Milano, Campiotti (Forza Italia): "Se il nome del candidato arrivasse da noi, sarebbe più facile attirare i riformisti" - Affaritaliani.it

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Milano, Campiotti (Forza Italia): "Se il nome del candidato arrivasse da noi, sarebbe più facile attirare i riformisti"

Filippo Campiotti, già presidente metropolitano di Italia Viva ed oggi esponente azzurro: "A Milano si vince andando a prendere i voti dell'ex Terzo Polo. Porte aperte ai renziani, ma non credo succederà..." L'intervista

di Nicolo Rubeis

Elezioni a Milano, Campiotti: "Con un nome indicato da Forza Italia sarebbe più facile..."

"Se il nome del candidato sindaco per Milano arrivasse da Forza Italia, sarebbe più facile raccogliere i voti del mondo riformista e moderato", secondo Filippo Campiotti, ex presidente metropolitano di Italia Viva e oggi responsabile azzurro del dipartimento lombardo sui Trasporti. Per le comunali Forza Italia sta cercando di corteggiare l'ormai ex Terzo Polo. Azione ha aperto, mentre Iv a livello nazionale ha scelto di posizionarsi al centro ma del centrosinistra: "Una decisione sbagliata che non rende giustizia alla natura di quel partito per come l'ho conosciuto io" prosegue Campiotti, convinto che Matteo Renzi così rischia di finire "annacquato" in una coalizione troppo spostata a sinistra. Difficile, se non impossibile, che cambino idea su Milano: "Se lo fanno siamo qui, le porte sono aperte. Ma non credo succederà".  L'intervista di Affaritaliani.it Milano.

Campiotti, come si vince a Milano?

Andando a prendere i voti dell'ex Terzo Polo. La coalizione va allargata, è indispensabile anche per una questione di realismo. A Milano partiamo da uno svantaggio notevole. Serve un ragionamento che non metta in discussione la coalizione ma che valorizzi gli aspetti di forza a seconda delle situazioni. A Milano l'aspetto di forza è quello moderato e civico, per questo penso che se la proposta del candidato sindaco arrivasse da Forza Italia sarebbe più facile raccogliere il favore di un certo mondo riformista, moderato e terzopolista.

Italia Viva non si smuove da quello che è il suo posizionamento nazionale…

La scelta di Italia viva, che io rispetto ma che è stata determinante per abbandonare il percorso che avevo intrapreso, non rende giustizia alla loro natura. Mi sembrano molto più adatti a ragionare sulla costruzione di un'alternativa a questo bipolarismo, dialogando di volta in volta con uno o con l'altro schieramento. Quindi, visto il loro posizionamento nazionale, non credo che a Milano ci saranno gli spazi per vedere uno scenario diverso. Anche perché bisogna tenere conto che si voterà lo stesso giorno del Parlamento e sarà più facile essere coerenti su tutto il programma. 

Azione, invece, si è detta disponibile quantomeno a dialogare, partendo però da un candidato civico. 

Con Azione c'è un evidente sovrapposizione di posizionamenti su alcuni temi, che rendono il dialogo percorribile. Va sottolineato che loro sono disposti a parlare ma con una forza moderata come Forza Italia con cui ci sono affinità. Così sarebbe una cosa realistica, fattibile e anche molto positiva per la città. 

E se il mondo riformista si spacca?

Io credo che, al contrario di quello che dicono in molti, sarà la scelta del candidato a influenzare tutto. Lo stesso Carlo Calenda in qualche occasione se lo è lasciato sfuggire. Italia Viva è dall'altra parte e quindi possiamo mettere un punto. Calenda, invece, farebbe fatica con un candidato del centrosinistra troppo spostato a sinistra e questo è un fatto oggettivo. 

Proverete comunque a convincere Italia Viva?

Le porte sono aperte, le persone non sono cambiate e i ragionamenti si possono sempre fare. Stimo le persone che ci sono e sono convinto che sarebbe fattibile discutere di un percorso comune. Noi siamo qui se cambiano idea ma non credo che succederà. 

Matteo Renzi dice che, con un centro forte nel centrosinistra, Giorgia Meloni perderà le prossime elezioni politiche. 

Credo che in qualche modo si contraddica dicendo questa cosa. Da un lato è vero che in Italia spesso vince la paura dell’altro e che il sistema bipolare è difficile da distruggere. Ma se la logica su cui si fa leva è quella lì, temo che in un centrosinistra molto a sinistra Renzi verrà un po' annacquato. E questo per me è un dispiacere. Mi auguro di avere degli oppositori politici con cui dialogare. Lui è tra quelli ma c’è il rischio di vederlo disperso in una massa che guarda molto più a sinistra che al centro. In quella coalizione questo spazio è tutto da costruire. 

E nel centrodestra?

Nel centrodestra è diverso: Forza Italia e NM garantiscono una presenza popolare e moderata. E si inizia a vedere anche un certo scontento verso gli estremismi. Per questo credo che il centrodestra, più del centrosinistra, sia un porto sicuro per tutto quel mondo riformista e moderato.

 








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