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Milano
Maugeri: la difesa di Formigoni: "Non ha rubato 70 mln ai malati"

"Formigoni non ha sottratto 70 milioni di euro ai malati, se vi e' stato un furto certamente non e' stato a danno dei malati". Lo ha affermato Luigi Stortoni, uno dei legali dell'ex presidente della Regione Lombardia e attuale senatore di Ncd, in uno passaggio della sua arringa in corso al processo Maugeri. "L'accusa ci ha parlato di 70 milioni tolti da parte di alcuni soggetti alla sanita'  di cui 8 per il sollazzo di Formigoni - ha proseguito il legale - affermazioni che sono un secchio d'acqua gelata gettato sull'ascoltatore, ma non sono vere. Non e' vero che sono stati rubati i soldi ai malati lombardi. Questo e' un punto fondamentale del processo perche' e' un leit motiv dell'accusa. Qui i malati non c'entrano assolutamente niente, se vi e' stata sottrazione e' stata ai danni della societa', dei creditori, dei soci". Per Stortoni "non e' giusto offendere la sanita'  lombarda, a prescindere da Formigoni. E' un'ottima sanita', vengono tantissimi malati di altre regioni, in questa vicenda le prestazioni sanitarie sono state effettuate, quelle della Procura sono battute a effetto e suggestioni che vanno respinte". Nelle scorse udienze i pm di Milano Laura Pedio e Antonio Pastore hanno chiesto per l'ex governatore lombardo, imputato assieme ad altre 9 persone, una condanna a 9 anni di carcere per associazione per delinquere e corruzione. Secondo l'accusa, dalle casse della Fondazione Maugeri sarebbero usciti circa 61 milioni di euro tra il '97 e il 2011 e dalle casse del San Raffaele, tra il 2005 e il 2006, altri nove milioni di euro. Tutti soldi che sarebbero confluiti sui conti e sulle societa' del faccendiere Pierangelo Dacco' e dell'ex assessore Antonio Simone, presunti collettori delle tangenti, i quali poi avrebbero garantito circa otto milioni di euro in benefit di lusso, tra l'uso di yacht e vacanze, a Formigoni, ora senatore di Ncd. In cambio, l'ex presidente avrebbe favorito la Maugeri e il San Raffaele garantendogli rimborsi indebiti (circa 200 milioni di euro per la Maugeri) attraverso atti della giunta.

"PROCESSO TAGLIATO SULLA PERSONA E NON SUI FATTI" - Quello a carico di Roberto Formigoni "e' un processo tagliato dall'accusa sulla persona piu' che sul fatto, che ha avuto come oggetto l'indagine sulla persona piu' che sul fatto. Siamo di fronte a un diritto penale dell'autore, non del fatto, con tutto cio' che consegue". Ad affermarlo e' l'avvocato Luigi Stortoni che sta volgendo la sua arringa davanti ai giudici della X sezione penale di MIlano chiamati a giudicare se l'ex governatore e' colpevole di associazione a delinquere e corruzione nella vicenda Maugeri. "In questo processo - ha detto Stortoni nell'incipit del suo intervento  - l'accusa e' fondata su dei presupposti, cioe' su elementi precostituiti ritenuti sussistenti che nei fatti pero' non esistono. La Procura si basa su prove che rispetto al fatto sono inconcludenti e sono anche viziate: per gran parte di esse la valutazione va fatta con particolare attenzione perche' questo e' il compito del dibattimento, verificare la prova e la sua credibilita'". Stortoni ha sottolineato la scelta da lui ritenuta ambigua della Regione Lombardia che, nelle vesti di parte civile, ha chiesto 5,6 milioni di danni riferiti a "tre diverse utilita'" che sarebbero andate come prezzo della corruzione a Formigoni.  "La Regione - ha argomentato il legale - se e' vero che riconosce la correttezza degli atti e quindi anche della sanita'  lombarda avanza una richiesta di risarcimento sulla base delle utilita'. Ha voluto mantenere questo strano comportamento che non rinnega l'accusa ma, al tempo stesso, rivendica la legittimita'  dei provvedimenti". All'avvocato del 'Celeste' non e' piaciuta la metafora utilizzata dai pm sul'"orchestrina del Titanic che continua a suonare mentre la sanita'  affonda", dove i musicisti sarebbero gli imputati, a cominciare da Formigoni. "L'espressione e' di cattivo gusto e offensiva - affonda Stortoni - il bilancio della sanita'  lombarda e' l'unico andato in pareggio, addirittura leggermente positivo, nonostante vengano tanti malati da fuori sede  e si spendano soldi per curare malattie rare e difficili perche' qui c'e' la sensibilita'  per queste anche se e' impegnativo dal punto di vista economico".

"DACCO' STALKER IN REGIONE LOMBARDIA" - "Ha piu' senso dire che gli associati si incontrano ogni giorno in luoghi pubblici oppure che Dacco' pone in essere uno stalking ai funzionari della Regione andando a bussare insistentemente per perorare la sua causa?". La domanda, che sembra essere retorica, viene formulata dall'avvocato Luigi Stortoni durante l'arringa al processo Maugeri in cui l'ex governatore Roberto Formigoni e l'uomo d'affari Pierangelo Dacco' sono tra i nove imputati per associazione a delinquere. Secondo la prospettiva dell'accusa, Dacco' e Formigoni sarebbero tra i leader del gruppo criminale che avrebbe sottratto milioni di euro alla Fondazione Maugeri, ma per il legale questa associazione non esisterebbe. "E' stata ipotizzata - sono le sue parole - per colmare un vuoto probatorio, e' un'associazione campata per aria. Formigoni non conosce il 99 per cento dei suoi associati ma come capo dovrebbe dominarli. Conosce talmente bene Umberto Maugeri (ex patron della Fondazione, ndr) che quando lo vede a Venezia neanche lo saluta. Quelli che stanno in Liechenstain manco li conosce. Con gli elementi che ha l'accusa non si puo' nemmeno configurare a carico di Formigoni un concorso esterno". Secondo il difensore, "i flussi di denaro non provano l'esistenza dell'associazione. Non ci viene spiegato come questa nasca e non viene individuato l'elemento di stabilizzazione dell'associazione. Formigoni poi sarebbe l'unico caso di corrotto che sbandiera la mazzetta facendosi fotografare mentre va in barca". Stortoni sottolinea anche come l'autore della presunta corruzione non possa essere un presidente della Regione da solo ma ci voglia anche il contributo degli assessori "che sono quelli che propongono le delibere".

FORMIGONI: "PROCURA SMENTITA DA 50 MILIONI DI ITALIANI" - "La migliore smentita alle accuse della Procura e' il parere di 50 milioni di italiani". Ad affermarlo, in una pausa del processo Maugeri, e' Roberto Formigoni, presente nell'aula dove oggi si stanno svolgendo le arringhe dei suoi difensori. "Noi abbiamo costruito la migliore sanita'  d'Italia - prosegue l'attuale senatore di Ncd - l'unica in pareggio di bilancio. Quali danni avremmo causato? Della requisitoria del pm mi ha colpito la descrizione della sanita'  lombarda in rovina, ma tutti gli italiani sanno che quando c'e' una malattia grave bisogna venire in Lombardia".

Nelle scorse udienze i pm hanno chiesto per l'ex Governatore lombardo, imputato assieme ad altre 9 persone, una condanna a 9 anni di carcere per associazione per delinquere e corruzione. Secondo l'accusa, dalle casse della Fondazione Maugeri sarebbero usciti circa 61 milioni di euro tra il '97 e il 2011 e dalle casse del San Raffaele, tra il 2005 e il 2006, altri nove milioni. Tutti soldi che sarebbero confluiti sui conti e sulle società del faccendiere Pierangelo Daccò e dell'ex assessore Antonio Simone, presunti collettori delle tangenti, i quali poi avrebbero garantito circa otto milioni di euro in benefit di lusso, tra l'uso di yacht e vacanze, a Formigoni, ora senatore di Ncd. E lui in cambio, sempre secondo l'accusa, avrebbe favorito la Maugeri e il San Raffaele con atti di Giunta garantendogli rimborsi indebiti (circa 200 milioni di euro per la Maugeri).

"Cortesie interessate e accattivanti, con un misto di amicizia": cosi' il difensore di Roberto Formigoni, l'avvocato Luigi Stortoni, definisce i soggiorni sugli yacht, le vacanze in localita' esotiche e le cene in ristoranti di lusso, ritenute dalla Procura di Milano tra le "utilita'" ricevute dall'ex governatore dall'uomo d'affari Pierangelo Dacco' in cambio di favori alla Fondazione Maugeri attraverso il rimborso per prestazioni sanitarie non tariffabile. "C'e' un esibizionismo di Dacco' - afferma Stortoni in un passaggio della sua arringa - che ci teneva e magari era anche contento quando sui giornali uscivano le foto del presidente che si tuffava dalla sua barca".

Secondo il legale, e' "ridicola" la tesi delle "utilita'": "Mancano gli atti illegittimi, manca il pagamento di denaro o l'utilita' ma soprattutto manca la relazione tra il versamento di denaro e l'atto contrario ai doveri d'ufficio, essenza fondamentale della corruzione". Quelle di Pierangelo Dacco', il faccendiere gia' condannato a 9 anni di carcere per il crac dell'ospedale San Raffaele e imputato nel processo Maugeri, non erano "utilita' corruttive" destinate a Formigoni per spingerlo a favorire alcune strutture sanitarie, ma "cortesie interessate e accattivanti, con un misto di amicizia". "Dacco' era un uomo molto ricco - sottolinea ancora il legale - aveva una passione molto snob per i vini di lusso e conosceva grandi chef. Teneva le sue bottiglie da Sadler, ma e' ridicolo affermare che quelle bottiglie erano di proprieta' di Formgioni. Amava ostentare e percio' invitava Formigoni e altri amici a trascorrere le ferie natalizie ai Caraibi, dove affittava una casa. E' ovvio che Formigoni non pagasse il conto".

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