Milano
Milano, Noja: "Italia Viva nel centrosinistra, senza discussione. Primarie? Non sono fondamentali ma non le temo"
La consigliera lombarda di Italia Viva Lisa Noja: "La priorità per l’Italia è mandare a casa il governo Meloni. Per farlo dobbiamo creare un'alternativa e a noi spetta il compito di rafforzare la parte riformista". L'intervista

Lisa Noja - Italia Viva
Milano, Noja: "Italia Viva nel centrosinistra, senza discussione. Primarie? Non sono fondamentali ma non le temo"
L'impostazione politica a livello nazionale vale anche per Milano. E se pochi giorni fa intervistato da Affaritaliani.it il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha detto che "bisogna lavorare per portare la cultura liberale, riformista, popolare ad essere rafforzata nel centrosinistra", la consigliera lombarda di IV Lisa Noja ribadisce che anche a livello cittadino la strada è quella. E quindi Italia Viva resterà nel centrosinistra: "Questo per noi è fuori da ogni discussione. Rimaniamo dove siamo adesso e vorremmo contribuire al programma per il futuro della città". Noja prosegue: "La priorità per l’Italia è mandare a casa il governo Meloni. Per farlo dobbiamo creare un'alternativa e a noi spetta il compito di rafforzare la parte riformista" aggiunge Noja.
Intanto, a Milano il centrodestra corteggia Azione: "Ci sono dei ‘Rubiconi’ invalicabili. Davvero vogliono amministrare con quelli che hanno Putin come riferimento?". E comunque, se scegliessero questa strada, "per coerenza dovrebbero prendere e uscire dalla maggioranza a Palazzo Marino" prosegue l'esponente di Iv, che dice la sua anche sulle eventuali primarie del centrosinistra: "Non ne ho paura ma nemmeno le ritengo fondamentali, soprattutto se si trova la convergenza su un nome". Ad ogni modo, "a Milano le primarie sono sempre state molto partecipate e non sono mai state dei regolamenti di conti". L'intervista di Affaritaliani.it Milano
Noja, per Iv il campo resta dunque quello del centrosinistra?
Una scelta giusta e necessaria per il nostro Paese, soprattutto in questo momento storico. Per l'Italia oggi è fondamentale mandare a casa questo governo, il più dannoso che ci possa essere. Non risolvono problemi, non hanno una visione e stanno compromettendo le riforme che avevamo fatto con Draghi. Chi è in politica deve chiedersi quale è la priorità. Oggi la priorità è lavorare a un'alternativa, che non si costruisce da soli, ed evitare che tra due anni rivinca Meloni. Non dimentichiamo che nella prossima legislatura si sceglierà anche il Capo dello Stato…
È pur vero che oggi quella riformista è una componente minoritaria nel centrosinistra.
Ma c'è la necessità di trovare la sintesi, anche se si fa fatica. Noi ci mettiamo in gioco e lo facciamo nel centrosinistra. È meglio sporcarsi le mani con un lavoro difficile piuttosto che fare i duri e puri per essere coerenti con l'immagine che si ha di se stessi. La purezza in politica, se non è finalizzata alla priorità del Paese, non è un esercizio utile. Sicuramente unire forze che su alcuni temi non sempre trovano convergenze non è facile. Ma se, per esempio, questa posizione fosse condivisa da tutti i riformisti, sicuramente saremmo più forti. Invece sono ondivaghi.
Spetta anche al Pd, però, creare le condizioni.
L'appello che faccio al Pd è proprio quello di essere il partito che si fa carico di tenere tutti insieme. Questo si fa dicendo, come ha già fatto Elly Schlein in passato, che i veti non si accettano da nessuno. Anche perché tutte le volte che sono stati posti dei veti il centrosinistra ha perso. Ad ogni modo i riformisti hanno tanto da dire e anche ottime idee. Sono convinta che si confrontiamo nel merito possiamo anche riuscire a convincere gli altri.
Ragionamenti che valgono anche per Milano?
Assolutamente. Noi abbiamo contribuito al governo di questa città lavorando in giunta con la nostra bravissima assessora Alessia Cappello. Abbiamo sempre portato le nostre idee. Non sono mancate differenze di vedute, ma se devo guardare a cosa è stata Milano negli ultimi 15 anni, credo che sia assolutamente falsificatoria la narrazione con cui viene descritta la città, unica vera metropoli con vocazione internazionale che abbiamo in Italia. Il centrosinistra non deve interrogarsi sul passato ma sul futuro. Spetta a tutti noi, anche in un'ottica non autoreferenziale, avviare un percorso che coinvolga non solo i partiti ma anche quelle forze del mondo civico e dell'associazionismo.
Le primarie allargate a tutti i partiti e ai civici possono essere un'opzione?
Non ho il feticcio delle primarie. Ma nemmeno ne ho paura. Anzi: a Milano sia quelle di Pisapia sia quelle di Sala sono state primarie molto partecipate e caratterizzate dalla lealtà di tutti i candidati. Nonostante dei confronti anche accesi, dal giorno dopo tutti hanno lavorato insieme per arrivare alla vittoria. Poi non è che se non facciamo le primarie allora non rispettiamo l'identità del centrosinistra. Dipende da come si svilupperà la discussione: se saremo tutti concordi su un nome a quel punto non ci mettiamo a fare le primarie per finta.
Cosa vuole dire agli amici di Azione corteggiati dal centrodestra?
Premesso che non vado a impicciarmi negli affari altrui. Alle tante persone di Azione che conosco a Milano, e che stimo, voglio fare questa domanda: 'Veramente pensate di poter governare con la Lega che stima Putin e che dice che Trump è un pacifista? E lo volete davvero fare a Milano?'. Mi sento anche di dire che loro sarebbero importanti anche per rivisitare quello che è il progetto che serve per la nostra città, tenendo conto di quelle che sono le nuove sfide. Poi se faranno altre scelte sarò dispiaciuta. Perché secondo me ci sono dei ‘Rubicone’ invalicabili.
Come risponde a chi, come Forza Italia, dice che i riformisti hanno posizioni, per esempio sulla politica estera, più vicino alle loro che non a quelle del centrosinistra?
Anche io potrei dire la stessa cosa, ossia che loro hanno più punti di contatto con noi che con i loro alleati. Davanti all'idea di andare con questa destra dico assolutamente no. Poi ci possono anche essere rapporti di stima con persone di quella coalizione. Per esempio ho molto apprezzato in Lombardia alcune posizioni prese dal consigliere regionale Giulio Gallera, come quelle sul fine vita. Dopodiché non riuscirei mai a governare con rispetto reciproco con la Lega o Fratelli d'Italia.
Calenda ha già fatto anche il nome di Carlo Cottarelli…
Stimo tantissimo Cottarelli, che viene sempre tirato in mezzo quando invece lui è una persona schiva che non sgomita. Per questo non voglio partecipare a questo giochino. Lo ripeto: anche se è difficile, l'alternativa a questa destra si costruisce tenendo insieme il centrosinistra. Non serve cercare scorciatoie mettendo nomi sul tavolo. Quello che vorrei io è sederci e trovare una sintesi. Mi fa strano pensare di configurare degli accordi senza prima aver fatto questo sforzo: vorrebbe dire che non c'è nemmeno la volontà di provarci.