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Chiude una Fashion Week surreale: bene Valentino, Scervino, Armani

Chiude una Fashion Week surreale: bene Valentino, Scervino, Armani

Si chiude oggi la MFW P/E 2020. Un’edizione andata in scena in un’atmosfera surreale. Pochi eventi dal vivo, la maggior parte in streaming. Poco pubblico e pochi addetti ai lavori. Ci auguriamo che la prossima edizione possa tornare ai fasti passati

VALENTINO

Valentino torna a sfilare a Milano. E lo fa pescando 66 persone prese dalla strada, ognuna con la sua fisicità e individualità. Uno show non in un palazzo del centro ma in una fabbrica dismessa e invasa di fiori, per il romanticismo radicale di Valentino, che dopo stagioni e stagioni ha sfilato per la prima volta a Milano, anziché a Parigi. "Il mio lavoro come designer – afferma lo stilista Pierpaolo Piccioli – è mostrare dal mio punto di vista, mantenerne i codici dando loro un nuovo significato, lavorando con persone che rappresentano il mondo", scelte attraverso uno ‘street casting’, per raccontare "cosa significa il romanticismo oggi". E non si parla tanto di estetica, quanto di "individualità e libertà di espressione, di un approccio alla vita emozionale e non oggettivo". Un nuovo romanticismo libero e personale che si appropria dei codici espressivi della maison per proporli in modo nuovo, adatto all'oggi: così il pizzo macramè passa dalla sera al giorno, per t-shirt e ciclista, per lui e per lei, o su giacche over portate su camicie altrettanto ampie che sono uguali, persino nella taglia, per uomo e donna, che indossano anche gli stessi shorts. Anche bluse, ricami e stampe d’archivio acquisiscono così nuovi significati. La maison ha anche lanciato una collaborazione speciale con Levi’s, rivisitando il modello classico di jeans 1969-517.

GIORGIO ARMANI

Armani si è aperto alla platea televisiva. "L'idea mi è venuta alcuni mesi fa, ero un po' perplesso però - racconta oggi, alla proiezione in anteprima per la stampa - alla fine mi sono detto che la gente non sa cosa c'è dietro un lavoro del genere e ho pensato di approfittarne per mostrarlo e per esprimere quelle opinioni che ho mantenuto negli anni". A vedere i 20 minuti di video e la sfilata, uno di seguito all'altro, quello che colpisce è proprio l'estrema coerenza di Armani, che passa dal pensiero allo stile.  "C'è chi pensa che la moda sia una cosa frivola - è uno dei pensieri espressi dalla voce di Pierfrancesco Favino - io ho sempre pensato che rispecchi il proprio tempo e abbia in sé la capacità di anticipare il futuro". E poi: "è la gente che devi servire, se fai vestiti che non fanno parte del mondo, non hanno significato". Concetti espressi in momenti diversi e mai mutati, che diventano abiti pensati non per inseguire una moda ma per creare uno stile perché "l'eleganza non è essere notati ma ricordati". E nella sfilata - che non a caso ha per titolo 'Timeless thoughts', pensieri senza tempo- si ritrova tutto questo, come in un "collegamento tra passato e presente - dice oggi Armani - con capi immaginati allora e capi immaginabili ora, in un'osmosi di varie ere" che si concretizza nelle "bluse che cadono, nei pantaloni un po' etnici con discrezione, nelle giacche da uomo decostruite". "Le ho fatte allora e continuo a farle" dice lo stilista che, anche per la sua prima volta in tv, non rinuncia al suo stile fatto di linee pure e colori neutri - grigi, beige, neri, blu - talora intervallati da piccoli geometrie e motivi floreali ton sur ton. Certo, "la sfilata classica è il meglio che c'è, ma ora non c'è alternativa”.

ERMANNO SCERVINO

Con un video girato in alcune tenute private di Bolgheri, in Maremma, di cui sono protagoniste le tre top Irina Shayk, Natasha Poly e Joan Smalls, Ermanno Scervino racconta la sua moda per la prossima estate. Le tre bellissime, vestite in pizzo bianco e pelle nera, si muovono tra vigneti, oliveti e maneggi, fino al bagno finale nelle acque del Tirreno. Immagini con cui il brand toscano celebra 20 anni di attività e che faranno parte della prossima campagna pubblicitaria. "Avevamo in mente di fare una sfilata e una festa per questa ricorrenza, ma abbiamo rimandato tutto, farlo ora sarebbe da incoscienti" dice Ermanno Scervino nella showroom milanese, mostrando dal vero gli abiti, dove domina il pizzo: "l'ho usato più del solito perché rende tutto più bello e, in lockdown, pensando a questa collezione e a ciò che avrebbero desiderato le donne, ho riflettuto sul fatto che sentirsi più belle è sempre un grosso aiuto". Ed ecco la camicia di pelle (finta) bianca con i fiori ricamati, gli abiti lunghi e corti candidi tutti di pizzo, che torna come intarsio nella maglieria ampia, accostata ai pantaloni sottili o agli short. E poi tanti smoking, in bianco o nero, ma sempre in uno speciale tessuto che al calar della luce si accende di bagliori.

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