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Milano
Mattarella e la procura di Milano. Forse una parola è necessaria
Sergio Mattarella  Lapresse

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Alla gente comune quel che succede a Palazzo Lombardia interessa zero, quel che succede a Palazzo Marino interessa pochino, e quel che succede a Palazzo di Giustizia interessa il nulla più assoluto. Fin quando non si trovano in un'emergenza sanitaria (Palazzo Lombardia ovvero la Regione), fin quando non si trovano con problemi relativi alla città (Palazzo Marino ovvero il Comune) o fin quando, a torto o a ragione, non si trovano alle prese con problemi di giustizia (il Palazzo di via Freguglia). Dunque è nostro dovere di giornalisti, anche laddove questo risulti noioso, o scomodo, parlare di quel che sta succedendo nei tre palazzi. E oggi parliamo di quel che sta succedendo a Palazzo di Giustizia. A Palazzo di Giustizia c'è un pm che è accusato di aver passato delle carte a Piercamillo Davigo, il quale avrebbe detto alla sua segretaria di mandarle ai giornali, contenenti interrogatori secretati. Questo pm, Paolo Storari, è stato indagato. E fin qui, cavoli loro. Il problema è che questo vuol dire che carte secretate finiscono ai giornali come se fossero noccioline. E questo è sempre successo, in tutti i casi. Succede ai politici, e succede anche per la gente comune. Quando succede ai politici, tutti a dire che gli sta bene, quando poi succede a me a te o a tuo cugino, sta assai meno bene. Oggi addirittura i pm raccolgono le firme per dire a Francesco Greco, il procuratore capo che va in pensione a dicembre, che devono essere riviste le procedure e i carichi. Insomma: così non va. La cosa passa sotto silenzio, ma che i pm si mettano così di traverso è una cosa non unica, ma epocale. Ora, qualcuno qualcosa lo deve dire, perché la Procura di Milano magari non varrà due ministeri come la Procura di Roma (dove peraltro ci sono mille altri casini), ma almeno un ministero e mezzo sì. Il qualcuno si chiama Mattarella e fa il presidente della Repubblica. E il presidente della Repubblica è il numero uno del Csm, ovvero il Consiglio superiore della Magistratura. Ecco, mai come ora da Mattarella ci si aspetterebbe almeno una parola, se non proprio un monito.

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