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Milano
Lombardia, Maroni si candida premier: "Metto a disposizione l'esperienza"

Lombardia: Maroni conferma rinuncia, avanti Fontana​

Roberto Maroni ha confermato alla riunione di Giunta che non si ricandidera' "per motivi personali" alla presidenza della Lombardia. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, Maroni ha indicato nell'ex sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana, il candidato a succedergli nelle elezioni del 4 marzo. 

La cronaca da Regione Lombardia della conferenza di Maroni

12.21 - "Ho detto a Salvini che questa mia decisione non ha nulla a che fare con la politica. Le decisioni che Salvini ha preso possono essere discutibili e sono discusse, ma io le accetto. Tutte le decisioni del mio segretario io le accetto e le condivido per principio. Questo partito ha una lunga storia e tradizione da questo punto di vista. Salvini premier è una prospettiva che io condivido".

12.19 - "Perché no una candidata in Regione la vedrei bene, ma non tocca a me. L'hanno valutata i leader della coalizione, che hanno scelto il candidato. Mi rimetto a loro. Sulla questione della premiership mi ripeto: sono soddisfatto rispetto a quello che Bossi e Berlusconi mi hanno permesso di fare. Ma detto questo io mi metto a disposizione".

12.18 - "Io premier? Berlusconi non l'ha detto. Magari l'ha pensato...

12.15 - "La sfida con Gori era decisa? Avevate scritto che era chiusa... Scherzi a parte, penso che non ci sia alcuna preoccupazione. Secondo: io non è che voglio dire che se non ci sono io si perde, perché non sono così fondamentale. C'è una classe dirigente dentro la Lega, dentro Forza Italia, dentro Fdi assolutamente all'altezza. Non nego che l'election day favorisce perché il tema della campagna sarà nazionale e non della Regione Lombardia. Non ho timore sul fatto che siamo competitivi e possiamo vincere agevolmente in Lombardia".

12.12 - "Non ho pretese o richieste da fare alla politica. Sono soddisfatto di tutto quello che sono riuscito a fare. Sono a disposizione se dovesse servire, ma questo lo lascerò decidere a chi deve decidere. So che cosa vuol dire governare, assumersi responsabilità di governo. E quindi ho solo una preoccupazione: che arrivi Di Maio. Per usare una espressione colorita, per me Di Maio è la Raggi al cubo. Se dovesse andare lui a Palazzo Chigi il rischio è che l'Italia finisca come Spelacchio. Spero che questo non avvenga e quindi riconfermando la decisione che ho preso, metto a disposizione la mia esperienza. E se sarà necessario ho tanti progetti. Ma ritengo che per il lavoro fatto, possa considerare concluso il mio mandato di governatore. Ieri in questo incontro ad Arcore è stato individuato il candidato del centrodestra. Hanno fatto una scelta che verrà annunciata oggi. Una persona che conosco bene, e che aiuterò nella sua corsa alla presidenza. Gli faccio il mio in bocca al lupo".

12.09 - "E' stata una legislatura interessante e importante, che ho condotto senza lesinare impegno da parte mia con una squadra eccezionale, con uno staff molto competente e disponibile. Abbiamo ottenuto risultati significativi che ho illustrato. Confermo che non mi ricandiderò alla guida della Regione Lombardia, è una decisione che ho preso in piena autonomia. E' una decisione personale che ho condiviso con il segretario Salvini e con Silvio Berlusconi tempo fa. Abbiamo convenuto di non parlarne finché non fosse giunto il momento di farlo. E questo è il momento. E' una decisione che ho preso sulla base di valutazioni personali, non c'entrano con qualcosa che ho letto.... A parte il raffreddore sto bene. E' una decisione mia personale, per la quale chiedo a tutto il rispetto. Con la politica ho una lunga storia d'amore che nasce tanti anni fa con Umberto Bossi e dura da un quarto di secolo. Una storia fatta di passione, sfide e successi e grandi soddisfazioni. Una storia d'impegno nelle istituzioni. E come tutte le storie d'amore non finiscono mai. E con la politica questa storia rimane perché fa parte di me. Sono assolutamente soddisfatto del grande lavoro che abbiamo fatto in Regione".

12.08 - "Da parte del segretario della Lega c'è stato il via libera per l'accordo. Salvini ci ha incaricato di scrivere il programma nazionale sull'autonomia, cosa che faremo con Zaia. Questo sarà il modo di concludere in bellezza la legislatura".

12.02 - Arrivati Gallera, Del Gobbo, Brianza. Maroni "sfoglia" la rosa camuna, per ognuno dei quattro lati cinque-sei argomenti chiave raggiunti. Maroni conferma la linea del "fatto!". Ancora non accenna alla non ricandidatura.

11.59 - "Possiamo chiudere in bellezza e aprire una stagione straordinaria per la Lombardia". Giunta presente in aula, con Rossi, Aprea, Beccalossi, Bordonali, Terzi, il capo di gabinetto Giacomo Ciriello.

11.58 - "Dopo il decreto che la prefetta ha firmato possiamo illustrare a grandi linee le azioni di governo e di tutte le cose fatte. Useremo l'ottimo lavoro fatto per spiegare ai cittadini lombardi perché il governo della Regione Lombardia debba essere riconfermato. Abbiamo riassunto in 20 fatti il lavoro della Regione Lombardia". Roberto Maroni la prende larga.

11.56 - Accompagnato da Isabella Votino, Roberto Maroni prende posto

11.51 - Nessuna variazione, almeno per adesso, nella campagna di Gori. Tutti gli appuntamenti confermati, in attesa delle parole di Roberto Maroni. Per il centrosinistra però si registra grande ottimismo.

11.45 - Folla in sala stampa all'undicesimo piano di Palazzo Lombardia. Roberto Maroni ha confermato in giunta la propria volontà di non ricandidarsi.

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