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Milano
Marina Abramović all'Ambrosiana: proroga fino al 28 febbraio
Estasi: Marina Abramovic alla Pinacoteca Ambrosiana

Marina Abramović all'Ambrosiana: proroga fino al 28 febbraio

Si vociferava che sarebbe potuto essere un grande successo ma nessuno credeva a questi livelli. Marina Abramović sbalordisce ancora una volta. I numeri record che la mostra sta registrando presso la Biblioteca Ambrosiana hanno portato a definire una proroga dell'esposizione fino al 28 Febbraio 2020, così da consentire ad un maggior numero di persone di visitare questo unicum e soprattutto di scoprire la Cripta di San Sepolcro.

La forza di questa esposizione è forse anche data dalla lungimiranza che la Pinacoteca Ambrosiana, nella figura dei suoi Dottori, hanno avuto nell'accogliere un'artista fortemente innovativa come Marina Abramović all'interno di una così prestigiosa istituzione culturale come è l'Ambrosiana. Non ci si è infatti fatti sfuggire che un'artista moderna e innovativa potesse avvicinare un pubblico giovane e meno avvezzo alla classica fruizione dei musei; allo stesso tempo si è avuta la capacità di aprirsi al nuovo, fatto non scontato in enti di antica tradizione, accogliendo la performance art. D'altronde è proprio nello spirito della Pinacoteca, voluta dal Cardinale Borromeo, la capacità di cogliere i nuovi corsi dell'arte, si pensi solo al patrimonio leonardesco che è li racchiuso e che fu di grande innovazione all'epoca. La Pinacoteca ha così confermato la propria natura di Ente culturale che ha quindi tra le proprie missioni, la promozione di un confronto tra la tradizione e le nuove forme espressive.

Rilevante anche l'apporto economico che questa iniziativa sta significando per l'Ente e che in tempi di crisi, non fa mai male.  

La volontà di prorogare la mostra si è anche coniugata con l'idea, si dice sostenuta particolarmente dalla rappresentanza ecclesiastica dell'Ente, ad organizzare per il mese di Gennaio 2020 iniziative, collegate alla mostra, che consentano di devolvere parte del ricavato ad enti di ricerca per le cure sulle malattie che colpiscono in particolare le donne, data la centralità della figura femminile nella mostra sia per via dell'artista che del soggetto dell'opera della Abramovic, Santa Teresa d'Avila. In particolare si pensa alla Fondazione Veronesi con cui vi sono contatti.

I primi di Marzo, a conclusione della mostra della Abramović, nei emdesimi spazi, si prosegue con un'importante esposizione di icone russe, curata da Mons. Francesco Braschi, direttore della classe di slavistica dell'Ambrosiana nonchè presidente dell'Associazione Russia Cristiana.

Insomma, si apre un 2020 di grandi eventi per la Pinacoteca Ambrosiana che pur nella conservazione della tradizione riesce a cogliere le sfide del presente.

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