Carlotta Bizzarri per diffamazione aggravata nei confronti dell’avvocata Elena Barra, ex-amministratrice di sostegno del professor Carlo Gilardi. La sentenza, emessa dal giudice Gianluca Piantadosi, ha stabilito una multa di duemila euro a testa e un maxi risarcimento da centomila euro complessivi in favore della parte civile. Secondo l’impostazione accusatoria della Procura di Lecco, rappresentata dal PM Chiara Stoppioni, i quattordici servizi andati in onda tra il novembre 2020 e il febbraio 2021 sulla vicenda del Gilardi e sulla condotta della Barra avrebbero fornito una narrazione distorta, tendenziosa e lesiva della reputazione dell’amministratrice di sostegno, insinuando che la professionista avesse agito contro la volontà e gli interessi dell’anziano professore. Nel giudizio, la Procura aveva chiesto una condanna a un mese di reclusione ciascuna, sostituibile con una pena pecuniaria. L’avvocata Barra, che denunciò anche di aver ricevuto minacce personali a seguito della campagna mediatica, aveva avanzato una richiesta di risarcimento non inferiore a trecentomila euro.

Il giudice, pur riconoscendo la responsabilità penale delle imputate, ha stabilito un ristoro inferiore a quello domandato, ritenendo comunque il danno all’immagine significativo. All’uscita dal Tribunale, Nina Palmieri ha dichiarato di ritenere ingiusta la decisione e di voler ricorrere immediatamente in appello, sostenendo che il loro lavoro giornalistico fosse pienamente legittimo e in linea con quanto affermato in merito sia dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale sia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Ha annunciato inoltre che la trasmissione manderà presto in onda la registrazione integrale dell’udienza per mostrare ai telespettatori la dinamica del processo.

La vicenda di Carlo Gilardi e i servizi delle "Iene"

Carlo Gilardi - nato nel 1930 e morto nel 2023 - era un professore di estimo in pensione, nativo di Airuno, in provincia di Lecco. Da quando era andato in pensione si era distinto per varie attività di beneficenza e solidarietà nel comune e, a seguito di una cospicua eredità, anche per numerose e generose donazioni. La vicenda giudiziaria ebbe inizio nel 2017, quando il suo primo amministratore di sostegno segnalò che diverse persone – tra cui il badante e alcuni conoscenti – si approfittavano della sua disponibilità economica.

Da quelle segnalazioni prese avvio un’indagine per circonvenzione d’incapace: il badante, Brahim El Mazoury, fu prima condannato ad un anno e otto mesi e poi assolto in Cassazione. Riguardo al Gilardi, nel 2020 il Tribunale ne dispose il ricovero coatto in una RSA di Lecco, decisione che il professore contestò sempre con forza, chiedendo di poter tornare a casa propria. Fu in questo contesto che intervennero "Le Iene" con una lunga serie di servizi a firma di Nina Palmieri e Carlotta Bizzarri, nei quali il caso veniva presentato come un esempio di abuso dell’istituto dell’amministrazione di sostegno, utilizzando proprio El Mazoury come testimone principale (anche lui condannato per diffamazione insieme alle due donne). Adesso si attende sia la replica delle due inviate nella prossima puntata de "Le Iene" che il loro probabile ricorso in appello.

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