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Milano Nascosta, il nuovo libro di Manuela Alessandra Filippi

Milano Nascosta, il nuovo libro di Manuela Alessandra Filippi

Una fra le prime entusiaste lettrici di Milano nascosta, Violetta Meroni, direttrice della libreria L'Arabesque La Librairie, in occasione della presentazione in anteprima organizzata lo scorso 18 novembre nel suo spazio di Largo Augusto ha scritto «Milano nascosta non è una guida, non prevede fotografie storiche, non include alcuna mappa, a parte quelle scelte per aprire i 10 capitoli che compongono questo libro. Non è quindi pensato per il “turista per caso”».

 Ma allora, che cosa è questo elegante libro targato Hoepli, comparso in sordina e quasi di soppiatto sugli scaffali e fra i banconi delle librerie, inspiegabilmente non pervenuto nel programma di BookCity (un’occasione mancata e non si capisce perché), dalla natalizia copertina, sulla quale si staglia il profilo del Duomo, dalle guglie turrite e con la piantina di Milano nel cuore?

Dopo averlo letto, non posso che condividere le parole dell’attenta libraia: Milano nascosta è un’intensa ed emozionante narrazione, contraddistinta da una scrittura colta e mai pomposa, destinata innanzitutto ai milanesi distratti e indaffarati. Fin dalla prima pagina comprendi che questo libro è un invito a conoscere
Milano con modalità diverse da quelle che si è abituati a seguire. Non è un giro turistico per i quartieri della città,
ma piuttosto una passeggiata curiosa, una flânerie milanese.


Non si segue un percorso scontato: il lettore costruisce un suo tragitto unico e personale che viene “illuminato” da piccole indicazioni che l’autrice, come le briciole di Pollicino,
 ha seminato tra i capitoli
lasciando sia il cuore di chi legge a segnare la prossima tappa da scoprire.
 Quello di Manuela Alessandra Filippi è senza dubbio un libro che invita a seguirla fuori dagli schemi ai quali siamo abituati, 
per abbracciarne uno nuovo: iniziare la lettura con il primo e l’ultimo paragrafo,
per poi abbandonarsi ad un percorso spontaneo e personale senza un ordine preciso.
 La ragione di un invito così curioso, iniziare dall’ “alfa e l’omega” di questo corposo volume, per poi dedicarsi a quel che si trova in mezzo – per la precisione 2500 anni di storia raccontati attraverso una selezione di luoghi distribuiti su 460 pagine che includono
indici analitici e una corposa e non banale bibliografia -, è da ricercare nel valore che l’autrice ha dato alle pietre e al loro significato. Soprattutto a certe pietre di età romana e ad alcune contemporanee, quest’ultime letteralmente piantate nelle strade di Milano, così come in quelle delle città di mezza Europa: le Pietre d’inciampo. Con un’operazione ardita quanto inedita, ha infatti costruito un ideale ponte di collegamento che unisce il principio con la fine e viceversa che lasciamo al lettore il gusto di scoprire.

Milano nascosta è dunque un libro che va affrontato con gioioso abbandono, senza programmi prestabiliti di lettura. Essendo disseminato di rimandi e connessioni, bisogna seguire l’istinto e andare dove la curiosità ti porta, non stupendosi se talvolta le traiettorie ti spingono addirittura al di là delle alpi. La mia, per esempio, mi ha spinto a seguire l’originalissimo filone della storia raccontata applicando la teoria dell’effetto farfalla – trovata originale maneggiata con scanzonato acume – grazie alla quale sono finito niente di meno che in Francia e in Grecia. E poi quella che mi ha portato a scoprire la storia della Comunità Ebraica Milanese che Alessandra ha ricostruito e snocciolato, come le molliche di Pollicino, lungo i paragrafi a partire da quello dedicato alla Sinagoga, fino all’ultimo, scritto con uno stile che se potesse essere tradotto in linguaggio musicale andrebbe paragonato all’Incompiuta di Gustav Mahler. In un epoca come quella che stiamo vivendo, intrisa di velleitarie rievocazioni nazionaliste, discriminazioni fomentate dalla paura del diverso, e un preoccupante e sempre meno strisciante antisemitismo, la lettura di questo libro aiuta a riflettere sul valore inestimabile della conoscenza e della memoria, anche e soprattutto quando si racconta la storia di una città e degli uomini che quella storia l’hanno scritta. Perché come recita il Prologo
«Anche le città, come le coscienze, si costruiscono pietra su pietra».

INFORMAZIONI SUL LIBRO
Milano nascosta. Dalle pietre romane alla città che sale 
Ulrico Hoepli Editore
Novembre 2019
464 pagine
Illustrazioni di Alessandra Bruno.

PRESENTAZIONE:
Il libro sarà presentato ufficialmente
mercoledì 27 novembre alle ore 18:00
Sala Mieli - Swiss Chamber
Via Palestro 2
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

L’AUTRICE:
Abbiamo chiesto a Manuela Alessandra Filippi di raccontarsi. Ecco la sua risposta: «Chi sono? Beh, penso che il modo migliore per definirmi possa essere una “menestrella" che ama raccontare storie vere come fossero dei romanzi. Forse a tutto questo deve aver contribuito il fatto di essere stata concepita sotto una lastra di ghiaccio in Canada, di aver visto la luce a Bruxelles, di aver trascorso i miei primi anni nel segno del Manneken Pis, il bambino che sfacciatamente fa pipì in pubblico. E poi anche la fanciullezza spesa nella città della solida Mole Antonelliana, nella quale affondano le radici della mia famiglia; le esotiche e ripetute incursioni con mio padre a Caracas e nell'America del Sud, grazie alle quali a soli 7 anni sapevo già tutto su Simon Bolivar, “el libertador” verso il quale provava una granitica quanto per me misteriosa fascinazione. I viaggi negli Stati Uniti, soprattutto quello a Cape Canaveral, dove a 10 anni appresi i primi seri rudimenti sulla composizione dell'universo, scoprendo in anteprima lo Space Shuttle, che di lì a poco avrebbe portato l’uomo nello spazio esattamente come un aereo. E poi l'adolescenza trascorsa all'ombra del Cupolone, immersa nella languida bellezza della città eterna, dove mi sono sposata, è nata mia figlia e dove sono rimasta fino al mio 40esimo anno, in occasione del quale mi sono regalata un bel trasloco a Milano, dove dal 2008 vivo nella stessa casa, a due passi dalla Madonnina. Per me che da quando sono nata ho cambiato 30 indirizzi è un record che credo rimarrà tale fino alla fine dei miei giorni. Dicono sia una storica dell’arte irriverente, non allineata. A me piace pensare di essere piuttosto una curiosa vorace, sempre più attratta dalle origini dei fenomeni piuttosto che dagli epifenomeni, fra i quali annovero per inciso anche l’arte. Fra i tanti chiodi fissi ho avuto quello per l’economia e gestione dei beni culturali coltivato in anni in cui o eri umanista o economista. Ho lavorato nell’organizzazione delle mostre e nei musei. Dopo una vita spesa per l’arte mi sono votata completamente alla valorizzazione e alla storia, facendo della divulgazione il perno dei miei progetti. Nel 2010 ho fondato Città nascosta Milano® con la quale ha contribuito a innovare il modo di vedere Milano ideando una larga parte dei contenuti alla base degli attuali itinerari turistici che ho lanciato e promosso fin dal 2010, da tempo diventati patrimonio di tutti. Oggi mi appresto a scrivere una nuova pagina della mia vita e dopo aver percorso a piedi in solitario oltre 2mila km lungo i principali cammini della cristianità – Santiago, Roma e Gerusalemme, dove sono arrivata a piedi alla vigilia di Natale dell’anno scorso – fra meno di un mese sperimenterò per la prima volta il gusto e l’arduo compito di raccontare storie del mondo nel mondo. La realizzazione di un sogno. Perché come non smetteva mai di ricordare Walt Disney «Se puoi sognarlo puoi farlo…». Basta solo crederci!

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