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Milano
Milano, morto dopo l'arresto, difesa: c'era potenziale pericolo agenti

Michele Ferrulli "minaccio' i poliziotti, fece il gesto dell'ombrello, poi ci fu da parte sua un'escalation di aggressivita'. C'era una situazione di potenziale pericolo per gli agenti". Lo ha affermato l'avvocato Paolo Siniscalchi, nel processo d'appello milanese che vede imputati 4 poliziotti di omicidio preterintenzionale e falso in relazione alla morte del manovale di 51 anni per arresto cardiaco avvenuta il 30 giugno 2011. Ferrulli si senti' male mentre i poliziotti lo ammanettavano. Uno dei punti controversi dell'indagine, che ha portato in primo grado all'assoluzione dei militari, e' sempre stata la legittimita' o meno dell'ammanettamento di Ferrulli che quella sera ascoltava musica a volume molto alto e beveva birra assieme ad altri due uomini in via Varsavia, alla periferia sud est di Milano. "I poliziotti, anche dal punto di vista temporale - ha spiegato l'avvocato Siniscalchi - non si sono mai sognati di mettere in relazione l'ammanettamento col reato di resistenza a pubblico ufficiale. Le manette arrivarono per l'aggressivita' manifestata da Ferrulli, come ci ha confermato anche un teste molto attendibile". 

Per il pg Tiziano Masini, che ha chiesto condanne comprese tra un anno e 4 mesi e 7 anni e 8 mesi di carcere e per i legali di parte civile, l'ammanettamento fu un "atto illegale e arbitario" perche' "Ferrulli, certamente alticcio e arrogante, doveva essere solo denunciato per oltraggio e tutto sarebbe finito li'". "Da parte di Ferruli - ha ribadito oggi in aula l'avvocato Carlo Federico Grosso, che rappresenta i familiari dell'uomo - non ci fu nessuna minaccia, nessuna violenza qualificabile in termini di illiceita' penale. L'ammanettamento fu clamorosamente illegittimo, non c'era nessuna resistenza e il mero oltraggio non giustificava il provvedimento. I poliziotti furono autori di una sequela di violenze". Per Domenica Ferrulli, figlia di Michele, e gli altri familiari che si sono costituiti parte civile, l'avvocato Grosso ha chiesto una provvisionale di 80mila euro. Siniscalchi ha espresso durante la sua arringa "stima e vicinanza per la lotta di Domenica nella sua ricerca di giustizia e verita'", ma la donna "ha buttato il cuore oltre l'ostacolo e perso di obbiettivita'". Siniscalchi ha sostenuto che il pg ha prodotto "elementi inesistenti", dicendo per esempio che Ferrulli e i due rumeni assieme a lui avevano consegnato i documenti declinando le generalita', circostanza che non risulta, a suo dire, dai filmati. L'accusa ha chiesto la condanna per omicidio preterintenzionale e falso per due poliziotti a 7 anni e 8 mesi di carcere e per altri due agenti le condanne a 18 e 16 mesi con la derubricazione in omicidio colposo per eccesso colposo. 

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