Milano, Galschiot: fine triste per 'My Inner Beast'
"Il suo posto è nel giardino di un museo o in un museo stesso. Senza contare che fa parte della storia dell'arte in Europa"
Milano, Galschiot: fine triste per 'My Inner Beast'
"Il mio non era stato un dono a Milano, ma all'Italia intera. Sono passati trent'anni ma penso che il suo messaggio possa essere ancora valido: 'My Inner Beast' era una scultura contro il fascismo e il razzismo". L'artista danese Jens Galschiot, raggiunto dall'Adnkronos nella sua galleria a Odense, in Danimarca, è piuttosto amareggiato. La sua scultura 'La bestia dentro di me' sta per essere venduta da un privato, che la teneva in giardino, su un sito di e-commerce. La statua di questa bestia dalle sembianze umane ma con volto di maiale e un cappotto molto simile a quello che indossavano le ss, nell'autunno del 1993 era comparsa contemporaneamente in venti città europee, compresa Milano. L'installazione contro l'intolleranza, dal forte impatto evocativo, era stata subito sequestrata e l'amministrazione comunale di allora non aveva ritenuto di doverla esporre come un'opera d'arte. Tanto che dopo un po' di anni, è stata comprata da un imprenditore del milanese, che per 18 anni l'ha tenuta in cortile. Altrove, la sua sorte è stata diversa.
"A Bonn, in Germania, è all'ingresso di un museo statale. In altri Paesi però è stata distrutta. Insomma, ha avuto una storia strana ma anche molto interessante: è triste che fosse in un giardino e che ora sia venduta così, su un sito". Galschiot spera che la compri un'istituzione. "Sarebbe bello se l'acquistasse il Comune di Milano o uno dei suoi musei. Penso che sia giusto che torni alla cittadinanza in qualche modo", sottolinea. "Onestamente - continua - penso che dovrebbero farlo anche perché è comunque un pezzo d'arte, qui ha anche un certo valore, è valutata circa 30mila euro". Il prezzo a cui è venduta sul sito, 2mila euro, "beh, un po' economico", ammette l'artista.
"Il suo posto è nel giardino di un museo o in un museo stesso. Senza contare che fa parte della storia dell'arte in Europa: penso che qui sia stato il primo street art happening di sempre. Hanno anche pensato - ride Galschiot - che fosse una bomba, che fosse opera di terroristi".
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