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Milano, prove di Nazareno: se Sala rinuncia ipotesi Italia Viva + Forza Italia

Milano, prove di Nazareno: se Sala rinuncia ipotesi Italia Viva con Forza Italia

Corsico è un piccolo laboratorio e chissà che ora delle elezioni di Milano non ci possano essere svolte simili. Nel grande paesone alle porte di Milano la sinistra è sempre stata la forza politica principale. Anni e anni con Sergio Graffeo, prima due mandati di Giorgio Perversi, poi la parentesi di 5 anni con Maria Ferrucci. Infine, la svolta nel 2015. Mentre a Milano si preparava la candidatura di Beppe Sala, a Corsico vinceva Filippo Errante. Candidato di centrodestra, ma con esperienze amministrative nel centrosinistra (fu assessore proprio di Sergio Graffeo), Filippo Errante venne fatto cadere da Forza Italia, e il Comune fu commissariato. Ora, a sostenerlo ci sono Lega e Fratelli d'Italia. Gli azzurri hanno fatto una mossa del cavallo e si sono schierati con Italia Viva, a sostegno di Roberto Mei, assessore della giunta uscente (dunque, scelto proprio da Errante). Un caso isolato? Irripetibile?

A sentire esponenti di Italia Viva di primo piano, milanesi, se non ci fosse Beppe Sala come alfiere del centrosinistra, le urne del 2021 potrebbero essere "movimentate". Non è in campo Ada Lucia De Cesaris, impegnata nel suo lavoro di avvocato e di membro del cda dell'Eni: non lascerà il prestigioso incarico nella più grande delle società dello Stato per provare l'avventura da primo cittadino. La De Cesaris, che tenne a battesimo il partito di Renzi in un affollatissimo incontro all'Umanitaria, è dunque fuori dalla partita, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano. E - con Sala ricandidato - Italia Viva con tutta probabilità si accomoderà, magari trattando, magari ponendo qualche condizione (soprattutto in caso di presenza di pentastellati in alleanza organica), al tavolo della coalizione. Ma se l'ex manager ormai politico dovesse dire basta, allora cambierebbe tutto. Ormai i punti di contatto tra Italia Viva e Forza Italia, soprattutto sul territorio, stanno diventando molti. Anche in Regione, dove la consigliera Patrizia Baffi è molto apprezzata dagli uomini di Mariastella Gelmini&Co. Insomma, un percorso di avvicinamento tra moderati, per costruire una candidatura moderata magari autonoma rispetto alla Lega. Certo difficilmente vincente, ma che permetterebbe ai due partiti, che sotto la Madonnina hanno percentuali tradizionalmente buone (FI quasi doppiò la Lega con il 20,21 per cento dei voti; e in altri tempi Renzi a Milano raggiunse quasi quota 45 per cento, anche se con il Pd), di non rimanere schiacciati nei tritacarne del bipolarismo. In più, in caso di alleanza organica con il Movimento 5 Stelle, oggi esclusa almeno al primo turno, ma assai probabile per il secondo, alla compagine si potrebbe aggiungere anche Azione di Carlo Calenda, che si è affacciata su Milano prima dell'estate con una conferenza stampa al Pirellone insieme al consigliere regionale Nicolò Carretta. Quest'ultimo aveva presentato un articolato piano di rilancio regionale ma soprattutto aveva assistito a una dichiarazione netta di Calenda a domanda di Affaritaliani.it Milano: "Se Sala si accorda con i 5 Stelle noi non sosterremo Sala". Waiting for Beppe, almeno fino al 21 settembre. Poi, si aprono le grandi manovre anche se gli inviti alla danza sono già partiti.

fabio.massa@affaritaliani.it

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