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Milano, protestano ciclisti e pedoni. "Basta morti in strada"
Viabilità e sicurezza, presidio a Milano

Milano, protestano ciclisti e pedoni. "Basta morti in strada"

Nella serata di giovedì 21 settembre,  a Milano, 1.300 persone sono scese in piazza per far sentire la loro voce al grido di "Basta morti in strada", radunandosi in 4 luoghi della città.

La protesta monta contro l'immobilismo della giunta, rea di far troppo poco per tutelare la sicurezza di ciclisti e pedoni

La protesta monta contro l'immobilismo della giunta, rea di far troppo poco per tutelare la sicurezza di ciclisti e pedoni. Una presenza di circa 1.400 manifestanti pacifici, circa 500 persone ai Bastioni di Porta Nuova, all'angolo con via Solferino; 350 in viale Bianca Maria, all'angolo di via Mascagni; 250 persone in viale Beatrice d'Este, angolo via Melegnano, e 200 in corso di Porta Vercellina, all'angolo con via Biffi.

Gli organizzatori:

Gli organizzatori intanto fanno il conto delle ormai troppe tragedie. "In questa settimana- raccontano Alberto Gianera, Maria Dellagiacoma e Ilaria Lenzi, alcune delle persone che hanno organizzato la manifestazione in corso questa sera- ci sono stati due gravi incidenti provocati da mezzi municipali: a Rogoredo un bus Atm ha schiacciato una ciclista, ferendola alla gamba, e al quartiere Adriano un mezzo Amsa ha travolto una signora che stava per attraversare sulle strisce pedonali "agganciandola" senza che l'autista se ne accorgesse". Insomma, "i grandi automezzi, che hanno una visibilità ridotta e l'elevata velocità con la quale circolano le auto sono i due grossi problemi della sicurezza stradale", e in tutto questo "la giunta Sala sembra immobile di fronte a quello che succede ogni giorno nelle strade di Milano", incalzano. A conti fatti, il bollettino è purtroppo elevato, con vittime sia tra i ciclisti che tra i pedoni.

I manifestanti: "Sono 20 le persone uccise dall'inizio dell'anno a causa di incidenti automobilistici nelle strade di Milano"

"Ogni mese- proseguono i manifestanti- muoiono due persone travolte da camion o automobili. Sono 20 le persone uccise dall'inizio dell'anno a causa di incidenti automobilistici nelle strade di Milano: nove persone che camminavano a piedi, cinque persone in bici, cinque persone a bordo di mezzi motorizzati, una persona in monopattino". Le richieste sono semplici: "Chiediamo al Comune di realizzare urgentemente la "città a 30 km/h", come hanno già fatto Bologna e molte città europee, per rendere la nostra città un luogo sicuro per tutte le persone, indipendentemente dal fatto che si muovono a piedi, in bici, in monopattino, in moto, in auto".

Oltre a questo, i manifestanti chiedono di liberare dalle automobili tutte le strade scolastiche "per garantire maggiore sicurezza per bambini e bambine

Oltre a questo, i manifestanti chiedono di liberare dalle automobili tutte le strade scolastiche "per garantire maggiore sicurezza per bambini e bambine, ragazzi e ragazze", rendere tutta la città "ciclabile per tutte le capacità", avere "nessuna tolleranza verso il parcheggio selvaggio sui marciapiedi e nelle zone alberate", e di ripristinare immediatamente delle domeniche a piedi "per accompagnare la cittadinanza al cambiamento". Secondo i dati ISTAT, in 10 anni, dal 2012 al 2022, a Milano sono morte 470 persone per incidenti stradali (47 all'anno, 4 al mese) e 120.000 sono le persone rimaste ferite. Come se tutti gli abitanti di Monza fossero rimasti stati coinvolti e feriti in un incidente automobilistico.

Sono davvero enormi i costi che lo Stato Italiano deve sostenere per ciascuna vittima di incidenti stradali

Cifre impressionanti. Inoltre, sono davvero enormi i costi che lo Stato Italiano deve sostenere per ciascuna vittima di incidenti stradali: ogni persona morta costa 1,5 milioni di euro e ogni persona ferita costa 60.000 euro. Quindi, in totale il costo sostenuto è stato di 8 miliardi in un decennio. La protesta, promossa tra gli altri da Cittadini per l'Aria Onlus, 'Sai che puoi?', 'FIAB Milano Ciclobby Onlus', 'Genitori Antismog ETS' e 'Clean Cities Campaign' è stata organizzata da cittadine, cittadini, organizzazioni che si riconoscono nelle richieste espresse dalla lettera aperta La Città delle persone firmata da oltre 3.000 cittadini e associazioni, "mandata al Comune di Milano un anno fa", come spiegano i manifestanti.

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