A- A+
Milano
Meghan, i macho robot, i panel: tre esempi di femminismo d'accatto
Foto LaPresse

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

C'era una volta il femminismo scemo. Premessa: io credo che garantire uguali diritti a uomo e donna sia un concetto imprescindibile. Non fosse altro, lo dico biecamente, perché ho una figlia femmina e voglio per lei le stesse opportunità e gli stessi doveri del mio figlio maschio. Il problema del femminismo di oggi è che è scemo. Non solo inutile, ma controproducente. Vi faccio tre esempi.

Il primo: alcune sedicenti femministe de noantri hanno esaltato l'immagine di Meghan, la new entry della famiglia reale, perché non ha voluto giurare obbedienza al marito. Bella forza. In Italia da non so quanti anni esiste la formula "io accolgo te come mia sposa" invece che "io prendo te come mia sposa". E la scelgono tutte le donne. Femminista, Meghan. Eh sì. Una femminista che ha rinunciato ad alcune sue libertà (ad esempio, non può parlare in pubblico senza permesso reale) in cambio di qualche quisquilia: tipo non dover fare una mazza per il resto della vita campando come una regina. Pardon, una principessa. Proprio un esempio di emancipazione: zitta e vai a comprarti le borsette di marca.

Secondo esempio: l'altro giorno su Facebook un status di Caterina Sarfatti, manager milanese al C40, ha voluto sottolineare che - e cito - "l'organizzazione ha approvato questa politica: non possiamo organizzare panel o eventi pubblici con soli uomini, gli uomini dello staff dovranno declinare inviti a panel o eventi con soli uomini". Giusto. Perfetto. E che facciamo se le donne invitate declinano? Recentemente ho invitato a un evento la vicesindaco e l'assessore Cocco: hanno detto che hanno problemi loro e non vengono. Che faccio? Taglio di conseguenza due uomini? E perché? Perché il dialogo e il dibattito pubblico deve essere castrato dal femminismo?

Terzo esempio, il più bello: oggi in un articolo il Corriere lancia un tremendo allarme. L'intelligenza artificiale, visto che la maggior parte degli ingegneri sono maschi, e visto che l'hanno progettata in più grande misura dunque degli uomini, potrebbe creare i macho robot, dei robot maschilisti. Tremendo eh. In effetti, con questa logica, avremmo dovuto rinunciare a contare, visto che non credo che le donne arabe avessero mai avuto la possibilità di studiare la matematica araba.

Quanto è intelligente il femminismo d'accatto. Invece di organizzare e stimolare tutte le donne perché si buttino nei panel, anche di soli uomini, a fare le leonesse, sottolineando lo squilibrio di genere. Invece di organizzare e stimolare le donne affinché studino e programmino, e realizzino intelligenza artificiale e no. Invece di portare le donne ad esaltare la propria madre e la propria nonna, vere eroine di tutti i giorni, il femminismo d'accatto ci propone Meghan, i computer rosa e l'assenza di dialogo. Per mia figlia, inizio a pensare, i tempi saranno duri non solo per colpa dei maschi.

Tags:
meghan marklefemminismo







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.