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Milano
Lombardia, scontro in FdI sulla caccia: Bravo spara contro Beduschi e Romani
Carlo Bravo, Alessandro Beduschi e Federico Romani

Lombardia, scontro in FdI sulla caccia: Bravo spara contro l'assessore Beduschi

In Regione Lombardia scoppia lo scontro interno per Fratelli d'Italia. Il nodo riguarda la mancata presentazione ad Ispra da parte dell'assessore alla Caccia Alessandro Beduschi della domanda per la riapertura dei roccoli e del prelievo in deroga. Una questione molto sentita dai cacciatori lombardi. E la decisione dell'assessore ha provocato forti reazioni di protesta, di cui si è fatto portavoce Carlo Bravo, collega di partito di Beduschi ma soprattutto  consigliere regionale che è stato eletto a Brescia con oltre 7mila voti provenienti in buona parte proprio dai colleghi cacciatori. Bravo, già presidente dell'associazione cacciatori lombardi, è attualmente anche vicepresidente della commissione Agricoltura.

Caccia, lo scontro tra Bravo e Beduschi

Interpellato da Caccia e Dintorni, Bravo non nasconde il proprio malcontento: "(Beduschi) non ha fatto il passo che doveva fare. Sono molto rammaricato, per non dire di più". Il consigliere lascia intendere che il confronto con l'assessore è stato burrascoso: "L'ho supplicato di fare domanda all'Ispra, e quando ho capito che non c'era nulla da fare andato giù anche un po' più pesante".

Bravo: "Caccia, in Lombardia non è cambiato niente". Attacco anche contro Romani

La strategia da seguire secondo Bravo avrebbe dovuto essere quella di presentare comunque domanda all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale come avvenuto negli anni scorsi: "Se poi l'Ispra bocciava la richiesta, la responsabilità sarebbe stata loro". Il consigliere prosegue estendendo il ragionamento: "Questa è l'ennesima dimostrazione del fatto che ha ragione chi dice che non è cambiato niente in Regione". La responsabilità è del neo assessore, ma l'indice è puntato anche verso la Presidenza del consiglio regionale, ovvero verso Federico Romani, anche lui esponente di Fratelli d'Italia: "Abbiamo perso due mesi con le commissioni, pensavo che nel giro di un mese la macchina partisse. Ora mi preoccupano le tempistiche. La parte presidenziale non vuole rischiare mai niente per i cacciatori"

Caccia, Bravo: "Beduschi inesperto e vittime di pressioni dall'alto"

Bravo ha informato anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, altro meloniano, della situazione: "Gli ho chiesto di mettere mano ad Ispra perchè abbiamo tantissimi problemi davanti. Se il Governo non entra nell'Istituto non andiamo da nessuna parte". Rispetto alla situazione lombarda, il consigliere ha "mandato al partito il rammarico per ciò che non è stato fatto. Ho ricevuto solidarietà, ma l'assessore è il primo che deve intervenire". Quindi l'attacco conclusivo: "Siamo al punto di partenza, non vedo una volonta politica di capire come muoversi. Se non si parte non  si fa nulla, siamo fermi. L'assessore non ha voluto capire. O forse per inesperienza ha ricevuto pressioni dall'alto. Un errore madornale che pagheremo molto".

La versione di Beduschi: "No a inutili richieste di deroga di facciata". Mazzali solidale

Nei giorni scorsi così Beduschi aveva motivato la propria contestata decisione: "Penso che il mondo venatorio e i cacciatori meritino molto di più di semplici richieste di deroga che finora si sono rivelate provvedimenti di facciata, che nel concreto non hanno portato a null'altro che mettere Regione Lombardia nelle condizioni di perdere ricorsi". Ed ancora: "La dimenticanza che si imputa all'assessorato non è tale, ma frutto di una decisione ponderata, seria e di cui mi assumo la piena volontà, in quanto è da tutti noto che una semplice richiesta di deroga per peppola e fringuello porterebbe a un esito scontato e negativo, sia nel parere rilasciato da ISPRA, sia dalle decisioni che il TAR assumerebbe in merito a eventuali e scontati ricorsi". 

Con Beduschi si è schierata l'assessore al Turismo Barbara Mazzali (FdI): "La situazione è complessa e richiede un minimo di tempo da parte dell’assessore per produrre testi normativi che siano inattaccabili, supportati da dati, contestualizzati nel putiferio legislativo prodotto negli anni (...) Sicuramente fare un taglia copia incolla come qualcuno avrebbe voluto con il solo obiettivo di vederlo rispedito al mittente era più facile che non avere il coraggio di dire: “le cose vanno fatte bene se vuoi ottenere il risultato”.

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