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Milano
Majorino, alta tensione su Fb: attacca Renzi, De Cesaris rintuzza
Ada De Cesaris e Pierfrancesco Majorino

di Fabio Massa

Ieri, il primo colpo, su Facebook. Pierfrancesco Majorino, come peraltro è abituato a fare nella sua storia personale, lancia l'attacco in modo elegante ma diretto, conciso: "La legge elettorale, e tanto altro, porta all'esito disastroso di un conflitto tra Renzi e Pisapia. O , se si preferisce, tra Campo Progressista e il PD. Io penso che si debba fare il contrario. Le due forze, pur molto diverse sul piano elettorale, dovrebbero fare un patto per governare dopo le elezioni insieme. E presentarsi agli elettori, così, prima. Un patto su pochi punti chiari. PS: son convinto che resterò inascoltato. PS2: le responsabilità di questa situazione sono di molti. Non certo di Giuliano". Sono le 10.44 di martedì. Poco le 12.30 di oggi, un nuovo colpo: "Napolitano, Prodi, Veltroni, Letta. E non rispondetemi che il congresso è finito. Piuttosto fermatevi, ultrà renziani, prima di portarci tutti a sbattere". Seguono ovviamente mille polemiche sulle varie bacheche contro l'assessore, da sempre molto a sinistra, e sicuramente (orgogliosamente) non renziano. Un solista di classe, lo definì il Foglio. Ma non un solista renziano. Così, dopo tre ore di polemiche irose, Majorino rincara: "Alcuni esponenti del PD mi invitano ad andarmene. Perché sono stufi (evidentemente) del fatto che io mostri preoccupazione o dissenso (in buona compagnia: Veltroni, Prodi, Napolitano..) rispetto alle scelte nazionali. La cosa che mi preoccupa non è la richiesta in sé. È l'atteggiamento che mostrano verso tutti gli elettori (e sono parecchi credo..) che hanno i miei stessi dubbi. Per fortuna che tale richiesta (di andarmene) non me la pongono a Pieve Emanuele, Magenta, Sesto San Giovanni, Como, Buccinasco. Quei Comuni dove invece sto andando, perché invitato, a far campagna elettorale in questi giorni proprio a sostegno di candidati del PD..."

A questo punto interviene una pasionaria del Partito Democratico ma anche una dei più stretti collaboratori di Pisapia (era vicesindaco), ovvero Lucia De Cesaris. Che non usa mezzi termini: "Ma la pianti? La tua storia e le tue modalità sono note, sei iscritto e hai deciso di rimanere... Tutti sanno che hai fatto di questo tuo essere più di sinistra la tua caratteristica. Però basta giocarci. Questo gioco di usare il Pd non va bene. Cerca di ricordare e non continuare a strizzare l'occhio a chi ti fa comodo". E ancora, a rincarare la dose: "Quando ho ritenuto di scegliere l'ho fatto e so bene che quando continua ad agitarsi l'obiettivo è altro". Insomma, alta tensione in casa Pd...

Sul tema della legge elettorale si è espresso questa sera anche Giuliano Pisapia stesso: "Vedo male questa legge elettorale. Ero convinto che si potesse arrivare a una legge che permettesse alle coalizioni di unirsi soprattutto sui programmi ma questo non e' stato possibile". L'ex sindaco di Milano lo ha affermato intervenendo sulla legge elettorale a margine di un'iniziativa elettorale a Genova: "Noi - ha aggiunto - andremo avanti nell'ottica di creare un nuovo centrosinistra molto unitario, aperto soprattutto ad anime, culture e professioni molto diverse che si mettano insieme per il bene del Paese".

fabio.massa@affaritaliani.it

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