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Milano
Lidl, il tribunale di Milano revoca l'amministrazione giudiziaria

Il Tribunale di Milano sezione misure di prevenzione, presieduto da Fabio Roia, ha revocato l'amministrazione giudiziaria disposta il 3 maggio scorso nei confronti di tre direzioni generali della societa' Lidl proprietaria della nota catena di supermercati 'low cost' nell'ambito di un'inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose. "La collaborazione efficace e continuativa fornita dalla societa' anche per il tramite dei propri legali - si legge nel provvedimento - agli organi della procedura, le iniziative assunte dalla societa' in relazione ai presidi di controllo interno, alla selezione dei fornitori ed all'allontanamento dei dipendenti ritenuti collusi con i soggetti indagati, danno conto della sensibilita' degli organi di vertice Lidl Italia ai temi della legalita', attenzione che e' stata certamente agevolata dall'introduzione/rafforzamento di una serie di procedure volte proprio ad assicurare che la societa' operi secondo criteri di legalita', trasparenza, rispetto della concorrenza ed adeguata conoscenza dei propri fornitor". Stop quindi all'amministrazione giudiziaria che riguardava le direzioni generali di Volpiano (Torino), Biandrate (Novara), Somaglia (Lodi) e Misterbianco (Catania) ed era limitata ai settori della ristrutturazione/rifacimenti, alla logistica e alla sicurezza, per un periodo di sei mesi.

L'indagine aveva portato all'arresto di 14 persone accusate di avere dato vita a un'associazione a delinquere con l'aggravante mafiosa per presunti rapporti con esponenti del clan dei Laudani di Catania. Secondo la ricostruzione della Procura, alcuni indagati avrebbero ottenuto dai responsabili di Lidl informazioni in anticipo sulle gare in corso e sulle offerte degli imprenditori concorrenti. In particolare, nella direzione catanese, le commesse sarebbero state ottenute dagli indagati attraverso l'interessamento della famiglia mafiosa. Nel provvedimento di oggi, il Tribunale spiega che non ritiene di prorogare i sei mesi di amministrazione giudiziaria (d'accordo con il pm Paolo Storari) perche' la societa' "nella sua piena autonomia" e' in grado di completare il percorso iniziato con, tra le altre cose, l'adozione del modello 231 per prevenire i reati. Tra gli altri cambiamenti valorizzati dal Tribunale ci sono anche la sostituzione del collegio sindacale, la selezione e il monitoraggio dei fornitori e l'impegno alla conservazione del posto di lavoro per i dipendenti di Securpolice, impiegati in appalti Lidl per la sicurezza.

"Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, frutto di una proficua collaborazione con l'Autorita' Giudiziaria". Cosi' Alessandra Garzya dello Studio DLA Piper che ha assistito Lidl, commenta la decisione del Tribunale di Milano sezione misure di prevenzione, presieduto da Fabio Roia, che oggi ha revocato l'amministrazione giudiziaria disposta nei confronti di tre direzioni generali della societa' Lidl proprietaria della nota catena di supermercati 'low cost' nell'ambito di un'inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose. "Con un provvedimento cosi' importante come quello della revoca anticipata - aggiunge - il Tribunale ha confermato come LIDL abbia, da sempre, operato nella legalita' disponendo di sistemi di controllo dei rischi di alto livello, oggi ulteriormente migliorati, in conformita' a quanto si richiede ad una societa' leader del settore. Inoltre per la sua innovativita', il provvedimento potrebbe costituire anche un parametro di riferimento perfuture analoghe procedure". Lidl Italia e' stata assistita dallo Studio Legale DLA Piper con gli avvocati Alessandra Garzya - per gli aspetti giuslavoristici - e Antonio Carino e Antonio Martino - per gli aspetti di natura penale- ottenendo dal Tribunale di Milano la revoca anticipata della misura di prevenzione disposta lo scorso maggio.

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