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The Milan Show-Biz
Quaranta anni di Midali, il rivoluzionario della moda
Martino Midali

A tu per tu con Martino Midali, che quest’anno festeggia 40 anni di attività. Un percorso continuo di crescita, innovazione e creatività

Il brand ha festeggiato quest’anno i 40 anni di attività. Come è nata l’idea e quali i momenti salienti di questo percorso?

Sono passati quarant’anni ed io non me ne sono neanche accorto. Adesso che li stiamo celebrando, ripenso a tutto quello che ho realizzato e mi rendo conto di aver fatto tanta strada. Quando ho iniziato le mie idee erano rivoluzionarie, talmente tanto da essere chiamato “pazzo”. Perciò questi quarant’anni sono stati un work in progress continuo. Dal giorno in cui ho scoperto il jersey come materiale e l’ho fatto mio per dare forma ad un’idea di donna che non esisteva fino a quel momento, alle battaglie per mettere l’elastico in vita a gonne e pantaloni, e a quelle per il total look di jersey, da poter lavare tranquillamente in lavatrice. Ci sono stati poi diversi momenti significativi. Ricordo bene il momento del boom, era il 1986 quando il pantalone Midali era indosso a chiunque e ovunque.

Ci parli della nuova collezione Genderless che sarà presentata a gennaio 2023. Un’iniziativa che segna un nuovo modo di concepire la moda, libera da stereotipi.

L’idea nasce alla sfilata di maggio di quest’anno “Identità del genere”, realizzata con il Policlinico Federico II di Napoli, per sostenere la pluralità di genere. Come protagonista ho scelto la capsule Chiffon, interpretata da un gruppo di persone, di ogni genere e orientamento sessuale, schierate attivamente nella lotta al riconoscimento dei diritti LGBTQ+, e portavoci di un messaggio univoco: celebrare la libertà di genere e sessualità. Questo progetto mi ha coinvolto ed emozionato moltissimo e per cui ho deciso di approfondirlo con la collezioneGenderless, che verrà presentata a Gennaio 2023: esclusiva e fuori da qualsiasi confine, è il risultato della rielaborazione dei codici stilistici tradizionali su cui domina un unico concetto, l’unisex, icona di un mondo libero dagli stereotipi. Saranno dei completi genderless, dalla maglieria al capospalla, come il mio iconico cappottone di lana cotta o le maxi camicie. La palette colori è neutra, confortevole, e anche le linee sono morbide come sempre.

Prima la Pandemia, ora la Guerra. Un momento complicato per chi fa impresa. Come lo state affrontando?

La pandemia ci ha profondamenti trasformati. Nel modo di pensare e di lavorare, abituandoci a cambiare sempre l’impostazione dell’azienda. Le realtà solide che hanno una storia e una loro continuità, riescono a superare le difficoltà grazie ad esperienza, maturità e consapevolezza del momento. E questo è un momento di cambiamento continuo. Se hai un certo background e i messaggi giusti e una tua storia procede bene, riesci poi a venirne fuori. Così è per Martino Midali. Per noi ci sono state stagioni magnifiche e stagioni più difficili ma sperimentando strategie nuove, ridurre i costi aziendali all’indispensabile.

Si parla molto in questo momento di sostenibilità. Cosa fate al riguardo con la vostra azienda?

I valori al centro della mia filosofia sono sempre stati la responsabilità e la sostenibilità, racchiusi in una produzione innovativa e accorta che predilige materie prime a basso impatto ambientale o recuperate, cercando processi produttivi capaci di ridurre gli sprechi e di riutilizzare gli scarti con l’obiettivo di creare un futuro migliore, sia dal punto di vista etico che estetico. Ed è in questo credo che sono nati i nostri progetti di upcycling come le friulane interamente realizzate con scarti di tessuti jacquard 100% Made in Italy, o la capsule Kimono doppiamente sostenibile perché realizzata con rimanenze di tessuti e per il suo essere reversibile che gli permette di assecondare un trasformismo aperto a ogni esigenza di look, restando sempre uguale ma sempre diverso.

Altri progetti per il futuro?

Ho molti progetti in mente. Ma credo che il progetto più importante sia sempre il prossimo. E il più imminente è a febbraio, la sfilata dedicata alla maglieria che è molto importante per me perché rappresenta un po’ la mia storia come “Mago della maglia” o “Re della t-shirt” come sono stato definito.

Che consigli ad un giovane che vuole intraprendere la Sua strada?

Il consiglio che darei ai giovani che vogliono intraprendere la mia stessa strada è di avere ben chiaro come si vuole esprimere la propria creatività. Ed avere idee nuove e interessanti. Se potessi oggi ricominciare tutto da capo magari non farei più un Midali pret a porter, mi dedicherei a qualcosa di più artigianale come la aute couture, una couture innovativa per sperimentare e stravolgere anche quella storia.

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midali





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