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Milano Fashion Week: Cucinelli, Scervino e Franchi al top. FOTO

Milano Fashion Week: Cucinelli, Scervino e Franchi al top

Una sensualità avvolgente dai volumi inattesi per Alberta Ferretti, come quelle dei cappotti orlati a punto coperta ampi come poncho, o fluidi come vestaglie, da portare soli o sotto i trench robusti. Le spalle sono decise con un richiamo al passato, ma con alti colli delle maglie a coste, per dare femminilità, spunta la rouchedi una camicia, come una piccola gorgiera, mentre le lunghe gonne a pieghe si aprono su pantaloni morbidi. Le tute con i tasconi e i pantaloni da lavoro in velluto a coste si alternano agli abiti tagliati al vivo, i blouson e i pantaloni a vita alta ai cappotti di shearling, i completi di denim sottoposti a bagni di colore ai tuxedo. Andando verso la sera il nero si alterna all'oro, in un'alternanza di lucentezze delle paillettes e trasparenze dello chiffon.

Chic ed elegante, informale e minimal, rilassato e timeless. Questa la la collezione di Brunello Cucinelli, un inno alla calorosa serenità invernale. Il prestigio sartoriale, heritage di Cucinelli, è esaltato e proposto in nuove interpretazione contemporanea. Per la prossima stagione fredda ecco cashmere, seta, lana, mohair e alpaca che diventano protagonisti assoluti, incarnando alla perfezione il valore intrinseco della tradizione della Maison da sempre promotrice di capi di lusso pratici, sostenibili ed eleganti. La palette di colori è neutra, incentrata sui toni del beige, del marrone d’orato e di bianchi caldi che sintetizzano il minimalismo moderno e l’armonia con la natura. “Siamo i più grandi manifatturieri al mondo – dichiarano Carolina e Camilla Cucinelli - delle cose belle. Torniamo insieme a dare fiducia a questo splendido paese nato sulla cultura e sulla bellezza»

Un omaggio alla famiglia Fendi e a Karl Lagerfeld, il kaiser della moda che per oltre 50 anni ha tenuto le redini creative della maison romana Fendi. Le radici sono importanti e Kim Jones lo sa bene. Per la prima collezione ready to wear per la donna, lo stilista è partito dal patrimonio estetico della griffe della doppia F per tratteggiare un nuovo capitolo della maison, celebrandone i codici stilistici e le donne che ne custodiscono l'eredità. Per farlo ha scavato nel guardaroba delle cinque sorelle Fendi, rendendo la pelliccia protagonista assoluta della passerella: lunga, avvolgente, oversize, traforata, scandisce il ritmo sulle note di Cold Cave, alternata al cappotto a maniche scampanato, in visone lavato e camoscio accoppiato, fino ai gessati dei loro abiti da ufficio, alle camicie di seta e a una giacca-camicia ispirata all'uniforme quotidiana indossata da Silvia Venturini Fendi, rivisitata in shearling con interni in visone. "La famiglia Fendi è composta da donne di intelletto che lavorano sodo - ha spiegato Jones - ed è quello che volevo celebrare. E' una dinastia potente".

Il maschile e il femminile, il comfort e l'eleganza, la grazia e la protezione: parla di cambiamento e di desiderio la collezione per il prossimo inverno di Miuccia Prada e Raf Simons, che ripropone per Prada alcuni dei temi visti nella passerella dedicata all'uomo, come la tuta intera in maglia che sottolinea la fisicità che ci manca e invita alla libertà di movimento che aneliamo. Per Raf Simons "il desiderio non è solo quello di ballare o uscire, ma di liberare il corpo e condividere con altri". Una condivisione che passa anche e soprattutto per l'unione di maschile e femminile: somigliano a quelli di lui i cappotti dalle forme over, ma sono tempestati di paillette giganti, così come richiamano quelli della collezione uomo i maxi bomber e i parka, ma ingentiliti e portati con i nuovi stivali dalla zeppa sagomata e geometrica, nelle fantasie art decò o nouveau che sono le stesse delle tute intere di maglia che sostituiscono la pelle nuda.

"In questa collezione - spiega Miuccia - abbiamo giocato con l'idea di classico, sovvertendolo, trasmutandolo”.

E' la fedele e ironica riproduzione di una scena del film "The Women" diretto nel 1939 da George Cukor, il video all star, con Dita Von Teese, Precious Lee, Winnie Harlow, Miranda Kerr, con cui Moschino ha presentato oggi online la sua collezione per il prossimo inverno. Nella pellicola originale, un gruppo di donne dell'alta società si riunisce a teatro per un fashion show ambientato su un palco con scenografie rotanti.Lo stesso fanno le dive di oggi, prima spettatrici della presentazione Moschino e poi loro stesse modelle, nel corto che si chiude con la regina del burlesque Dita Von Teese che si volta mostrando il 'derriere' scoperto dall'abito con oblò strategico. A ogni cambio di fondale, un cambio di ambientazione e di ispirazione, tutto filtrato dall'allure della Hollywood anni '40. Si parte dalla vita in città, con la donna in carriera in gessato e pied-de-poule, con dettagli ironici come i numeri ricamati sul tailleur, per passare al relax in campagna, dove il sacco di juta delle patate diventa la base degli abiti con fiocchi e sbuffi da couture.

"Un inno alla femminilità e alla voglia di vivere, perché in questo momento buio sentivo l'esigenza di esprimere al massimo questa ispirazione": così il trentenne Nicola Brognano racconta la collezione da lui disegnata per Blumarine per il prossimo inverno. Una proposta giovane e leggera come un volo di farfalle, che sono stampate, ricamate, tricottate in modo quasi ossessivo "perché - spiega lui - c'è bisogno anche di frivolezza". Per ritrovare quel mood, Brognano ha fatto un salto nella moda dei primi anni 2000, "dai tratti glam molto forti, legata al mondo della musica pop". Pensando a delle Britney Spears o Paris Hilton di oggi, ecco le maglie sovrastampate a motivi di fiori digitali, i piccoli cardigan con colletti di finta pelliccia, il jeans a vita bassa, il giubbino di denim e gli abitini con il pizzo, i tubini di maglia con la farfalla tricottata come un top e le creazioni da sera con le rose di pizzo che si arrampicano sull'abito.

Per la prossima stagione autunno-inverno Elisabetta Franchi celebra l’audacia e l’eleganza aristocratica delle donne, moderne amazzoni che in un momento di metamorfosi interpretano ruoli differenti, con uno show dal gusto raffinato e dallo stile cavallerizzo.  La griffe pone l’accento sulle donne che non hanno timore di nulla e che vogliono “cavalcare” la loro quotidianità con coraggio. La collezione propone linee classiche in una palette di colori decisi e raffinati, declinati su cappotti, maglieria in tweed, pantaloni e stivali da cavallerizza, bluse ancien régime abbinate ad accessori che sembrano provenire dai portagioie di nobili dame. “Viene rappresentata un’eleganza intima, da scoprire, attraverso sovrapposizioni non ostentate, ma sinuose e garbate. La donna Elisabetta Franchi è un’amazzone che ambisce alla bellezza, alla ricchezza dell’abbigliamento e ai gioielli di dorata lucentezza”. Stivali e anfibi si abbinano a capi di haute couture, ma anche a proposte più daily; cappelli da fantino, stivali alti, giacche sagomate e alcuni accessori richiamano i caratteri e le linee della selleria. I modelli iconici del brand si alternano a mantelle dalle forme geometriche, cardigan morbidi e abiti sofisticati. I nuovi must di stagione di stampo classico si accostano strategicamente a nuove fantasie, in un gioco di affinità inaspettate.

Il bianco e il nero come "punto di partenza per il futuro", le gonne corte corte per "trovare nuovi spazi" così come Fontana creava nuove dimensioni con i suoi tagli: è un romanticismo punk, asciutto e radicale, quello mostrato da Pierpaolo Piccioli per Valentino al Piccolo di Milano, in un "atto di moda" suggellato dal quintetto d'archi de LaVerdi e dalla voce di Cosima, che questa sera sarà protagonista di un'altra esibizione, al teatro Grassi, la storica sede dell'istituzione culturale milanese. Perché la scelta stessa della location è programmatica: "inizio il processo -spiega Piccioli dopo la sfilata, vista online nell'ultimo giorno di Milano Moda Donna - quando ho chiaro l'atto finale". Ed è dal tableau vivant di modelli e modelle riunito sul palco dello Strehler, e improvvisamente illuminato da un'accecante luce bianca, che emerge quell'immagine di "speranza in questa generazione nuova, con un romanticismo e un'umanità più autentici". Se riaprire un teatro dopo un anno di pandemia è già di per sé un gesto "punk", la scelta del Piccolo guarda dritta alla fondazione del teatro come luogo di "lotta per la libertà e per i diritti", come lo hanno voluto Giorgio Strehler e Paolo Grassi. E non ci sarebbe nemmeno tanto bisogno di spiegazioni: "lo storytelling è un escamotage - riflette Piccioli - la narrativa è la moda stessa, che è politica, emozione, valori, un modo per veicolare ciò in cui credo".

Così soggettiva, così personale, la bellezza per Ermanno Scervino è da sempre il suo obiettivo centrale per la raccontare il suo ideale di donna. Silhouette iper-femminili, materiali tattili e dettagli ricercati, nella collezione Autunno Inverno 2021 gli abiti sosfisticati incontrano influenze sportive inaspettate. Il daywear si realziona con il nightwear, un dialogo continuo fatto di essenziale e ricamato, concreto ed evanescente, fluido e strutturato.  Pizzi realizzati in soft-leather, piumini accostati a top in pizzo e cristalli, e gonne a pieghe in neoprene. Il tailoring viene reinterpretato in chiave contemporanea. Ma l'attenzione viene strappata dal decoro, grossi ricami di filo pervadono i montoni, le giacche e i maxi cardigan, france in lana esaltano i movimenti dei maglioni in knitwear. Texture sovrapposte sulle nuove cromie di tabacco, rosa e viola, e i colori neutre. Il trionfo della bellezza Scervino come non l'avevate mai vista.

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