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Milano Cortina, aperta un'inchiesta anche sull'assunzione di 500 dipendenti
Vincenzo Novari

Milano Cortina, aperta un'inchiesta anche sull'assunzione di 500 dipendenti

La procura di Milano ha aperto un altro fascicolo sul caso della Fondazione Milano-Cortina 2026 con le ipotesi di abuso d'ufficio al momento a carico di ignoti in relazione alle assunzioni dei dipendenti nel comitato organizzatore delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali. Un fascicolo parallelo a quello, in cui i pm Siciliano-Cajani-Gobbis contestano all'ex ad Vincenzo Novari, l'allora direttore digitale Massimiliano Zuco le ipotesi di corruzione e turbativa d'asta in concorso con Luca Tomassini per tre presunte gare nell'affidamento dei servizi digitali alle societa' dell'imprenditore umbro. Per quanto riguarda il nuovo fascicolo il nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF andra' ad analizzare i processi di assunzione di circa 500 dipendenti nella fondazione, ma anche altre gare. Da una dipendente che ha lavorato alla risorse umane, sentita oggi a verbale dagli inquirenti, emergerebbe che durante la gestione Novari sarebbe stato lui in persona a segnalare le candidature da far entrare nell'ente.

Milano Cortina, l'ex ad Novari davanti ai pm

 Si siedera' domani davanti ai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis l'ex amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026, Vincenzo Novari. Luca Tomassini oltre al decreto di sequestro, che e' stato eseguito oggi nella sua abitazione milanese, ha ricevuto anche l'invito a comparire della procura. Novari, che ha nominato come legale di fiducia l'avvocato Nerio Dioda', potra' avvalersi della facolta' di non rispondere.

Quando Tomassini esultava: "Eh andiamoooooo, 5 billion di budget"

"Eh andiamoooooo, 5 billion di budget, appena sentito". Così, in una chat interna della sua società, Luca Tomassini, titolare della Vetrya spa, la società che vinse l'affidamento dei servizi digitali per la Fondazione Milano-Cortina 2026, avrebbe esultato, come emerge dagli atti, il giorno stesso della nomina, nel 2019, di Vincenzo Novari come ad dell'ente del comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali.

Fari accesi anche sulla sponsorizzazione di Deloitte

Nell'inchiesta c'è anche un focus su Deloitte, che subentra come sponsor, e sugli altri contratti che riguardano i servizi digitali.  Sul sito di dell'evento Milano- Cortina a partire dal 29 aprile scorso sparisce infatti il legame tecnologico con Quibyt (società riconducibile a Tomassini) e appare il riferimento alla società Deloitte come sponsor tecnico "per contribuire a migliorare e proteggere l'ecosistema digitale del Cio a supporto del movimento olimpico". Circostanza che, si legge in un decreto eseguito martedì dalla Guardia di finanza di Milano, "emerge anche da un passaggio della nota integrativa a corredo del bilancio di Fondazione al 31 dicembre 2022 nel quale si fa riferimento ad un accordo già in essere con Deloitte e finalizzato alla realizzazione di un progetto denominato 'Pisa' (contratto di cui sono in attesa i pm, ndr) nell'ambito del quale risulta programmata l'erogazione di 'servizi tecnologici e di cyber security' da parte di Deloitte Usa, attraverso proprie società, a favore di Milano Cortina 2026 complessivamente contrattualizzati per circa 176 milioni di dollari".

Secondo quanto riferisce AdnKronos, un programma che, per la Gdf, già a fine del 2022, "pare aver provocato un ingente stato debitorio in capo a Fondazione. E che peraltro sembrerebbe avere ad oggetto servizi tecnologici in parte sovrapponibili con quelli già erogati a Fondazione da Vetrya e Quibyt e pertanto meritevole di approfondimento investigativo". "E' la stessa Gdf di Milano evidenzia come Deloitte consulting srl società benefit sia abituale fornitore di Fondazione (insieme a Deloitte consulting llp e Deloitte & touche llp) per oltre 74 milioni di euro dal 2022 al 2023 mentre Deloitte Italy spa società benefit risulti come società cliente (sponsor) per 7 milioni di euro e pertanto occorre, anche sotto questo ulteriore profilo, verificare l'oggetto di tali prestazioni contrattuali". Acquisite anche le mail, in Deloitte e in Fondazione, su cui la richiesta è di procedere con la ricerca per parole chiave.

Milano-Cortina, Cio: da Comitato Organizzatore pieno supporto a inquirenti

 “Il Cio comprende che l’indagine non è diretta contro nessun attuale dipendente del Comitato Organizzatore. Comprendiamo anche che il Comitato Organizzatore ha fornito pieno supporto agli investigatori e sta collaborando con loro”. Così a LaPresse un portavoce del Comitato internazionale olimpico in merito alle indagini su presunta corruzione da parte della procura di Milano sulle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. 

Appalti Milano-Cortina, Malagó: "Sempre in contatto con il Cio" 

"Siamo sempre in contatto con il Cio, il Coni é un'emanazione del comitato olimpico internazionale e ovviamente la Fondazione é l'espressione di quello che il Cio vuole e deve fare per le Olimpiadi nel nostro paese". Lo ha detto Giovanni Malagó, presidente Coni e della Fondazione Milano-Cortina in merito alle perquisizioni di ieri. "Non c'è altro da commentare sono indagini che riguardano una persona andata via con una richiesta esplicita da parte dei soci fondatori, degli enti locali e reiterata dai due governi, Draghi e Meloni", ha concluso. 

Milano-Cortina, Bussolati (Pd): mancata trasparenza, avevamo chiesto spiegazioni ma senza risposta

È datata 11 luglio 2022, quasi due anni fa, una richiesta di accesso agli atti del consigliere regionale lombardo del Partito Democratico alla fondazione Milano Cortina 2026 per sapere dei rapporti con Vetrya Spa, la società oggi coinvolta nell’indagine della magistratura per corruzione e turbativa d’asta. A quell’accesso agli atti non è mai stata data risposta. Nell’atto, rivolto al presidente della fondazione Giovanni Malagò e per conoscenza all’allora presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, Bussolati chiedeva “se Fondazione Milano Cortina 2026 abbia affidato alla società Vetrya SpA un incarico per lo sviluppo dell’ecosistema digitale delle Olimpiadi e Paralimpiadi 2026, comprendente servizi web, mobile, cloud computing, digital design e digital strategy e, in caso affermativo, quale procedura abbia seguito la Fondazione per selezionare il contraente e quale sia ad oggi la situazione relativa all’incarico; Le chiedo, altresì, copia del contratto stipulato con la società Vetrya SpA.”

Il licenziamento dell’allora amministratore delegato Vincenzo Novari sarebbe arrivato poco più di un mese dopo. “Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e del tutto garantisti verso Novari – dichiara oggi Bussolati - ci chiediamo perché siano passati due anni dalla mia richiesta di chiarimenti rispetto a un contratto che appariva poco trasparente e la Fondazione non abbia mai ritenuto di dare risposta, né il Consiglio regionale abbia preteso alcunché, e nel frattempo leggiamo che è scattata l’inchiesta proprio su quel contratto. È evidente che c’è un problema di trasparenza. Ora sarà la magistratura a fare chiarezza ma la politica ha perso ancora una volta l’occasione di prevenire comportamenti e fatti che potrebbero, il condizionale è d’obbligo, non essere corretti. Non sappiamo se l’allontanamento di Novari abbia a che fare con i sospetti su quell’affidamento ma certamente cambiare l’amministratore delegato non può far derogare agli obblighi di trasparenza.”

Milano-Cortina, Di Marco (M5s): "Vicende gravi, istituiremo una commissione regionale"

"Dopo i ritardi e i silenzi ora sono arrivate anche le indagini. Le vicende relative all'organizzazione delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 diventano con il passare dei giorni sempre piu' preoccupanti. Motivo per cui chiederemo l'istituzione di una commissione regionale dedicata al tema, all'interno della quale possano essere monitorati l'andamento dei lavori e il rispetto dei principi di trasparenza, legalita' e sostenibilita' che devono continuare a orientare la preparazione dell'evento". A dichiararlo e' il capogruppo del M5s in Regione Lombardia, Nicola Di Marco.

Fondazione Milano-Cortina, indagati l'ex ad Novari e altre due persone

La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito ieri diverse perquisizioni nella sede della Fondazione Milano-Cortina 2026 nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano per corruzione e turbativa d'asta sugli appalti dei giochi olimpici invernali.  Le accuse sono corruzione e turbata libertà d'incanto a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione.  I tre indagati, secondo quanto si è appreso, sono l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, un ex dirigente della fondazione e l'ex rappresentante legale della Vetrya, ora Quibyt, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026. 

 LE CARTE DI AFFARI: SCARICA IL DOCUMENTO

 

 

 

Le pressioni dell'imprenditore per le nomine nel comitato organizzatore

Sarebbe stato l'imprenditore Luca Tomassini della Vetrya spa, che si aggiudicò le gare sui servizi digitali, ad intervenire sull'allora ad di Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari per "consentire" l'inserimento nel "comitato organizzatore delle Olimpiadi" e, in particolare, la nomina di Massimiliano Zuco a "direttore tecnico dei servizi digitali", con un "compenso complessivo" per quest'ultimo di oltre 857mila euro tra il 2020 e il 2022 e "con assegnazione di auto Smart" pagata dalla Vetrya. Lo si legge nel decreto di perquisizione firmato dai pm di Milano nell'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano.

Agli atti, riporta Ansa, le "conversazioni WhatsApp" tra gli indagati, risalenti anche al "novembre 2019". Tomassini, dunque, sponsorizzò la nomina di Zuco che venne fatta "tramite l'intervento di Novari", che aveva già "rapporti" di conoscenza con lo stesso Tomassini. Nelle chat Tomassini, come si legge, avrebbe detto che quella Smart per Zuco sarebbe stata pagata dalla sua spa per le "cortesie" fatte "ultimamente" dallo stesso Zuco. Il nome della società Vetrya era già comparso negli atti dell'inchiesta coordinata dal pm Francesco Cajani - titolare anche di quest'ultima indagine assieme al collega Alessandro Gobbis e all'aggiunto Tiziana Siciliano - sulla presunta maxi truffa sui servizi di telefonia a carico, tra gli altri, di ex dirigenti di Wind.

Le pressioni per condizionare il televoto nella scelta della mascotte delle Olimpiadi a Sanremo

Secondo Procura e guardia di finanza di Milano ci sarebbero stati "interessi di carattere personale" per far sì che "uno dei due loghi di Milano-Cortina 2026" oggetto di un "televoto" pubblico e presentato per la prima volta sul palco della finale del Festival di Sanremo, vincesse sull'altro "in violazione dell'idea stessa di una 'giuria popolare'". E' quanto emerge dagli atti dell'inchiesta per corruzione turbativa d'asta che riguarda gli ex manager della Fondazione Milano Cortina, Vincenzo Novari, Massimiliano Zuco e l'imprenditore Luca Tomassini. La votazione pubblica sarebbe stata gestita "a livello tecnologico" dalla società Vetrya di Tomassini nei cui confronti Zuco avrebbe fatto pressioni "non giustificabili" per il suo ruolo e "funzioni" nella Fondazione. A vincere è stato il logo ribattezzato 'Futura' alternativo alla proposta 'Dado' sempre presentata all'Ariston. Nel comunicato stampa ufficiale del 30 marzo 2021 il Coni parlò di un emblema olimpico "scelto attraverso una votazione popolare online" per "la prima volta nella storia dei Giochi". Dalle carte dei pm di Milano non emerge se effettivamente le pressioni abbiano favorito il simbolo vincitore.

La Smart per Zuco pagata da Vetrya

Per "favorire l'affidamento delle gare relative al cosiddetto ecosistema digitale" alla Vetrya, l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari e l'ex dirigente Massimiliano Zuco avrebbero ricevuto da Luca Tomassini, rappresentante legale della società che si aggiudicò gli appalti, "somme di denaro e altre utilità", come "l'auto Smart per Zuco, pagata direttamente da Tomassini tramite Vetrya fin dal novembre 2019". Quelle gare, poi, sarebbe state assegnate alla società con fatture emesse per i lavori "da parte di Vetrya e Quibyt", entrambe amministrate da Tomassini, e pagate dalla Fondazione "per importi complessivamente non inferiori" a quasi 1,9 milioni di euro.

I pm: pressioni prima ancora che fosse nata la Fondazione

Sono tre gli "affidamenti" alla società Vetrya per il cosiddetto "ecosistema digitale" delle Olimpiadi invernali nel mirino dei pubblici ministeri di Milano che indagano per corruzione e turbativa d'asta. Si tratta degli appalti per lo sviluppo delle 'Piattaforme Web e Mobile', i "servizi licensing Office 365, Hosting in Cloud e Operation" e "implementazione Microsoft Azure Information Protection" per complessive fatture per 1.895.346,6 euro.

Secondo gli inquirenti, dalla chat di WhatsApp e le carte acquisite è "documentalmente accertato" che l'imprenditore indagato Luca Tomassini si attivi sul tema Olimpiadi "appena viene reso pubblicamente noto il nominativo" di Vincenzo Novari come Ceo della Fondazione olimpica che ancora "non era stata costituita". In particolare i pm indagano su 816.859,60 euro di fatture emesse tra il 30 settembre 2020 e il 30 aprile 2022 dalla Vetrya (poi finita in liquidazione) e altre fatture per 1.078.487 di euro alla Quibyt srl costituita sempre da Tomassini affittando anche un ramo d'azienda dalla precedente appaltatrice.

Milano-Cortina, Abodi:  l'indagine dispiace, ma non siamo preoccupati

"Ne siamo stati informati come voi, aspettiamo di capire. La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha il nostro sostegno. Ora vediamo le risultanze dell'indagine che non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione". Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, a margine dell'incontro col il Roma Club Gerusalemme commentando le perquisizioni sulla fondazione Milano-Cortina. "La fondazione deve essere ed è una casa di vetro - ha aggiunto -. E chiunque voglia guardarci dentro deve trovare le risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali". 

Appalti Milano-Cortina, Malagò: "Lo sport è vittima"

"C'è massima disponibilità nel fornire tutte le carte, ma penso che ancora una volta, al di là della speranza che ci sia bontà nell'operato e garanzia dell'innocenza, lo sport in termini di immagine sia vittima di tutto questo". Lo ha detto il presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, in merito alle perquisizioni dalla GdF in Fondazione. "La procura voleva chiarimenti su posizioni che riguardano tre persone: l'ex ad, un responsabile di settore e un imprenditore - ha aggiunto -. Ricordo poi che il Cio chiese e pretese una presidenza legata allo sport e un ad legato e designato dal mondo della politica". 


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