Milano, contro la movida in vigore il nuovo regolamento: ecco che cosa cambia
Le aree sono state individuate tenendo conto di diversi fattori come la concentrazione di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e di artigiani alimentari già presenti, come pure il numero di reclami ed esposti presentati
Iscriviti al nostro canale WhatsAppMilano, contro la movida selvaggia in vigore il nuovo regolamento
Da oggi aprire un nuovo locale a Milano sarà più complicato. Entra in vigore il nuovo regolamento per la disciplina dei pubblici esercizi approvato il 6 maggio scorso dal Consiglio comunale che si pone un duplice obiettivo: tutelare i residenti contrastando gli effetti della mala Movidaed evitare il sovraffollamento di pubblici esercizi in alcune aree della città. Il provvedimento è frutto di uno studio svolto dal Comune in collaborazione con il Politecnico di Milano e ''individua quelle zone con particolare densità di pubblici esercizi e attività che il Comune può in questo caso autorizzare - spiega all'Adnkronos l'assessore comunale alla sicurezza, Marco Granelli. Abbiamo individuato alcuni criteri come orari di apertura, attività svolta, disponibilità dell'operatore a mettere in campo servizi di sicurezza e solo se saranno soddisfatti verrà data l'autorizzazione''.
In alcune zone sarà più difficile il rilascio di nuove autorizzazioni
Un provvedimento ''sostenuto e voluto'' dal presidente di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Lino Stoppani e dai membri milanesi dell'associazione. ''È un provvedimento che offre all'amministrazione comunale uno strumento utile per la pianificazione commerciale, evitando distorsioni in tema di mala Movida e vandalismi. Il nostro giudizio è positivo'' aggiunge Stoppani. ''La presenza degli esercizi commerciali dal punto di vista dei consumatori è positiva - sottolinea il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli - perché costituisce vitalità nella città e, quindi, una politica anticrimine: dove ci sono luci e negozi c'è una presenza, ci sono persone che allontanano il problema della criminalità''. Il nuovo piano individua aree tutelate e ad elevata tutela, nelle quali sarà più difficile il rilascio di nuove autorizzazioni commerciali sia per aprire che per trasferire un locale. Nelle zone individuate a maggior tutela - Nolo, tra via Padova e viale Monza; Porta Venezia, tra via Lazzaretto e via Melzo, Isola, via Paolo Sarpi, Arco della Pace, corso Garibaldi e corso Como, Brera inclusa; corso Ventidue Marzo, viale Bligny, Porta Romana, Darsena, Navigli e Porta Ticinese - non sarà più sufficiente presentare la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) per aprire una nuova attività, ma la richiesta dovrà essere sottoposta direttamente agli uffici comunali. I criteri considerati per il rilascio delle autorizzazioni sono cambiati. Queste aree sono state individuate tenendo conto di diversi fattori come la concentrazione di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e di artigiani alimentari già presenti; il numero di reclami ed esposti presentati nell'ultimo anno; la presenza di luoghi sensibili e di beni di interesse storico-culturale. '
Nuovo regolamento contro la movida, "ma servono i controlli"
Soddisfazione anche da entrambi gli schieramenti del Consiglio comunale con il capogruppo di Fratelli d'Italia, Riccardo Truppo, che ha definito il regolamento come ''sicuramente positivo perché si iniziano a dare certezze alle regole in città''; mentre per la capogruppo del Pd, Beatrice Uguccioni, si tratta di un ''provvedimento equilibrato'' perché così ''si pongono limiti al sovraffollamento delle zone della Movida e contemporaneamente favorisce lo sviluppo di attività commerciali nei quartieri meno attivi''. Per l'esponente milanese di Fratelli d'Italia resta comunque un'incognita. Le norme sono ben accette ''ma se nessuno controlla e si pensa solamente a multare gli esercizi commerciali è un casino. Bisogna controllare il territorio, verificando che non ci siano i soliti incivili che mettono in difficoltà gli esercenti''.