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Milano
Milano, aggressione razzista in Comune, vittime rifiutano risarcimento
Il blitz di CasaPound a Palazzo Marino lo scorso 29 giugno

Aggressione a sfondo razzista, vittime rifiutano risarcimento

I legali delle due presunte vittime di un'aggressione a sfondo razzista da parte, tra gli altri, di Francesco Polacchi hanno rifiutato un'offerta di risarcimento proveniente dal responsabile della casa editrice Altaforte, vicina a Casapound, che ha pubblicato la biografia di Matteo Salvini al centro delle polemiche sulla presentazione al Salone del libro di Torino.

E' quanto emerso dall'udienza del processo milanese in cui ha preso la parola anche l'avvocato Guido Colaiacovo, difensore di Polacchi, illustrando le offerte di risarcimento danni quantificate da lui e dal difensore di un altro imputato, Maurizio Zatelli, in 1400 euro e 400 euro a beneficio, rispettivamente, della vittima che ha riportato una prognosi di una settimana e di 400 euro per l'altra con prognosi di un giorno. Offerte declinate perche' ritenute dalle parti civili "non congrue con riferimento al danno non patrimoniale connesse alle modalita' del fatto". L'episodio risale al 29 giugno 2017 quando, stando alla ricostruzione della Procura, un gruppo di 8 persone, tra cui Polacchi e Zatelli, tutte imputate, avrebbe aggredito sferrando dei pugni alle due presunte vittime, un italiano e un argentino. Il presidente della settima sezione penale, Marco Tremolada, ha invitato le parti a cercare un eventuale accordo pecuniario fuori dall'udienza, dopo che i legali degli imputati si sono detti disponibili a vagliare richieste di risarcimento piu' sostanziose. L'udienza e' stata aggiornata al 9 luglio quando il giudice decidera' sulle eccezioni preliminari presentate dalle difese, che chiedono, tra l'altro, la competenza del giudice di pace.

Sempre stando alla ricostruzione della Procura di Milano, il 29 giugno 2017, un gruppo di militanti di Casa Pound, con Polacchi in testa, fece irruzione a Palazzo Marino durante un consiglio comunale. Obbiettivo della protesta era il sindaco Giuseppe Sala al quale venivano chieste le dimissioni perche' coinvolto in un'indagine su Expo. I militanti della formazione di estrema destra avrebbero aggredito nell'androne del Comune la delegazione di un comitato di inquilini della zona San Siro che volevano incontrare Sala per questioni riguardanti i richiedenti asilo. Nella citazione a giudizio, si legge che Polacchi e Zatelli "aggredivano con calci e pugni" due membri del comitato inquilini, procurandogli delle lesioni al volto e alla testa, dopo avere apostrofato - secondo la denuncia fatta dagli stessi aggrediti - un ragazzo di colore con frasi razziste come: "Negro di merda...che ci fai dentro?". Una delle due vittime, settantenne, e' militante dell'Anpi.

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