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Monza, bambino morto di morbillo. Burioni: attenzione ai bugiardi a ai somari


Monza, bambino morto di morbillo. Burioni: attenzione ai bugiardi a ai somari

La questione vaccini sì, vaccini no rischia di lasciare spazio a pericolosi vuoti che possono causare la morte di piccoli innocenti. Come nel caso del bambino deceduto a Monza a causa di complicanze polmonari e cerebrali da morbillo. Aveva solamente 6 e come ha ricordato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, "la storia di questo piccolo affetto da leucemia è l'esempio di come la cosiddetta 'immunità di gregge' sia fondamentale per la protezione di coloro che, per la loro malattia o per lo stato di trattamento in cui si trovano, non sono protetti, anche quando fossero vaccinati dal morbillo così come da altre malattie infettive".

Però ancora troppe persone si affidato a leggende metropolitane e falsi guru, mettendo così a rischio la salute dell'intera comunità in cui vivono. Per questo è necessario "fare un poco di chiarezza tra le mille scemenze che si leggono", come scrive in un post su Facebook Roberto Burioni, medico, ricercatore e professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Burioni, impegnato contro la disinformazione in materia di vaccini, vuole mettere qualche punto fermo in questa triste storia: "Il bambino è morto di morbillo, non di leucemia. La leucemia infantile qualche tempo fa era una condanna a morte senza appello, ora in oltre il 90% dei casi guarisce completamente. Ho sentito alcuni imbecilli dire "l'avrebbe ucciso anche un raffreddore". Non è vero. Non l'avrebbe ucciso un raffreddore, malattia lieve, e da tantissime infezioni l'avremmo potuto difendere con antibiotici e farmaci vari. E' morto di morbillo, malattia grave per la quale non abbiamo una cura. Insomma, questo bambino stava attraversando la strada lentamente con una gamba rotta e le stampelle: qualcuno l'ha investito e ucciso. E' morto per colpa della gamba rotta? Direi di no".

"Chi l'ha investito? - si domanda Burioni - Il bambino è stato contagiato da un individuo NON VACCINATO. Che si trattasse del fratello, del cugino, del panettiere o dell'amante del nonno poco importa. Era una persona non vaccinata. Proteggere una persona immunodepressa dal morbillo è difficilissimo, in quanto chi ha contratto il morbillo è infettivo anche i due giorni PRIMA dell'insorgere della malattia. Curarla è impossibile: non abbiamo farmaci efficaci. L'unico modo in cui possiamo difendere queste persone è attraverso l'immunità di gregge, che è tanto vera quanto la forza di gravità. Per ultimo, e non vorrei ripeterlo, CHI E' VACCINATO CONTRO IL MORBILLO NON TRASMETTE IL VIRUS. Chi vi dice il contrario è un bugiardo o un somaro (è consentito il cumulo delle cariche) e se vi cita un "bugiardino" non sa neppure leggere, perché l'unico virus vaccinale tra quelli in uso che in casi rarissimi (cinque casi su 55 milioni di somministrazioni) si può trasmettere è solo quello della varicella".

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