Milano
Milano, il cambio di passo in una città che vede svanire le traiettorie
La linea di quello che era definito modello Milano si sta esaurendo. I valori delle case hanno raggiunto livelli troppo alti per gli sviluppatori. Ed anche l'elaborazione politica deve spiccare il balzo e muoversi altrove. Commento

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Milano, il cambio di passo in una città che vede svanire le traiettorie
Da più parti, in questa settimana, si invoca un cambio di passo della giunta Sala. Bisogna capirsi però. Di che cosa si sta parlando? Perché il cambio di passo potrebbe voler dire "cambio di direzione", oppure "cambio di velocità nella stessa direzione". Letteralmente, e anche logicamente, dovrebbe essere quest'ultimo il cambio di passo. Perché la logica politica vuole che non si sconfessi il modello di sviluppo che è stato celebrato (anche troppo!) per 20 anni, da Albertini ad oggi, in quella che è stata esaltata come una continuità tra destra e sinistre (quella di Pisapia e quella di Sala, diverse ma contigue). Oggi è quella linea di sviluppo che viene messa sotto accusa, alla radice. Tutta. E da sinistra, non da destra. Perché non da destra? Perché la destra l'ha iniziata, quella linea. A sinistra, invece, pensavano di fare la rivoluzione con Pisapia, che tuttavia quella linea l'ha sposata (lui e l'allora vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, che un giorno la storia rivaluterà dopo le inchieste di oggi).
Pensavano di fare la rivoluzione, ma hanno sostenuto e sposato quella linea: è un fatto. Hanno sostenuto e sposato qualcosa che per i moderati e per la città era completamente comprensibile e giusto, e che infatti ha portato a un consenso elettorale sempre più largo, da Pisapia a Sala I a Sala II.
Ora che i valori delle case sono cresciuti troppo, politica e capitale devono guardare altrove
Ora quella linea (perché oggi ormai fa brutto chiamarlo Modello Milano), sta per esaurirsi. Per colpa della politica? Io non lo credo. Sta per esaurirsi perché i valori delle case a Milano sono troppo alti, e dunque il margine ipotizzato per gli sviluppatori si è ridotto. Lo scrivevo nel 2021, quattro anni dopo per me quella traiettoria è ancor più tracciata. Sta per esaurirsi perché la procura ha immobilizzato i funzionari e i titoli edilizi non sono più né rapidi, né certi, né compatibili con gli investimenti dei fondi. Sta per esaurirsi perché il numero di immobili su cui poter agire, nella zona centrale, si è ampiamente ridotto ed è aumentato il loro costo. Si guardi alla vicenda del Pirellino: per rientrare di una spesa di quasi 200 milioni di euro il margine di manovra per l'operatore è esiguo, e quindi si agita.
Quindi che cosa vuol dire cambiare passo. Vuol dire riflettere su una linea che va svanendo, accelerare l'elaborazione politica per poi spiccare il balzo su un'altra linea. Io non penso questa nuova traiettoria sia quella dello statalismo, del pubblico a tutti i costi, o peggio ancora della decrescita. Perché l'unica cosa che ho capito di Milano, pur avendo un F205 nel codice fiscale, è che la politica vera qui la fanno i milanesi, le aziende e il capitale. Il resto aiuta od ostacola, ed entrambe le cose con un livello di efficacia fortunatamente mitigato.