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Milano
Milano, nasce il muro della gentilezza: vestiti e coperte per i bisognosi
(dalla pagina Facebook Tempio del futuro perduto)

Milano, nasce il muro della gentilezza: vestiti e coperte per i bisognosi

A Milano, vicino alla Fabbrica del Vapore, è nato il "muro della gentilezza": una parete alla quale si possono appendere indumenti che non si utilizzano più per metterli a disposizione delle persone che ne hanno bisogno. 

L'iniziativa è del collettivo "Tempio del futuro perduto": chi ha bisogno può prendere i capi appesi all'esterno della sede in via Luigi Nono, senza chiedere nulla a nessuno, così da evitare anche che qualcuno - magari per sano orgoglio -  eviti di ammettere di aver bisogno di un aiuto.

Un muro in cui, come si legge sulla pagine Facebook del collettivo, a qualsiasi ora si potranno trovare appesi vestiti invernali ed estivi, beni di prima necessità, libri e altro ancora, per chi ne ha più bisogno ma anche per la comunità del quartiere e la cittadinanza intera. Da due anni l'associazione è un punto di raccolta permanente di vestiti usati che vengono poi destinati a senzatetto e missioni umanitarie. Non solo, tra le iniziative del collettivo che si sta occupando del recupero di uno spazio abbandonato presso la Fabbrica del Vapore, anche quella di offrire la colazione o l'aperitivo agli automobilisti che transitavano davanti alla sede dell'associazione, spesso bloccati nel traffico. Un modo originale per far conoscere le proprie iniziative. 

Il Tempio del futuro perduto nasce nel gennaio del 2018 dall'unione di un gruppo di associazioni culturali milanesi che ha iniziato la ristrutturazione di uno dei tanti edifici abbandonati all’interno della Fabbrica del Vapore, 3000 metri quadrati che da anni giacevano in stato di degrado. Le motivazioni della nascita del collettivo sono spiegate con chiarezza sulla pagina Facebook del gruppo: "In un momento storico critico in cui mancano gli spazi per il lavoro, l’accoglienza, la cultura e la socializzazione, dove è ancora necessario mantenere saldi i valori basilari della libertà e del rispetto della democrazia come principi fondanti della nostra società (e contenuti nella nostra Costituzione), circa 60 giovani durante il periodo di vacanza natalizio si sono riappropriati di uno spazio cittadino abbandonato per dare vita a un nuovo progetto culturale. Un luogo deputato alle politiche giovanili trascurato e in deperimento: dopo ben due bandi di concessione andati a vuoto a causa della rinuncia formale da parte dei vincitori (e il susseguirsi di non poche polemiche), il Comune di Milano è costretto a lasciare all’abbandono uno spazio all’interno del rinnovato complesso della Fabbrica Del Vapore.

L’edificio rimane vuoto e incustodito, diventando in breve tempo un luogo di degrado. Un gruppo di associazioni no-profit costituite da giovani under 35, che aveva precedentemente partecipato a diversi bandi comunali, si propone per la rigenerazione dell’area - che è costituita da un immobile principale e da un grande giardino alberato - riqualificandola e ristrutturandola a proprie spese quindi senza oneri per il Comune di Milano, per poi riconsegnarla per la futura messa a bando pubblico. L’obiettivo è quello di avviare un programma di attività formative, creative e di spettacolo oltre che offrire opportunità lavorative destinate a giovani milanesi, italiani e stranieri, mettendo a disposizione della città un reale laboratorio di produzione artistica, fucina di cultura, che mira all’avanguardia. Il progetto prevede una gestione temporanea sperimentale degli spazi: un’officina di lavoro, un tavolo aperto per un dialogo concreto che possa attivare un luogo ad oggi inutilizzato e offrirlo al servizio della collettività, garantendone il funzionamento, la sicurezza e la pulizia. Gli ambiti d’intervento delle associazioni partecipanti sono legati alla produzione e promozione culturale, rigenerazione di spazi urbani, educativa di strada, street art e danza contemporanea. ACROPOLIS non è un centro sociale ma un nuovo laboratorio di progresso, aperto alle idee e ai diritti di tutti.

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