Morto Luigi Amicone, ex consigliere forzista e fondatore del settimanale Tempi - Affaritaliani.it

Milano

Morto Luigi Amicone, ex consigliere forzista e fondatore del settimanale Tempi

Lutto nel mondo della politica e del giornalismo milanese: è morto per un infarto Luigi Amicone, aveva 65 anni

Morto Luigi Amicone, ex consigliere forzista e fondatore del settimanale Tempi

È morto nella notte a Monza Luigi Amicone. Nato a Milano il 4 ottobre 1956, è stato un politico, uno scrittore e giornalista. Consigliere comunale di Forza Italia dal 2016 fino a poche settimane fa quando non era stato rieletto alle ultime amministrative, è stato un esponente di Comunione e Liberazione.  Nel 1994 ha fondato la rivista settimanale Tempi.

Laureato in Scienze Politiche ed in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel 1980 vince della prima edizione del premio giornalistico Federico Motta. Dal 1980 al 1993 ha lavorato per il settimanale Il Sabato. Ha collaborato anche con Il Foglio e Il Giornale.

"Un fine scrittore, un acuto giornalista, ma soprattutto un amico. Si e' spento, troppo presto, Luigi Amicone, che ho avuto modo di apprezzare come consigliere comunale dai banchi dell'opposizione. Non dimentichero' mai il suo acume e la sua passione per la nostra citta'", così sindaco di Milano Beppe Sala, sui social commenta la scomparsa di Luigi Amicone.

"Luigi Amicone - ha twittato Gad Lerner - è stato per me un avversario appassionato ma gentile con il quale ci siamo sempre voluti bene. Oggi lo piango insieme ai suoi familiari e alla sua comunità di fede".

"È morto nella notte il mio caro amico Luigi Amicone per un infarto. Volle dedicarmi una copertina di Tempi in cui mi descrisse come un ''pericolo pubblico''. Discutevamo molto, qualche volta in tv ci capitò pure di litigare. Ma Luigi ci credeva. Dio, se ci credeva. Che dolore", ha scritto sempre su Twitter Mario Adinolfi.

"Fatico ancora a credere al messaggio che mi è arrivato alle 5.48 da Mario Mauro. Luigi Amicone non c'è più. Quel barricadero che avevo conosciuto come autore di infuocati editoriali negli anni del mio Liceo, e che poi ho conosciuto come collega sugli scranni di Palazzo Marino, ha concluso la sua irrequieta corsa questa notte. Divisi, ma uniti. Questo è il ricordo che mi rimane degli ultimi anni passati fianco a fianco all'opposizione a Milano. Eletti in liste diverse, spesso con idee, sensibilità e approcci diversi. Espressione di generazioni diverse: lui, figlio di don Giussani, che ha conosciuto gli anni dei conflitti e degli scontri ideologici; io più figlio di quel tempo che il nostro don Gius descriveva come caratterizzato da un 'effetto Chernobyl', in cui il crollo delle ideologie ha come modificato i nostri organismi dall'interno rendendoli 'affettivamente scarichi'. È probabilmente per questo che una volta il Corriere descrisse Luigi come l'uomo delle battaglie perse, perché lottava con tutto sé stesso contro le conseguenze di questo effetto Chernobyl e si accendeva ancora di più di fronte ad un mondo e a intere generazioni in cui quel che sembra dominare è solo la moda o il mainstream. Eravamo divisi, discutevamo spesso delle nostre diverse scelte politiche, dello nostra società, della nostra Chiesa, ma uniti. Uniti in una comunità umana che ci ha spesso assimilati agli occhi di chi ci vedeva alternarci l'un l'altro nell'intervenire, unici in aula, su certi temi sensibili. Non solo sui cosiddetti 'etici', ma anche a difesa del nostro ex collega Pietro Tatarella, detenuto in carcere per decine di giorni come un pericoloso terrorista. Battaglie perse, forse. O che lasciano un segno, nel tempo. E seminano". Così in una nota il capogruppo di Milano Popolare a Palazzo Marino, Matteo Forte.








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