A- A+
Milano
Milano, cresce l’economia al traino di nuove imprese, export e turismo
Il Duomo di Milano

Milano, cresce l’economia al traino di nuove imprese, export e turismo

A Milano cresce l’economia al traino di nuove imprese, export, lavoro, apertura internazionale, turismo, ma frena l’occupazione. Sono 384 mila le attive tra Milano, Monza Brianza e Lodi a giugno 2019, pari a 3 mila imprese in più rispetto a giugno 2018, +1%. Bene l’attrazione degli investimenti esteri, il dato al 2018 è di un business da 245 miliardi creato dalle oltre 5 mila imprese internazionali con 520 mila addetti che hanno investito nei tre territori, operatori che crescono del 16,4% in sei anni - dal 2012 al 2018 - a Milano, del 7% a Monza. In particolare è positiva l’apertura internazionale di Milano, l’export nei primi tre mesi del 2019 vale 11 miliardi, +1% in un anno e nel 2018  è stato di 44 miliardi, + 6,4% rispetto all’anno precedente. Trainante, soprattutto per Milano il ruolo del turismo, con una crescita dal 2010 al 2017 del  27% per la spesa dei turisti stranieri, pari a 3,5 miliardi  e con viaggiatori in crescita tra il 2010 e il 2018 del 35%, con 7,7 milioni di arrivi. Crescono gli arrivi del 24% a  Monza con 533 mila e del 9% a  Lodi con 140 mila. Sono maggiori le possibilità di lavoro, con una minore disoccupazione, al 6% rispetto al 10% nazionale, anche per i giovani con il 16,6% a  Milano, 15,4% a Monza e Brianza, 12,8% a Lodi, rispetto al dato nazionale del 24,8%. Frena però l’occupazione, a Milano, si può osservare un aumento di poco superiore allo zero (+0,3%), dato che interrompe un triennio di variazioni positive annue che si collocavano intorno al 2%. In valori assoluti, si tratta di 5 mila unità in più nell’anno, che portano gli occupati complessivi della provincia alla quota di 1,466 milioni, un terzo del totale lombardo.

Per Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “L'economia di Milano cambia progressivamente volto ma è in buona salute. L'export fa da traino e il turismo cresce ancora, in particolare quello internazionale. Un trend destinato a consolidarsi con la vittoria delle Olimpiadi 2026 e la valorizzazione dei grandi eventi. Allo stesso tempo vanno rafforzati gli strumenti a sostegno delle tante micro e piccole imprese penalizzate dai veloci e imprevedibili cambiamenti del mercato e delle tecnologie”.

Il Rapporto annuale Milano Produttiva 2019. Sono gli indicatori principali secondo il rapporto annuale “Milano Produttiva”, in crescita registrando tuttavia un primo rallentamento rispetto alle performance dell’anno precedente. È quanto emerge dal rapporto, giunto alla 29° edizione (www.milomb.camcom.it) a cura del Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che include anche l’analisi dei territori di Monza Brianza e Lodi.

I numeri di Milano nell’anno 2018. Ha il primato nazionale delle esportazioni (44 miliardi, un decimo del totale italiano), l’alta densità imprenditoriale (190 imprese ogni km2), il peso delle società di capitali (126 mila, il 42% delle attive, rispetto al 23% dell’Italia), delle imprese partecipate all’estero (5.193 imprese, 16% nazionale con 368 mila addetti e 117 miliardi di fatturato) e di quelle a partecipazione estera presenti in Italia (4.579 imprese, 32% nazionale con 466 mila dipendenti e 224 miliardi di fatturato).

Milano conferma la sua centralità nel Paese con un tasso di crescita delle imprese nel 2018 del +1,4% (dato doppio rispetto al tasso nazionale,+0,5%).

Crescono le imprese attive, +1,2%, raggiungendo quota 303 mila. Tra i settori, i servizi sono caratterizzati da una dinamica espansiva, +2,3%, tiene il commercio (-0,01%), cala la manifattura

-0,6%; tiene l’artigianato -0,2%. Trainano le imprese straniere (48.916 con 102 mila addetti, 16% del totale, su 538 mila in Italia, +3,3% in un anno) e femminili (54 mila pari al 18% delle imprese milanesi, +1,5%). Crescono il valore aggiunto prodotto, +1,5% in un anno, e il reddito disponibile delle famiglie (+2,6%).

Milano con quasi 44 miliardi di euro rimane la prima provincia italiana per export, tra le più rilevanti anche sotto il profilo della crescita (+6,4%). L’abbigliamento ha fatto registrare una crescita del 9,8% e la chimica del 5,4%. La propensione a raggiungere i mercati più lontani è un tratto distintivo dell’export milanese: quasi la metà delle vendite è realizzata infatti al di fuori dell’Europa, con gli Stati Uniti che si confermano il principale mercato, oltre a essere tra quelli più in crescita (+13,6%) insieme alla Cina (+17,7%). Positiva in ogni caso anche la dinamica delle esportazioni dirette in Europa (+5,8%).

Le imprese estere partecipate da imprese con sede a Milano sono 5.193, il 16% nazionale, con 368 mila dipendenti, 117 miliardi di fatturato. Sul versante degli investimenti dall’estero, Milano attira un terzo di tutta Italia con 4.579 imprese, il 32% nazionale, 466 mila dipendenti, 224 miliardi di fatturato, con ricadute occupazionali importanti, come nei grandi progetti immobiliari che ridisegnano la città.

A Milano, si può osservare un aumento dell’occupazione di poco superiore allo zero (+0,3%), dato che interrompe un triennio di variazioni positive annue che si collocavano intorno al 2%. In valori assoluti, si tratta di 5mila unità in più nell’anno, che portano gli occupati complessivi della provincia alla quota di 1,466 milioni, un terzo del totale lombardo. Determinante, è stato l’apporto della componente femminile (+0,7% contro +0,03% dei maschi).Il tasso di occupazione è rimasto invariato a Milano (69,5%), ma è di ben undici punti superiore al nazionale (58,5%). Venendo alla disoccupazione,  osserviamo segnali incoraggianti: il numero delle persone in cerca di occupazione è calato dell’1,2% a Milano, che ha messo così a segno il quarto risultato utile consecutivo, anche se più modesto rispetto a quello del 2017. Il tasso di disoccupazione a Milano si è ridotto in misura minima rispetto all’anno precedente, portandosi al 6,4%, valore di quattro punti inferiore a quello nazionale ma più alto del lombardo. Relativamente ai giovani under 30 bisogna rilevare dei tassi di disoccupazione ancora molto alti, seppure a livello locale la situazione sia meno grave rispetto alla media nazionale (24,8%), con Milano a 16,6%.

I numeri di Monza Brianza nell’anno 2018. A fine anno il sistema imprenditoriale registra un tasso di crescita a +0,2%, imprese attive a quota 63.900, variazione delle imprese attive pari -0,03%, stabili. Tra i settori, i servizi sono caratterizzati da una dinamica espansiva, +1%; il commercio -0,9%; per la manifattura della Brianza -1,7%, l’artigianato -0,5%. Trainano le imprese straniere (6.718, +3,8% in un anno) e femminili (11.597, +1,8%). Crescono il valore aggiunto prodotto, +1,4% in un anno, e il reddito disponibile delle famiglie (+2,9%).

Monza e Brianza è arrivata a sfiorare i 10 miliardi di euro di merci esportate nel 2018. I comparti della meccanica (prodotti in metallo e macchinari), della chimica e dell’elettronica sono i più rilevanti per valori, la chimica registra la crescita più significativa (+10,2%), positiva anche la dinamica dell’export di mobili (+2,5%). Dai Paesi extraeuropei emerge un quadro positivo, in particolare da Cina (+16,3%) e Stati Uniti (+14,3%).

Le imprese estere partecipate da imprese con sede a Monza e Brianza sono 738 con 58 mila dipendenti e 19 miliardi di fatturato. Sul versante degli investimenti dall’estero, tra Monza e la Brianza ci sono 469 imprese con 51 mila dipendenti e 20 miliardi di fatturato.

Bene l’aumento dell’occupazione (+1%), che conferma la ripresa iniziata nel 2017 con una crescita superiore a quella media regionale (+0,6%). Il tasso di occupazione è superiore al nazionale (58,5%) con 67,4%, cresciuto di quattro decimi di punto. Venendo alla disoccupazione, osserviamo segnali incoraggianti: il numero delle persone in cerca di occupazione è calato del -15,4%. Il tasso di disoccupazione è ora al 6%, migliorato rispetto al 2017. Relativamente ai giovani under 30 bisogna rilevare dei tassi di disoccupazione ancora molto alti, seppure a livello locale la situazione sia meno grave rispetto alla media nazionale (24,8%), con Monza e Brianza a 15,4%.

 

I numeri di Lodi nell’ano 2018. Il lodigiano registra 14.253 imprese attive a fine anno e un tasso di crescita di -0,2%. La variazione delle imprese attive è di -0,5%. Tra i settori, i servizi sono caratterizzati da una dinamica stazionaria, +0,02%, il commercio -0,6%, per la manifattura -1,5% e l’artigianato a -0,6%. Crescono il valore aggiunto prodotto, +1,4% in un anno e il reddito disponibile delle famiglie (+2,7%).

Lodi ha 3,7 miliardi di euro di export, guidato dall’elettronica, che da sola incide per circa il 40% del valore delle esportazioni ed è anche la principale responsabile della forte crescita (+18,5% complessivamente), oltre il 90% delle merci sono dirette in Europa, prime Spagna, Francia e Germania.

Le imprese estere partecipate da imprese con sede a Lodi sono 83 con 5 mila dipendenti e 700 milioni di fatturato. Sul versante degli investimenti dall’estero, a Lodi ci sono 40 imprese con 4 mila dipendenti e 1,4 miliardi di fatturato.

Aumenta l’occupazione a Lodi (+0,5%) che, dopo la battuta d’arresto dell’anno precedente, sembra essersi rimessa su un binario di crescita. Il tasso di occupazione è del 66,1%. Venendo alla disoccupazione, osserviamo segnali incoraggianti: il numero delle persone in cerca di occupazione è calato del –7%. Segnali positivi dal tasso di disoccupazione: è calato di mezzo punto percentuale, ora a 6,5%. Relativamente ai giovani under 30 bisogna rilevare dei tassi di disoccupazione ancora molto alti, seppure a livello locale la situazione sia meno grave rispetto alla media nazionale (24,8%), con Lodi che presenta un tasso migliore (12,8%).

 

Commenti
    Tags:
    economiaexportnuove impreseturismo







    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.