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Milano perde la finale di Champions, Abodi: "Decisione già annunciata"

redazione ​​​

Il ministro dello Sport fa il punto dopo la decisione dell'Uefa: "Europei 2032 non a rischio". L'ipotesi: finale 2027 in un altro stadio italiano

Milano perde la finale di Champions, Abodi: "Decisione già annunciata"

Milano ha perso la finale di Champions League 2027 a causa delle troppe incertezze attorno al futuro della stadio San Siro. Ma gli Europei 2032 non dovrebbero essere a rischio. E' quanto sostiene il ministro per lo Sport Andrea Abodi: "La decisione Uefa per la finale di Champions 2027 era già annunciata anche perché è immaginabile che, dopo l'inaugurazione dei Giochi Olimpici del 2026, lo stadio di San Siro possa essere sottoposto a una significativa ristrutturazione. D'altro canto, pur nella competizione tra città e stadi attraverso la quale verranno selezionate le sedi italiane, Milano è un punto fermo per Euro 32".

Marchetti (Uefa): "Ecco perchè non abbiamo potuto assegnare la finale"

Giorgio Marchetti, vice segretario generale della Uefa, al Gr Rai, sulla decisione da parte della Uefa di revocare la finale di Champions League 2027 a Milano, ha commentato: "La nomina per la finale di Champions League 2027 era stata sospesa in attesa della conferma o meno se lo stadio di San Siro sarebbe stato sicuramente sgombro da lavori e nella configurazione che conosciamo. Siccome l'amministrazione comunale di Milano non è stata in grado di confermare l'assenza di lavori che impattino in qualche modo la capienza dello stadio e dei suoi dintorni, è evidente che non abbiamo potuto assegnare la finale".

Finale di Champions in un altro stadio italiano?

Sulla possibilità di una riassegnazione sempre a uno stadio italiano, Marchetti spiega che "la Uefa riaprirà un processo di candidature nei prossimi giorni. Se l'Italia vorrà partecipare, proponendo una sede compatibile e disponibile nel 2027, potrà farlo. Ma noi dobbiamo per forza passare da un processo di candidature".

Marchetti non nasconde, infine, il dispiacere per com'è andata: "Milano è una grande sede, San Siro è uno stadio iconico: è ovvio che non fa piacere non poter procedere, ma l'assegnazione era subordinata alla conferma che lo stadio sarebbe stato disponibile. La finale di Champions è un evento molto importante, esigente e non è compatibile con i lavori in corso. Preoccupazione per gli stadi italiani? L'hanno espressa tutti. Sappiamo che ci sono delle cose che devono succedere, speriamo succedano".

Sala: "San Siro, l'affitto scade nel 2030, dovremo vendere"

"La scadenza del contratto d'affitto è giugno del 2030 quindi è chiaro che anche loro se non vogliono rimanere lì non possono presupporre che noi gli rinnoveremo il contratto dello stadio, anche perché così creeremmo un danno ad un bene della comunità. Se le squadre non lo vogliono dobbiamo cercare di venderlo, se vogliono ristrutturarlo siamo tutti felici", ha affermato il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel corso di un evento al circolo Filologico milanese.

L'analisi del professor Bozzetti: "Milano sta andando troppo spesso in fuorigioco"

“La città di Milano perde la finale di Champions League 2027 a causa dell'incertezza sulla sorte dello Stadio di San Siro. Questo immobilismo decisionale di fatto priva Milano di un evento di portata planetaria che avrebbe innestato un volano di sviluppo per le attività economiche. Il danno purtroppo è fatto, ma confido che ci sia un'assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, amministrazione comunale e squadre, che acceleri il processo decisionale per mantenere Milano al centro del palcoscenico calcistico mondiale.” E' il commento di Giovanni Bozzetti, Docente Universitario, autore e tra i massimi esperti di Marketing Territoriale. “Lo stadio è una straordinaria leva di marketing territoriale per la quantità di eventi, non solo sportivi, che possono esser organizzati generando positivi impatti economici, sociali e culturali per il territorio. Milano ultimamente sta andando troppo spesso in fuorigioco e non riesce più a segnare. Torniamo a vincere" conclude Bozzetti.








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