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Il migliore ristorante di Milano nel 2019? Il Seta di Antonio Guida. FOTO

Il migliore ristorante di Milano nel 2019? Il Seta di Antonio Guida

Nel cuore di Milano, accanto al Teatro ala Scala, ospitato in quattro prestigiosi edifici del XVIII secolo, il luxury hotel Mandarin Oriental Milan unisce l'eleganza del design milanese a un intramontabile lusso dal gusto orientale combinando comfort, stile ed eleganza.

All’interno di questo magico scrigno, sotto l'occhio attento dell’acclamato chef Antonio Guida, c’è il ristorante Seta, due stelle Michelin, diventato la meta di ristorazione più ambita all’ombra della Madonnina e a nostro giudizio miglior ristorante 2019 in città.

Lo chef Guida subisce da sempre il fascino delle alchimie culinarie. Dopo aver viaggiato a lungo in Europa e in Asia, Guida ha lavorato presso vari ristoranti stellati Michelin, tra cui il Pierre Gagnaire a Parigi, l'Enoteca Pinchiorri a Firenze e il Don Alfonso sulla Costa d'Amalfi, prima di approdare al La Terrazza Hotel Eden di Roma. Dopo due anni e dopo aver ottenuto il ruolo di Chef de Cuisine, nel 2002 diventa Executive Chef de Il Pellicano, dove si aggiudicherà due stelle Michelin, nel 2004 e nel 2010.

Dopo 12 anni al timone de Il Pellicano, viene nominato Executive Chef del  Mandarin Oriental di Milano, dove esprime la sua arte culinaria.

Il suo successo nasce anche dal valido team che è riuscito a riunire. L'executive sous chef Federico Dell'Omarino è il braccio destro di Guida dal 2002 e lo aiuta a sviluppare ulteriormente le sue idee per una cucina innovativa. Altrettanto importante è il contributo del Pastry Chef Nicola Di Lena, dal 2006 creatore del finale perfetto per gli itinerari culinari di Antonio Guida.

Il Seta accoglie circa 50 coperti, occupa gli spazi esterni della seconda corte e si snoda, per la parte interna, lungo due dei quattro lati che la circondano: gli interni si saldano e fondono con la zona all’aperto attraverso finestre dalle grandi vetrate. Anche la cucina, situata nel ‘terzo lato’ della corte si affaccia sull’esterno così da consentire agli ospiti di intravedere gli chef al lavoro.

Le due aree interne del ristorante riprendono ed esaltano lo stile residenziale dell’albergo grazie all’uso del legno per i pavimenti e i soffitti e le sedie dei tavoli ricoperte in tessuti dalle nuance verdi che si abbinano alle sfumature dei marmi utilizzati per gli stipiti.

Alcuni angoli della sala sono separati da elementi architettonici divisori che creano spazi riservati per cene defilate. Vicino alla reception del ristorante si trova la Saletta Duomo, realizzata su progetto decorativo di Fornasetti. Uno spazio che può accogliere fino a 8 ospiti in un ambiente raccolto e ovattato, rivestito con boiserie di rovere e decorato con raffinati elementi fornasettiani fra cui il pannello “Duomo Sommerso”, da cui prende il nome. Qui, è possibile organizzare pranzi e cene privati, eventi e board meeting con menù creati ad hoc dallo chef.

La proposta gastronomica creata da Antonio Guida per il ristorante gourmet, rappresenta la sublimazione della sua filosofia di cucina, che fonde forti radici pugliesi a influenze provenienti dalle sue esperienze pluriennali in Francia e in Toscana. Il menù del Seta è la sintesi di tale conoscenza e si compone di piatti elaborati dove, attraverso raffinate tecniche di preparazione, la qualità delle materie prime viene esaltata e gli ingredienti sono lavorati dal talento dello chef secondo una mentalità tutta italiana per cui la preservazione dei sapori e l’immediatezza del gusto sono al centro della scena.

Puntando su accostamenti equilibrati, sorprendenti e spesso inediti, ogni proposta è un’immersione e una scoperta che prepara alla successiva. Nel menù degustazione gourmet il “viaggio” è guidato e si articola in cinque tappe. Chiude il percorso gastronomico il menù dell’alta pasticceria creata dallo chef Nicola Di Lena che propone dessert, innovativi e unici, armoniosamente integrati alla filosofia culinaria del ristorante.

Tra i piatti che hanno avuto più successo Nel 2019 il “Risotto alle erbe con salsa di cozze, ricci di mare e sgombro” e il “Cavolfiore con salsa al latte di mandorla, succo di yuzu e frutti di mare”.

La carta dei vini, curata dall’head sommelier Andrea Loi, vanta più di 1200 etichette e si compone di vini italiani a cui si aggiunge un’ampia scelta di champagne che include le classiche etichette storiche e alcuni nomi ricercati e più di nicchia. Una ricerca continua votata all’eccellenza è alla base della lista creata in considerazione dei piatti del menù: il Pinot nero, ad esempio, che meglio si abbina alla cucina di Guida è declinato nelle sue versioni internazionali con etichette che provengono anche dalla California, il Sud Africa e Israele.

L’attenta supervisione del Restaurant Manager, Manuel Tempesta, garantisce che la filosofia dello Chef Guida si traduca in un servizio impeccabile.

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