Lombardia, ira Forza Italia dopo lo 'strappo' di Salvini
La tensione tra alleati è talmente alta che allo stato rischia di saltare anche l'evento cui dovevano partecipare tutti e tre i leader del centrodestra
Lombardia, ira Forza Italia dopo lo 'strappo' di Salvini
Il passaggio di Alessando Fermi e Mauro Piazza da Forza Italia alla Lega non è indolore. La tensione tra alleati è talmente alta che allo stato rischia di saltare anche l'evento in tono minore cui dovevano partecipare tutti e tre i leader dle centrodestra, Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, a Milano.
Nel partito di Silvio Berlusconi reputano "incomprensibile" per tempistica e modalita' il passaggio degli azzurri alla Lega. Viene considerata incomprensibile, una operazione quindi di piccolo cabotaggio, con l'obiettivo - la tesi nel partito forzista - solo di cercare di evitare il sorpasso di Fratelli d'Italia in Lombardia ai danni della Lega. Ma il Cavaliere, in realta', spiegano altre fonti parlamentari, non ha alcuna intenzione di alzare la voce. Continua a coltivale il sogno del Quirinale e ritiene che, con l'appoggio degli alleati, il suo nome possa resistere anche alla quarta votazione dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica. La tensione tra i due partiti e' evidente, legata anche alla frenata di FI sul progetto della federazione. Il 'capitano' leghista considera infatti la 'resistenza' al piano, soprattutto da parte dell'ala governista del partito di Berlusconi, un autogol. Nei giorni scorsi si sarebbe dovuta tenere una riunione ad hoc, poi saltata. Da qui la determinazione dell'ex ministro dell'Interno nel tirare dritto, per portare voti alla lista.
Ma il partito azzurro, qualora il candidato del centrodestra a Milano dovesse perdere nettamente contro il sindaco dem Giuseppe Sala, potrebbe tornare il giorno dopo le urne all'attacco, addossando la responsabilita' proprio all'alleato. Berlusconi la prossima settimana potrebbe partecipare a qualche iniziativa in video collegamento ma al momento una manifestazione unitaria con la Lega non e' in agenda. Per di piu' c'e' il tema Europa che divide, con il netto rifiuto da parte di FI di dar vita ad un unico contenitore in Europa, fuori dal Ppe. Fino al voto sul Colle in ogni caso nel centrodestra non dovrebbero esserci scossoni particolari, ma poi quando entrera' nel vivo la partita sulla legge elettorale, il proporzionale potrebbe fare gola proprio a quegli azzurri moderati che non vogliono restare sovranisti e puntano ad aggrapparsi al treno che partira' su iniziativa di partiti come Coraggio Italia e probabilmente anche Italia viva e Movimento 5 stelle.
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