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Lombardia: dibattito sulla sfiducia a Fontana, Pd con mascherine Basta Cosi'!

Lombardia: dibattito sulla sfiducia a Fontana, Pd con mascherine Basta Cosi'!



Si e' aperto con un botta e risposta a colpi di mascherine il dibattito al Consiglio regionale della Lombardia sulla sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti del governatore Attilio Fontana, presente in Aula. All'inizio della discussione, i consiglieri regionali del Pd hanno indossato delle mascherine con la scritta 'Basta Cosi'!'. Gesto a cui diversi esponenti della maggioranza hanno risposto indossando delle mascherine con stampati dei fenicotteri. La scena si e' svolta mentre il capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa, primo firmatario della mozione, illustrava il testo firmato da tutte le minoranze tranne Patrizia Baffi di Italia Viva.



“Il filo della fiducia in Lombardia si è spezzato. Pensavate di poter ottenere un dividendo politico da questa vicenda, avete pensato più a questo che alla sicurezza dei cittadini. Non era mai successo che in Lombardia i cittadini si sentissero soli e abbandonati, come si sono sentiti anche gli operatori sanitari, che non hanno potuto contare su una protezione. Non era mai accaduto che le istituzioni si chiudessero nel palazzo, che validassero quello che hanno fatto gli eroici operatori sul territorio. Solo il lockdown ci ha salvati. Fin dai primi giorni della pandemia abbiamo dato la disponibilità a collaborare, ma abbiamo trovato la porta chiusa: ci siamo visti costretti a denunciare le vostre mancanze. La Regione Lombardia è come quel treno senza conducente che a metà agosto, a Carnate, ha percorso 10 km prima di schiantarsi. C’è solo una cosa da fare, tirare il freno di emergenza.”, cosi Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd, durante il suo intervento.




Lombardia, Beccalossi: basta distribuire odio sociale su Fontana



"Un'indegna strumentalizzazione politica fatta dalle opposizione anche attraverso l'odio sociale distribuito come pane ai poveri". Così Viviana Beccalossi, ex esponente di Fdi ora passata al Gruppo Misto, è intervenuta nell'aula del consiglio regionale della Lombardia durante il dibattito sulla mozione di sfiducia al presidente Attilio Fontana presentata dai partiti di opposizione. "Il risultato - ha aggiunto Beccalossi - è che ora Fontana è sotto scorta".

L'esponente del Gruppo Misto ha dunque espresso la propria "solidarietà" nei confronti del governatore per lo striscione con la scritta "Fontana assassino" appeso proprio questa mattina da alcuni militanti dei Carc, i comitati di appoggio alla resistenza comunista, lungo via Fabio Filzi, davanti all'ingresso principale del Pirellone. "Mi fa orrore pensare che nel terzo secolo dopo Cristo ci sia ancora qualcuno che si definisca così. Mi auguro che le opposizioni prendano le distanze da questa iniziativa", ha detto ancora Viviana Beccalossi difendendo l'operato dell'amministrazione regionale durante l'emergenza Coronavirus: "Senza questa giunta, i morti in Lombardia sarebbero stati molti di più". 

Baffi (Italia Viva): "Io messa alla gogna dalla minoranza"

"Da parte della minoranza sono stata messa alla gogna, sono stata sottoposta a un linciaggio dentro e fuori quest'aula, a un linciaggio mediatico da consiglieri democratici che di democratico ormai e' chiaro hanno solo il titolo". Lo ha detto la consigliera lombarda di Italia viva, Patrizia Baffi, nel corso del suo intervento in Consiglio regionale durante il dibattito sulla mozione di sfiducia al governatore Attilio Fontana. Il riferimento della Baffi e' alle polemiche seguite alla sua elezione alla presidenza della commissione d'inchiesta sulla gestione del covid in Lombardia (carica da cui poi si e' dimessa) e al suo annuncio che non avrebbe votato la mozione di sfiducia a Fontana. Ai brusii che provenivano dai banchi delle minoranze, la consigliera Iv ha risposto: "Se vi do fastidio poi posso anche cambiare posto". Baffi ha parlato del "metodo" utilizzato dalle minoranze, come di "un metodo finalizzato a fomentare istinti forcaioli, che ha in questi mesi creato un clima da anni di piombo". "E oggi l'abbiamo visto", ha aggiunto, facendo riferimento alla protesta dei Carc fuori dal Pirellone. "Mentre io guardavo la morte negli occhi c'era chi qui inneggiava agli aperitivi, non rendendosi conto di quello che succedeva", ha continuato Baffi tra gli applausi della maggioranza e le proteste delle opposizioni. "Come nella mozione precedente non partecipero' al voto", ha concluso.

Baffi: "Crudele addossare a Fontana la colpa dei morti"

E c'è stata una vera e propria standing ovation della maggioranza per Baffi quando  ha dichiarato: "Trovo un atto di crudelta' addossare a una persona la responsabilita' di 16 mila morti, proprio per questo, presidente, io credo che qualcuno le debba delle scuse", ha dichiarato Baffi. Durante questo passaggio del suo discorso, la maggioranza e lo stesso governatore lombardo Fontana, ha applaudito alle parole della consigliera. "Questo e' un giorno triste - ha aggiunto Baffi - l'opposizione finge di ergersi a giudice della maggioranza, perche' per la seconda volta quest'aula si ritrova prigioniera di un mero gioco delle parti, messa in campo in piena pandemia e quindi ancor piu' discutibile perche' irresponsabile".

Per Patrizia Baffi la mozione di oggi e' infatti "una mera perdita di tempo perche' l'opposizione non ha ne' i numeri ne' le prove per emettere oggi un verdetto di condanna. La valutazione seria ed approfondita si potra' avere quando avremo un'analisi attenta e ponderata con dati ed elementi completi, solo allora potremo definire le responsabilita' del governo regionale lombardo, e le corresponsabilita' del governo centrale. Non dico che e' stato fatto tutto bene ma la sede per discuterne l'abbiamo individuato ed e' la commissione d'inchiesta, invece continuiamo a fare un processo al giorno. Noi siamo in guerra contro il virus non in guerra uno contro gli altri". La consigliera di Italia viva si e' anche rivolta alle opposizioni dicendo: "Se vi do' fastidio posso anche cambiare posto" aggiungendo di essere stata in questi mesi "sottoposta a un linciaggio, anche da parte dai consiglieri democratici, parola che ormai sta solo nel nome". "La mozione di oggi conferma il metodo d'assalto, un metodo per gli istinti forcaioli che ha in questi mesi creato un clima da anni di piombo - ha concluso Baffi - Quando si parla di di morti, e io vedevo la morte negli occhi, c'era qualcuno qui che inneggiava agli aperitivi, non rendendosi conto di quello che succedeva".

Scatoloni da trasloco dei Cinque Stelle

Scatoloni da trasloco consegnati al presidente Attilio Fontana, agli altri assessori della giunta regionale lombarda e alla consigliera di Italia Viva Patrizia Baffi. E' l'iniziativa messa in atto dai consiglieri del M5S al Pirellone durante il dibattito in aula sulle intenzioni di voto sulla mozione di sfiducia presentata da M5S e Pd nei confronti del governatore per la gestione dell'emergenza Coronavirus in Lombardia. Gli scatoloni destinati ai vari componenti della giunta regionale (ciascuno con il nome e cognome del destinatario) erano già pronti, ciascuno con il nome e cognome del destinatario. All'ultimo minuto nè è stato preparato e consegnato uno anche a Patrizia Baffi, la consigliera regionale di Iv che aveva appena preso la parola in aula preannunciando la sua intenzione di non partecipare al voto con un intervento molto critico nei confronti delle opposizioni.

Scurati (Lega): "La forza dei fatti smonta le falsità delle opposizioni"

Durante il dibattito al Pirellone sulla mozione di sfiducia al presidente Attilio Fontana, è intervenuta Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega. “Sta emergendo la forza dei fatti – ha dichiarato Scurati – che smonta in maniera sistematica tutte le falsità contenute nel documento presentato dalle opposizioni”. “Si riempiono la bocca di parole quali trasparenza – ha proseguito l’esponente del Carroccio – e poi secretano atti pubblici, ma i lombardi hanno tutti i diritti di conoscere cosa viene ancora occultato nei cassetti del governo Conte”. “D’altra parte anche il dibattito odierno dimostra che le opposizioni in Regione Lombardia, non riuscendo ad elaborare proposte concrete o comuni intenti,  sanno compattarsi solo nel momento in cui individuano un nemico”. “Il programma di PD e M5S? Mettere alla gogna chi non la pensa come loro, come è successo vergognosamente sia con la Commissione d’Inchiesta regionale, facendo dimettere il Presidente,  sia con la creazione di un clima di odio nei confronti degli avversari politici e dell’intera Lombardia”.

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