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Milano, lo svarione della Cassazione: "ca...o" nella sentenza. FOTO

Clamoroso refuso alla seconda sezione penale della Corte di Cassazione di Milano: la parola "ca...o" finisce in bella evidenza in una sentenza

Milano, lo svarione della Cassazione:  "ca...o" nella sentenza

Clamoroso svarione alla seconda sezione penale della Corte di Cassazione di Milano: una sentenza del giugno 2022, subito dopo la locuzione P.Q.M. (per questi motivi) riporta la parola "cazzo" in bella evidenza, appena prima della decisione finale della Corte. Riporta l'estratto del documento Adnkronos: né il consigliere estensore né il presidente della sezione, che firmano la sentenza, si sono accorti del refuso, presumibilmente nato dall'utilizzo di un programma di dettatura vocale.

L'errore, in questo caso, rientra nel campo della sciatteria e può essere imputato al super lavoro che grava sugli uffici a causa della mole di provvedimenti che si sono accumulati. Ma dalla Cassazione, l'ultimo organo della giurisdizione civile e penale, ci si aspetta la massima accuratezza possibile nella stesura di sentenze che sono definitive, non più impugnabili.







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