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Milano
Maxi frode supermercati, chiuse le indagini: Auchan e Gs pagano 123 milioni

Maxi frode supermercati, chiuse le indagini: Auchan e Gs pagano 123 milioni

123 milioni tra sequestri e completa definizione del debito erariale. E' il bottino dell’inchiesta della Procura di Milano, conclusasi con le accuse di associazione a delinquere e frode fiscale attraverso frodi-carosello Iva nel settore della grande distribuzione. Nel mirino, alcuni gruppi della distribuzione organizzata, ovvero i supermercati. Che avrebbero, emesso  utilizzato fatture false complessivamente per 1,8 miliardi di euro in un reticolo societario internazionale.  Gli indagati sono 34, le società sotto controllo 7.

Nel settembre scorso sequestro preventivo di 260 milioni

Come riporta il dorso milanese del Corriere della Sera, nel settembre scorso l’inchiesta dei pm Nicola Rossato e Stefano Civardi, condotta con il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, aveva indotto il giudice delle indagini preliminari Roberto Crepaldi ad arrestare o a interdire dalle cariche societarie 13 persone, e a disporre il sequestro preventivo di 260 milioni di euro, pari all’ammontare dell’imposta evasa.

Auchan, gruppo Gs (Carrefour) e altre società pagano il conto con il Fisco

Ora, oltre a sette richieste di abbreviato e una di patteggiamento, arriva il conto finale saldato con il Fisco e con la Procura per 64,2 milioni dal gruppo Margherita Distribuzione (per fatti però risalenti al 2015-209 quando era controllata dai francesi di Auchan, prima della cessione a Conad), e per 53,8 milioni di euro dal gruppo GS (del colosso francese Carrefour) per fatti risalenti al 2015-2021, mentre altri 5 milioni sono in ballo con altre società più piccole. 

Marcello Viola: "Queste frodi possono alterare il corretto funzionamento del mercato, determinando forme di concorrenza sleale"

Il dirigente della Procura di Milano, Marcello Viola, considera importanti queste inchieste poiché tali frodi risultano “altamente lesive degli interessi dell’Erario", ma anche perché “possono alterare il corretto funzionamento del mercato, determinando forme di concorrenza sleale”. 

Sulla stessa linea di Auchan e Gs anche altre società coinvolte si stanno rivolgendo agli uffici dell’Agenzia delle Entrate per definire le proprie posizioni, a volte con pagamenti rateali autorizzati dalla Procura.

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