Milano
Milano, Consiglio comunale online: la protesta delle opposizioni

Il consiglio comunale di Milano si riunisce online. De Chirico (FI): "Pessimo segnale di impreparazione". Bestetti: "Milano non è Wuhan"
Milano, Consiglio comunale online: la protesta delle opposizioni
Il Consiglio comunale, previsto per lunedì prossimo alle 16.30, si riunirà online. La decisione è stata presa oggi nel corso della riunione dei Capigruppo e dell'Ufficio di Presidenza. "Data la situazione dei contagi ci sembra giusto programmare il Consiglio comunale online e valutare tutte le possibili soluzioni per tornare in presenza. - ha dichiarato la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi - La nostra priorità è innanzitutto garantire la sicurezza per i lavoratori di Palazzo Marino e peri consiglieri. garantire. In ogni caso stiamo attrezzando l'Aula per la riunirci in modalità mista appena possibile".
De Chirico (FI): "Si torna a riunirsi in pantofole..."
"A quasi due anni dalla diffusione della pandemia in Italia, l'amministrazione comunale di Milano non ha ancora apportato alcun tipo di modifica all'aula consiliare di Palazzo Marino e da lunedì il Consiglio comunale tornerà a riunirsi da remoto. Un pessimo segnale d'impreparazione e di allarme che viene trasmesso ai cittadini milanesi che ogni giorno prendono i mezzi pubblici per recarsi al lavoro. È inconcepibile che l'Ente sia fermo all'anno zero e che in due anni nessuno abbia pensato di acquistare plexiglas per garantire la separazione degli scranni e di potenziare l'impianto di areazione per il ricircolo dell'aria". Così Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino.
De Chirico prosegue: "Nel totale imbarazzo dei colleghi capigruppo della lista Sala, Milano in salute e Riformisti, la presidente Buscemi con i capigruppo del PD e dei Verdi ha proposto di tornare a riunirci comodamente in pantofole dal salotto di casa. Decisione avallata dall'ufficio di presidenza nonostante le perplessità della minoranza. Personalmente avevo proposto che, in attesa della preparazione della sala - tempo stimato un mese -, il Consiglio comunale della città motore d'Italia si riunisse in uno dei teatri di proprietà del Comune di Milano. Proposta accolta da molti colleghi tranne dai succitati. D'altronde, come confermato da qualcuno della maggioranza, è molto più facile garantire il numero legale mentre si spadella o si fa la doccia lontano da Palazzo Marino".
Bestetti (FI): "Frustrante, Milano non è Wuhan"
"La volontà del Comune di Milano di tornare a svolgere le sedute di Consiglio in modalità remota, frustrando il regolare esercizio delle attività politiche e democratiche nell'Aula di Palazzo Marino, è una decisione abnorme rispetto alla reale situazione che stiamo vivendo". Così in una nota Marco Bestetti, Consigliere comunale di Forza Italia. "Tra vaccini, green pass e mascherine FFP2 - spiega Bestetti - ci sono tutte le condizioni per mantenere regolarmente in presenza e in piena sicurezza le attività del Consiglio comunale. Milano non è Whuan, né in termini sanitari, né in termini democratici. Comportiamoci di conseguenza", conclude Bestetti.
Forte (Milano Popolare): "Dibattito politico azzerato"
"Mentre lunedì tutta la città tornerà alla normalità, ognuno tornerà al proprio posto di lavoro, le scuole riapriranno e i nostri ragazzi torneranno sui banchi, i consiglieri comunali si prenderanno ancora il lusso di non lavorare dal chiuso delle proprie stanze. È la Milano di Sala, bellezza. La Milano che dal marzo 2020 ha azzerato il dibattito politico per motivi di salute". Così in una nota il capogruppo di Milano Popolare a Palazzo Marino, Matteo Forte, in merito al ritorno delle riunioni da remoto del Consiglio comunale.
"Mentre lunedì alle prime ore del mattino tutti i milanesi prenderanno i mezzi per essere laddove devono essere, i loro rappresentanti cittadini si riuniranno comodamente dal divano di casa. E tutto senza avere chiaro dopo ormai due anni i criteri oggettivi per cui si decide di punto in bianco di convocare sedute online. A questo punto immagino che siano gli articoli di giornale che i consiglieri di maggioranza leggono al mattino a corroborarne le scelte. Che vergogna - conclude Forte - la democrazia in balìa della rassegna stampa! Povera Milano".