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Milano, addio a Carla Fracci. La ballerina aveva 84 anni. Foto

Milano, addio a Carla Fracci. La ballerina aveva 84 anni. Foto

Carla Fracci è morta. La storica etoile della Scala aveva 84 anni, è stata una della ballerine più importanti al mondo. Nata nel 1936 a Milano, nel capoluogo lombardo ha costruito la parte centrale della propria carriera artistica studiando nella scuola di ballo del teatro alla Scala, del quale poi e' diventata e'toile. Nella sua lunga carriera ha danzando coi più illustri ballerini della storia: da Rudolf Nureyev a Vassiliev, da Baryshnikov a Bortoluzzi, da Murru a Bolle. 

La camera ardente di Carla Fracci verra' allestita domani, nel foyer del Teatro alla Scala di Milano, dalle 10.30 alle 18, come comunicato in un punto stampa in teatro, organizzato dopo la morte dell'etoile. "La camera ardente sara' qui alla Scala", ha annunciando il sovrintendente, Dominique Meyer. "Una cosa che e' stata fatta pochissime volte, ma trattandosi di Carla Fracci che nell'ultimo secolo e' stata la ballerina piu' importante del teatro, ma anche una stella importantissima nel cielo della danza internazionale, dobbiamo inchinarci davanti alla sua carriera".

"Alla camera ardente naturalmente ci sara' tutta la famiglia della Scala, a partire dai ballerini", ha detto il sovrintendente Meyer parlando della camera ardente di Carla Fracci che sara' allestita domani nel foyer del Teatro alla Scala. "Si sa - aggiunge - che nel mondo della danza la storia e' una catena di trasmissione da una generazione all'altra. E lei ha fatto questo lavoro di trasmissione da una generazione all'altra. E' nata qui nella scuola di ballo e ha fatto una carriera fantastica. E poi ultimamente e' venuta a fare dei corsi per preparare Giselle con i solisti attuali. Sono tutti commossi, anche gli orchestrali e i ragazzi del palcoscenico". "Prima di venire alla Scala - rivela Meyer - non la conoscevo di persona, l'avevo solo vista ballare. Era una donna deliziosa. Quando l'ho incontrata per la prima volta a settembre, per il Requiem di Verdi al Duomo, si e' presentata, mentre ero io che avrei dovuto presentarmi. Si e' presentata con gentilezza e dolcezza. Poi e' venuta spesso e io sono molto grato a Manuel Legris (direttore del corpo di ballo della Scala, ndr), per averla chiamata. Vedere la sua espressione di felicita' quando e' venuta qui, la sua faccia illuminata, mi ha dato l'impressione che avesse ritrovato la sua casa. Oggi tutti siamo commossi e tristi. Abbiamo perso un membro della famiglia: una grandissima ballerina e anche una donna che amavamo tutti". Il sovrintendente, quindi, sottolinea: "Sono stato molto felice di vedere la sua faccia cosi' sorridente quando e' tornata su richiesta di Manuel Legris di preparare Giselle. Lei era felice di tornare nel suo teatro. Voleva trasmettere ai giovani e l'ha fatto. Quando si trattava di insegnare era piuttosto tosta: lo faceva con gentilezza ma con precisione, come si deve fare. I grandi ballerini sono spesso affettuosi, ma quando si tratta della danza sono seri e tosti e vogliono assolutamente la perfezione. Cosi' era Carla Fracci". Poi "e' venuta ultimamente quando abbiamo fatto il gala' per Nureyev. E' venuta felice. Dava l'impressione di essere di nuovo a casa dopo un periodo in cui non era venuta piu'. Per me era un sentimento molto forte e molto bello" . Carla Fracci, conclude Meyer, "rappresenta tutta la storia della danza in questo teatro nel dopoguerra. Ha ballato con diverse generazioni di ballerini. Apriremo il foyer e penso che faremo poi anche un'altra cosa. Perche' lei se lo merita. Gia' ieri sera quando abbiamo saputo che non stava bene abbiamo pensato di fare qualcosa che uscisse dall'ordinario". 

Sala: non si è mai chiusa nella gloria

"Carla Fracci è stata una delle più grandi ballerine del mondo. Anzi, ci sono stagioni in cui è stata la più grande. In assoluto. Ma la sua vera grandezza non è raccontata solo dagli applausi, dalle critiche e dai premi. Carla non ha mai dimenticato le sue origini, perché non si è mai richiusa nella gloria, ma ha continuato a innovare e a innovarsi, non ha mai fatto mancare la sua voce e la sua critica nel commentare la nostra società e i suoi limiti. Per tutto questo Carla Fracci resterà nel cuore di Milano", scrive su FB il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Grazie, Carla non dimenticheremo mai i voli della tua danza e la tua fedeltà alle tue radici. Le nostre radici. Le radici della Scala e della nostra Milano", conclude Sala.

Fontana: ci lascia la stella delle stelle

"Ci lascia la stella delle stelle. Una grandissima artista che ha scritto la storia della danza, dell'arte, della cultura. Un tratto indelebile che rimarrà impresso per sempre nel cuore e nella mente di tutti noi. Una milanese che amava infinitamente la sua città e la Lombardia". Così il presidente Attilio Fontana esprime il cordoglio della Regione Lombardia, a nome dell'intera Giunta, per la scomparsa di Carla Fracci. "Nel 2020 le avevamo assegnato il Premio Rosa Camuna per certificare come la Regione considerasse la sua carriera anche simbolo dell'eccellenza lombarda. Premio - prosegue Fontana - che a causa della pandemia non eravamo ancora riusciti a consegnarle personalmente. Lo faremo, alla memoria, domani pomeriggio a Palazzo Lombardia in occasione delle celebrazioni dell'edizione 2021". 

Fracci: Letta, perdiamo icona dell'Italia piu' bella
 "L'Italia perde oggi uno dei suoi simboli piu' straordinari, affascinanti ed eleganti. Piangiamo la scomparsa di Carla Fracci, icona dell'Italia piu' bella". Lo scrive su Twitter il segretario Pd, Enrico Letta.

Carla Fracci: Gentiloni, grande artista e donna libera

 Ricordo Carla Fracci grande artista, donna libera e cittadina esemplare. Lo ha scritto il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, su Twitter. "Un simbolo per tutti gli italiani", ha aggiunto Gentiloni. 

Fracci, una vita da protagonista sul palcoscenico

Figlia di un tranviere dell'Atm, la Fracci è nata nel capoluogo lombardo il 20 agosto 1936 e a soli dieci anni, nel 1946, inizia a studiare alla Scuola di danza del Teatro alla Scala, dove ha tra gli insegnanti la grande coreografa russa Vera Volkova e dove si diploma nel 1954, per poi proseguire la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Dopo solo due anni dal diploma diviene solista, poi nel 1958 è già étoile della Scala. Fino agli anni '70 danza con alcune compagnie straniere quali il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet.

Dal 1967 è artista ospite dell'American Ballet Theatre. La sua notorietà artistica rimane prevalentemente legata alle interpretazioni dei ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, o Giselle, accanto a partner come Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov e soprattutto il danese Erik Bruhn con il quale regala al pubblico un'indimenticabile interpretazione di 'Giselle' da cui nel 1969 viene realizzato un film. La Fracci nel 1964 sposa il regista Beppe Menegatti (da cui ha un figlio, Francesco) che sarà regista della maggior parte degli spettacoli da lei interpretati. 

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