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Maran: “Il Comune di Milano punta su una nuova società della casa”. VIDEO
Pierfrancesco Maran

Maran: “Il Comune punta su una nuova società della casa”

Una nuova società, “Società Casa”, per far fronte alla gestione delle case popolari, ma anche per ampliare il patrimonio abitativo della città. Il Comune di Milano punta a realizzarla coinvolgendo altre istituzioni ed enti, come Regione e Cassa Depositi e Prestiti, ma se non arriverà il loro supporto, si partirà ugualmente. L’annuncio è stato fatto dall’Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, nel corso del Forum dell'Abitare promosso dall'amministrazione.

Maran ha spiegato ai microfoni di Affaritaliani.it Milano in cosa consisterà e le richieste che il Comune intende fare al governo sul fronte affitti brevi.

Società Casa, Maran: “Non un carrozzone, ma 25mila alloggi di servizi abitativi pubblici"

"Non deve essere un carrozzone, ma una società che crei valore sociale ed economico”, ha aggiunto Maran. “Abbiamo 28 mila case pubbliche del Comune, 22 mila assegnate e 6 mila sfitte. L'amministrazione si pone l'obiettivo decennale di arrivare a 25.000 alloggi di servizi abitativi pubblici e 10.000 in housing social". A questa società saranno invitati a partecipare la Regione, le istituzioni finanziarie, Cassa depositi e presiti.

Grazie alla “Società Casa” il Comune punta a: incrementare il numero di alloggi ERP al 2030, passando da 22mila a 25mila; prevedere 10mila nuovi alloggi a prezzi convenzionati utilizzando anche aree conferite dal Comune di Milano; riattare i 5mila alloggi attualmente da ristrutturare del Comune di Milano come prima leva del piano; rigenerare aree pubbliche in Lombardia in sinergia con altri enti pubblici ed investitori e rafforzare la trasparenza del bilancio del sistema della casa pubblica.

“Il sistema pubblico deve occuparsi di tutte le politiche dell’abitare, non solo del patrimonio ereditato di case popolari e delle norme urbanistiche sulle nuove costruzioni. Serve una strategia metropolitana che metta in relazione casa, sviluppo urbano, crescita delle infrastrutture di trasporto pubblico e dei poli attrattori di lavoro, università e sistema ospedaliero”. Maran ha poi puntualizzato: “La classe media e i giovani vanno sostenuti per l’affitto anche tramite incentivi economici. Va limitata l’offerta di ospitalità turistica, vanno creati incentivi reali contro lo sfitto”.

Una “Casa ai lavoratori” al 50% dei costi di Milano

A questo si aggiunge la volontà di riqualificare e ristrutturare le unità sfitte in carenza manutentiva affidandole ai lavoratori, dando loro una casa al 50% dei costi di Milano ed attuando una strategia zero sfitti, avviando il percorso per nuove case pubbliche.

Maran ha ricordato come il 62% dei milanesi attuali non viveva a Milano 15 anni fa. Il capoluogo lombardo testimonia una mobilità abitativa unica. “Se il valore di affitti e vendita è cresciuto di oltre il 40%, quello dei salari tra il 2014 e il 2020 solo del 5,40%. La questione numero uno è quella salariale a cui si aggiunge quella abitativa. Gli stipendi della classe media devono consentire l'acquisto o l'affitto di una casa adeguata, non può essere un bene solo a disposizione di chi eredita patrimonio. È la storia di Milano”.

L’assessore ha ricordato inoltre la riduzione dell'abusivismo del 70% dal 2014 da parte del Comune, investendo negli ultimi 5 anni 104 milioni per riattare oltre 4mila appartamenti sfitti. Attraverso l’approvazione del PGT è stata aumentata del 40% la quota di housing sociale. Così come, mettendo a gara con Reinventing Cities aree pubbliche come l'ex macello, ha voluto promuovere nuovi quartieri a prezzi convenzionati. Il Comune ha poi indicato cinque strade possibili da percorrere:

Incentivi per il canone concordato e diritti del proprietario

Secondo il Comune occorre riconoscere che gli attuali incentivi sulla tassazione a fronte di canoni più bassi non funzionano nel mercato milanese. Da qui l’esigenza di focalizzarsi sulla questione delle garanzie al proprietario in caso di morosità e sfratto (motivo principale dello sfitto) e nel supporto alla morosità incolpevole degli inquilini. Procedure chiare, sostegni certi e tempi definiti in questi casi

Progetti case ai lavoratori e zero sfitti

Il Comune avvia il progetto con 300 case ed è pronto ad estenderlo a duemila case fissando il prezzo di circa 75€/mq. Contando almeno 10mila case pubbliche sfitte e da ristrutturare che effetto di mercato ci sarebbe se fossero tutte concesse in 3 anni?

Sono possibili tetti alla crescita degli affitti secondo il modello Parigi?

In tutta Europa sono in corso sperimentazioni volte a rallentare la crescita degli affitti. In Olanda anche un divieto all’acquisto per investimento. Ha senso immaginare un tetto triennale alla crescita? Tra i punti critici figurano: i diritti del proprietario, la verifica di costituzionalità e il sommerso mentre tra i punti positivi il supporto agli inquilini e l’allontanamento dal rischio bolle.

Limiti all'ospitalità turistica: la sperimentazione di Venezia

L’Italia è l’unico grande Paese europeo a non avere una regolamentazione nazionale dell’offerta turistica, ma a luglio ha permesso un’eccezione alla città di Venezia. Milano chiede al Governo di poter sperimentare una normativa. Eserciterà questo potere dopo un percorso di confronto e garantendo tutela ai piccoli proprietari. L’obiettivo è il 50% delle case per studenti e lavoratori.

Fondi triennali per sussidi e detrazioni fiscali ai lavoratori

La classe media e i giovani delle aree metropolitane italiane sono svantaggiati rispetto a Parigi, Barcellona, Berlino, New York sia per stipendi più bassi, sia per l’assenza di sussidi e detrazioni all’affitto. Da qui la volontà di promuovere il modello “bambini 2023”: 250€/mese per tre anni e una detrazione fiscale fino a tremila euro l’anno per gli affitti.

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