Milano
Milano, chiude la storica Pasticceria San Gregorio. Bernasconi: "Mio figlio non vuole aprire all'alba"
Angelo Bernasconi, 80 anni, annuncia l'addio alla sua bottega storica: affitto insostenibile e contrasti generazionali alla base della sofferta decisione
Milano, chiude la storica Pasticceria San Gregorio. Bernasconi: "Mio figlio non vuole aprire all'alba"
Un altro pezzo della Milano storica abbassa per sempre la saracinesca. La Pasticceria San Gregorio, attiva dal 1945 nell’omonima via all’angolo con corso Buenos Aires, cesserà l’attività entro giugno. L’annuncio arriva da Angelo Bernasconi, 80 anni, titolare dell'insegna da oltre quattro decenni e simbolo di una generazione che ha dedicato la vita all’artigianato di qualità. Una decisione amara, segnata da difficoltà economiche e tensioni familiari.
Il locale, 600 metri quadri di storia e sapore, non riesce più a sostenere un affitto stellare di 200mila euro annui, aggravato dai rincari per il rinnovo del contratto. “Se ci fosse stata una rinegoziazione, avrei potuto andare avanti”, ha spiegato Bernasconi al Corriere della Sera, ma la realtà economica ha imposto una scelta drastica. A questo si aggiungono divergenze con il figlio Davide e altri membri della famiglia, che preferiscono un approccio più moderno: ordini online e orari meno estenuanti. “Io punto la sveglia alle due di notte e alle cinque apro la pasticceria. Senza passione, non ti svegli quando è ancora buio”. Ed ancora: “Mio figlio e mia nuora lavorano con Internet, ma non vogliono fare orari come i miei. I tempi cambiano, e con loro il modo di lavorare”, ammette Bernasconi con una nota di rimpianto.
Angelo Bernasconi, una carriera iniziata a 12 anni
Angelo Bernasconi ha iniziato la sua carriera giovanissimo, a 12 anni, nella storica Pasticceria Bologna in via Castel Morrone. Nel 1978 rilevò la Pasticceria San Gregorio, trasformandola in un punto di riferimento per generazioni di milanesi. Carla Fracci, celebre étoile della Scala, entrava per i marrons glacés, mentre Fernanda Pivano ordinava caramelle al rosolio che Bernasconi consegnava personalmente. “Chiudevo dieci minuti la pasticceria per portarle a casa sua”, ricorda con affetto.
Questa dedizione, però, appartiene a un’epoca che sta scomparendo. Bernasconi, con il grembiule sempre sporco di farina, è l’ultimo custode di un mestiere fatto di relazioni umane e notti trascorse in laboratorio. “Di notte c’è un mondo: i clienti, le forze dell’ordine, i senza fissa dimora a cui offro brioche. È questo che mi fa sentire vivo”.
Pasticceria San Gregorio, la chiusura massimo entro giugno
Corso Buenos Aires è oggi dominato da catene commerciali e marchi internazionali, e il peso dell'affitto, insieme ai nuovi modelli di gestione, ha reso insostenibile la tradizione. La pasticceria, con il suo laboratorio e i grandi spazi, ha accolto per decenni pranzi, cene ed eventi privati. Ma il mondo che Angelo ha costruito con fatica e dedizione sta per chiudere i battenti. A gennaio, o al massimo entro giugno, la Milano artigiana perderà un’altra insegna storica. La chiusura della Pasticceria San Gregorio non è solo la fine di un’attività: è la scomparsa di una Milano che sapeva di sacrifici, di mani in pasta e di storie condivise.
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