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Milano
Manuale del perfetto pacifista da tastiera (milanese edition)

Manuale del perfetto pacifista da tastiera (milanese edition)

Pronti con la bandiera della pace? Pronti con il cartello? E con il meme con i due che si baciano? Via il tricolore, adesso ci vuole l'arcobaleno. Avete fatto già stampare un bello striscione da mettere fuori da Palazzo Lombardia, o da Palazzo Marino, o magari anche fuori dal balcone tipo "Ucraina libera"?

E il post indignato? Anche quello, è pronto? L'immagine della bandiera ucraina in trasparenza sulla vostra foto di 15 anni fa pure ritoccata con Photoshop è indispensabile, sennò non si è socialmente accettati. Gli hashtag vanno compilati correttamente, privi di qualunque tipo di concessione all'invasore russo. Siete già andati al ristorante russo per chiedere loro se sono d'accordo con Putin? In caso contrario farete di tutto per non andarci. Just Eat e Deliveroo sono ammessi perché tanto non vi vede nessuno, quindi se vi vien voglia di un'anatra con la prugna nel .... non fatevi problemi. Anche la Vodka è consentita, dato che non sapete se è polacca o russa, e comunque chissenefrega, sa di benzina comunque.

Infine, il discorso. Quello indignato. Da fare a cena con gli amici, nel caso non si abbiano incarichi ufficiali, oppure quello duro, ispirato, rovente, furibondo, a minacciare quel bas... fig.. put... di Putin che se lo vedete per strada lo investite, e che si deve vergognare. Vergogna vergogna. Quello va preparato con cura, e se si è consiglieri comunali bisogna assolutamente registrarlo con il cellulare posto su un cavalletto per mandarlo su Facebook e nelle stories di Instagram. I più audaci lo trascrivano, e lo mandino a intasare - una mail in più non farà nulla, perché la pace è più importante di Greta, che è pure passata di moda - le caselle di posta elettronica dei giornali di mezzo pianeta, che senza manco aprirlo lo cestineranno.

Ah, e non dimentichiamoci la parola buona. La mano sulla spalla. Il viso leggermente inclinato, a essere benevolo e comprensivo, e gli occhi magari un po' socchiusi ma sicuramente luminosi. La badante della nonna, quella è sicuramente ucraina. E' infatti annuisce, paziente. Lei è contenta di uomini comprensivi. Lei è sensibile, e intelligente. Lei lo sa. Lei sa tutto, con la sua saggezza contadina.

Lei, che è bulgara, laureata e che parla due lingue, sa che la cosa migliore è sempre tacere, perché parrebbe oggettivamente brutto e controproducente esplodere in una grassa, grassissima risata mentre tra i singulti ci si immagina Putin di fronte a questo omino con la faccia stupida, la mano sulla spalla e gli occhi luminosi e buoni, che gli dice - ovviamente in russo: "La bandiera della pace? Esticazzi".

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