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Nahum lascia il Pd: "La parola genocidio su Gaza ha acceso l'antisemitismo"

Nahum lascia il Pd: "La parola genocidio su  Gaza ha acceso l'antisemitismo"

Daniele Nahum, consigliere comunale del Pd a Milano ed esponente della comunità ebraica cittadina, lascia il partito. L'annuncio durante la seduta del consiglio comunale di questa sera. La decisione nasce in polemica con la scelta di alcune frange del Pd di usare la parola genocidio per descrivere ciò che accade a Gaza. "Annuncio oggi in questa aula che la mia esperienza all'interno del Pd è conclusa - ha detto -. Lo dichiaro senza risentimento anche con gratitudine verso questa comunità politica che ha accompagnato la mia vita per dieci anni. Hanno pesato diverse ambiguità sulla politica estera e il clima che si è prodotto in vari ambienti della sinistra dopo il 7 ottobre"

Nahum: "Sdoganata anche nel Pd la parola genocidio: termine falso e pericoloso"

"Si è sdoganata, soprattutto negli ambienti della giovanile del Pd, la parola 'genocidio' in riferimento alla grande crisi umanitaria che sta vivendo la popolazione di Gaza - ha aggiunto Nahum - Un termine, pericoloso, falso e inadeguato usato in quel contesto. Nell'azione militare israeliana non c'è alcuna volontà di cancellare il popolo palestinese, questo non sminuisce affatto la tragedia umanitaria in atto e sono favorevole a un cessate il fuoco immediato e a colloqui di pace che portino a due stati e due popoli.  Ma l'uso di questo termine ha scatenato una ondata di antisemitismo mascherata da anti sionismo che non avevo mai vissuto in 41 anni di vita. C'è la volontà in chi la utilizza di comparare gli ebrei ai nazisti".

"L'antisemitismo di destra, macchiettistico ed esecrabile di quei quattro gatti che alzano il braccio salutando il Duce è numericamente inferiore e meno infiltrante di coloro che paragonano sionismo a nazismo. Io finché avrò voce mi batterò contro questo scempio". Nahum ha garantito che continuerà a sostenere la giunta e il sindaco Beppe Sala.

Il capogruppo Barberis: "Non è una polemica con il gruppo milanese del Pd"

Questa la reazione a caldo del capogruppo Filippo Barberis:  "Abbiamo appreso da poco anche noi questa scelta, che non ha nulla a che vedere con il Partito Democratico milanese o con il gruppo consiliare di Milano ma è una polemica con il partito nazionale. Abbiamo adesso la volontà di approfondire il confronto con il consigliere nei prossimi giorni".  "Quello che posso dire sul tema genocidio è che né il partito milanese né il gruppo consiliare milanese né il partito nazionale né i gruppi parlamentari hanno mai usato questo termine. Inoltre in tutte le posizioni assunte a livello parlamentare - addirittura con i voti della maggioranza su proposta del PD in particolare con riferimento al cessate il fuoco e liberamento degli ostaggi - c'è sempre stata attenzione all'equilibrio, alle ragioni della pace, al principio di due popoli due Stati. Si è sempre stati attenti a non usare termini che vengono forzati dalle due parti". "Questo è l'equilibrio che abbiamo avuto - ha concluso - e continueremo ad avere".








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