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Milano, coppia di senzatetto rinuncia a riconoscere il figlio
Senzatetto a Milano

Milano, coppia di senzatetto rinuncia a riconoscere il figlio

Ha portato avanti una gravidanza in strada a San Donato milanese assieme al suo compagno, senzatetto come lei. Poi, alla nascita del figlio, hanno scelto di non riconoscere ufficialmente il figlio. Una vicenda di disperazione raccontata da Il Giorno e da TgCom 24: "Come farebbe a sopravvivere con me al gelo?", ha spiegato la 23enne, di nome Sabrina. Per questo ha lasciato trascorrere i dieci giorni richiesti per mantenere la possibilità di rimanere a livello legale del piccolo. Ma Sabrina e Michael hanno preferito rinunciare.

Il piccolo, nato prematuro ai primi di dicembre a Melegnano, è stato affidato alle cure delle autorità mediche e giuridiche di Milano.

La storia di Sabrina e Michael: dalla Sardegna a Milano passando per la Germania

La coppia era emigrata dalla Sardegna in cerca di fortuna in Germania, ma dopo che il ragazzo aveva perso il lavoro da pizzaiolo, i due hanno iniziato a girovagare prima ad Amsterdam e poi a Chiasso. Sino all'arrivo a Milano senza più documenti: «Dormitorio? Non se ne parla. Ci separerebbero. Io non potrei vivere senza di lei e lei da sola soffrirebbe di attacchi di panico e depressione. Abbiamo dormito con meno 19 gradi in Germania, al gelo in strada, riusciremo a resistere a Milano», ha raccontato Michael.

Ma un figlio era troppo da poter gestire in queste condizioni. E così la drammatica decisione: «Erano tre anni che non avevo il ciclo, mi sono accorta che ero incinta quando era troppo tardi e non era possibile neppure abortire», ha spiegato Sabrina.

Senzatetto non riconosce il figlio, il ministro Roccella: "La legge 194 esiste, va attuata"

La vicenda è stata commentata anche dal ministro della Famiglia Eugenia Roccella: "Fra le storie che il Natale ci racconta c’è stata in queste ore quella di Sabrina e Michael, giovani genitori in condizioni di difficoltà economica estrema. La ragazza, nel dare alla luce il suo bimbo nato prematuro, ha scelto di lasciarlo in ospedale senza riconoscerlo, situazione che determinerebbe uno stato di adottabilità.  Di questa vicenda non conosciamo abbastanza, solo le notizie riferite dagli organi di informazione, fra cui le parole della ragazza: “Come farebbe a sopravvivere con me al gelo?”.  Non possiamo avere la certezza che in condizioni diverse Sabrina avrebbe tenuto il bambino, sappiamo però che queste sono le motivazioni addotte. E sappiamo che sono tante le Sabrina che rinunciano alla maternità per ragioni economiche.  Non si dica che serve una legge, perché la legge c’è. E’ la 194, e andrebbe soltanto attuata. Perché anche tanti che a parole la difendono poi non la mettono in pratica nella sua interezza. Anche questo è un problema di libertà femminile"

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