Milano
L'inferno di Pamela tra botte, minacce e cocaina: la drammatica catena di episodi violenti prima del femminicidio
La relazione tra Pamela Genini e Gianluca Soncin era stata sin da subito contrassegnata da violenze: le minacce con cocci di bottiglia, la pistola puntata al ventre, le botte, il tentativo di gettarla giù da un balcone

Femminicidio a Milano: Pamela Genini e Gianluca Soncin
L'inferno di Pamela: la drammatica catena di episodi violenti prima del femminicidio
Dietro l’omicidio di Pamela Genini si nasconde una sequenza impressionante di episodi di violenza. Una storia di aggressioni, minacce e umiliazioni che non ha mai trovato riscontro negli archivi delle forze dell’ordine, ma che chi le era vicino ricorda nei dettagli. L’ex fidanzato Francesco, che l’aveva aiutata a staccarsi da quella relazione, ha raccontato agli inquirenti l’inferno vissuto dalla 29enne. Nel provvedimento di fermo firmato dalla pm Alessia Menegazzo si parla di un “rapporto possessivo” e “cristallinamente violento” tra la vittima e Gianluca Soncin, il 52enne che l’ha uccisa a coltellate nel suo appartamento di via Iglesias.
All'isola d'Elba il tentativo di gettare Pamela giù dal balcone
Il legame tra i due, iniziato nel marzo 2024 a Cervia, si era complicato dopo poche settimane. L’uomo, secondo quanto emerso, faceva uso di oppiacei e cocaina – in particolare Contramal e Xanax – e avrebbe costretto anche Pamela a farne uso. A maggio 2024 un amico notò i primi segni evidenti di violenza: la giovane appariva “trasandata e con vistosi ematomi sulle braccia”. Durante una vacanza all’isola d’Elba, Soncin la colpì con calci e pugni e la minacciò “con cocci di bottiglia”, tentando di buttarla dal balcone. Solo l’intervento del personale dell’hotel e di alcuni amici riuscì a fermarlo.
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"Non posso lasciarlo, altrimenti mi ammazza"
Nell’autunno 2024 Pamela iniziò a prendere le distanze. In primavera lasciò definitivamente la Romagna per rifugiarsi prima a Milano, poi dai genitori a Bergamo. Ma Soncin non smise di perseguitarla. “Ha minacciato di uccidere lei e la madre”, ha raccontato l’ex fidanzato. In una videochiamata, l’uomo le mostrò di trovarsi sotto casa della donna, dicendo che l’avrebbe ammazzata. Terrorizzata, Pamela confidò: “Io non posso lasciarlo, altrimenti mi ammazza”.
La testimonianza: "Soncin puntò una pistola al ventre di Pamela"
Il 9 maggio 2025, l’unico episodio ufficialmente registrato dalle forze dell’ordine. Pamela chiamò il 112 mentre Soncin bussava con insistenza alla porta di casa, dopo essersi introdotto nel cortile. Sul posto intervenne una Volante del commissariato Lambrate. Ai poliziotti la giovane disse di conoscere l’uomo “da circa un anno” e di non volerlo far entrare. Il 52enne si allontanò “spontaneamente” e gli agenti invitarono la donna a presentare denuncia in via Maniago. Ma Pamela non lo fece.
Ancora ad agosto, secondo quanto raccontato da Francesco, Pamela Genini si era vista puntare una pistola al ventre a Cervia da Soncin, ma era riuscita a fuggire.
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