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Milano
Marco Sala, Dapei si iscriva al Pd e iniziamo la ‘costituente per Milano’
(foto dal profilo FB di Marco Sala)

Marco Sala, Dapei si iscriva al Pd e iniziamo la ‘costituente per Milano’

Il centrodestra voti Beppe Sala? E’ una buona idea, soprattutto se viene da “un politico di grande esperienza come Bruno Dapei”. Lo dice ad Affaritaliani.it. Milano Marco Sala, consulente strategico e delegato al Fundraising del Pd di Milano metropolitana. “Finalmente qualcuno nel centrodestra dice qualcosa di chiaro: al momento è nel Pd che si concentrano le energie migliori di Milano”. 

Quello di Marco Sala a Bruno Dapei (QUI L'INTERVISTA) si trasforma presto, dunque, in un invito: “Il protagonista a Milano oggi è il Pd. Si iscriva, come ho fatto io nel 2015, pur provenendo dal centrodestra, quando mi sono reso conto che le forze migliori della città erano da questa parte”. 

Ma per fare cosa? ”Una costituente permanente per Milano. Per mettere insieme le idee”. Una proposta “partita da Silvia Roggiani” la segretaria metropolitana, ma che Sala vorrebbe “aperta a tutte le forze della città: imprese, terzo settore, sindacati...e uomini di centrodestra”. Ex di Forza Italia, come Dapei, sì ma non solo: “Anche interni di Forza Italia. A mio avviso una riflessione politica e programmatica va fatta insieme a tutte le persone perbene di questa città. Anche con chi sta sul fronte opposto al nostro”. 

Un’idea che un anno fa era partita anche da Stefano Parisi, con “Piattaforma Milano”, ma che ad avviso del manager si è rivelata poi “un riconteggio e un riposizionamento interno al centrodestra”. Invece “chi si deve assumere la responsabilità di guidare la città al momento è proprio il Partito Democratico che dovrà fare da ‘pivot’ di ogni operazione in vista del 2021”. 

Eppure il lavoro “va cominciato subito”.  Anche se il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non ha ancora sciolto la riserva sulla sua ricandidatura, e non lo farà prima di un anno; e anzi ha lanciato l’ipotesi di un nuovo partito. “Il lavoro che dobbiamo fare qui non è contro Sala, ma indipendentemente da lui” sottolinea l’omonimo pd. Inoltre “la questione del nuovo partito che il primo cittadino milanese ha posto  riguarda il livello nazionale, ma non Milano dove non attecchirebbe e dove c’è un Pd quasi al 40 per cento. Io mi vorrei occupare di Milano, e vorrei che se ne occupasse anche Sala”. Qui Milano, che “forse proprio per questo sta sulle scatole a livello nazionale ma dove si può dimostrare che non serve un altro soggetto perché c’è già un Pd preparato, largo inclusivo che va da Pierfrancesco Majorino a Irene Tinagli, davvero”. 

Sala, Marco, non manca di ricordare che il partito “è diverso dalla giunta” e Milano potrebbe essere il “laboratorio di un’alleanza ampia senza veti”. Magari di una lista unica con Forza Italia o quello che ne sarà? “Magari sì. Intanto parliamo di idee comuni”. 

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