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Milano
'Ndrangheta: infiltrazioni negli appalti ferroviari, 15 misure cautelari

Infiltrazioni 'ndrangheta nelle ferrovie, ecco come agivano

La Dda della procura di Milano ha delegato i nuclei di polizia economico-finanziaria di Varese e Milano eseguire un'ordinanza di custodia cautelare del gip Giuseppina Barbara nei confronti di 15 indagati ritenuti appartenere ad un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati di natura fiscale e fallimentare, radicata sul territorio lombardo ed operante nel settore dell'armamento e manutenzione della rete ferroviaria italiana, agevolatrice della cosca di 'ndrangheta Arena - Nicoscia di Isola Capo Rizzuto.

Le mani della 'ngrangheta sulle ferrovie

Le indagini, coordinate dal pm Bruna Albertini, hanno permesso di ricostruire una rete di societa' fittiziamente intestate a prestanomi, i quali sono risultati fiduciari dei principali indagati e che sono in rapporto di contiguita'-parentela con la famiglia 'ndranghetista Arena-Nicoscia. Si ipotizza che gli indagati traessero ingenti profitti dalla sottoscrizione di contratti apparentemente di distacco di manodopera, ma di fatto di pura somministrazione. I contratti erano stipulati con le societa' appaltatrici delle commesse di RFI spa per la realizzazione di lavori di manutenzione ed armamento della rete ferroviaria che serve svariate regioni, tra cui Lombardia, Veneto, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.

Infiltrazioni 'ndrangheta nelle ferrovie: reati per 6,5 mln di euro

Nel corso delle indagini e' stato possibile quantificare in oltre 6,5 milioni di euro l'ammontare dei profitti derivanti dai reati di frode fiscale, nonche' dalla omessa presentazione delle prescritte dichiarazioni d'imposta e dalle compensazioni di debiti erariali con falsi crediti Iva. Le indagini hanno inoltre dimostrato come alcuni componenti del sodalizio abbiano agevolato la "ndrina, facente capo alla "locale" di Isola di Capo Rizzuto (Crotone), contribuendo al mantenimento finanziario di detenuti e dei loro familiari, nonche' procurando falsi contratti di assunzione per far ottenere benefici premiali a soggetti colpiti da provvedimenti giudiziari.

'Ndrangheta: Gip, con appalti ferrovia e' in settore strategico

Fornivano manodopera alle grandi societa' vincitrici delle gare di appalto indette da Rfi per lavori di armamento e di manutenzione delle reti ferroviarie di tutta Italia e attraverso "l'abuso di strumenti giuridici astrattamente leciti" sarebbero riusciti a pagare meno tasse e allo stesso tempo avrebbero permesso all'ndrangheta "di infiltrarsi in uno dei settori strategici del Paese", quale il funzionamento della rete ferroviaria. E' questo, in sintesi, il sistema scoperto dall'inchiesta della Guardia di Finanza e della Dda di Milano che ha portato oggi all'esecuzione di 15 arresti (11 in carcere, 4 ai domiciliari) con le accuse a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati di natura fiscale e fallimentare e al sequestro di oltre 6,5 milioni di euro. Ad amministrare di fatto le societa' che inviavano alle grandi societa' appaltatrici che "gestiscono in regime di sostanziale monopolio l'aggiudicazione delle commesse" di Rfi con "contratti di distacco" fittizi gli operai "spesso privi di alcuna competenza e addirittura muniti di qualificazioni professionali false" sarebbero i membri delle famiglie Aloisio e Giardino contigue per legami di famigliari alla cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto (Crotone). 

'Ndrangheta nelle ferrovie, come agiva la cosca

 Con i proventi illeciti il gruppo avrebbe anche agevolato il clan sia contribuendo al mantenimento economico dei detenuti e delle loro famiglie sia offrendo lavoro ai disoccupati in un'area particolarmente depressa del Paese e cosi' rafforzando il prestigio della cosca. I quattro fratelli Aloisio, finiti in carcere, "hanno dimostrato di sapersi inserire in modo spregiudicato in contesti imprenditoriali di rilevante spessore, riuscendo in breve tempo a diventare partner delle maggiori imprese operanti nel settore dell'armamento e della manutenzione di reti ferroviarie", scrive il gip nell'ordinanza di oltre 300 pagine. "Dietro questa immagine ufficiale di imprenditori - osserva ancora il giudice - si nasconde, pero', il volto di uomini quantomeno contigui alla 'ndrangheta, dalla quale mutuano metodi violenti per la risoluzione di controversie che possono insorgere sui loro cantieri o con gli operai che vi lavorano". 

Infiltrazioni mafiose, Rfi: "L'azienda è parte offesa"

In merito all'operazione in corso della Guardia di finanza di Milano e Varese, sulle presunte infiltrazioni mafiose in alcuni lavori di manutenzione ferroviaria, RFI, che nelle indagini compare come parte offesa, si e' subito attivata nei confronti delle imprese coinvolte al fine di acquisire ogni elemento utile per valutare le piu' opportune iniziative nell'interesse dell'azienda". E' quanto si legge in un comunicato di Rete Ferroviaria Italiana. "La societa' - spiega l'ufficio stampa - ha gia' avviato un lavoro per rafforzare le azioni contro i tentativi di infiltrazione criminale negli appalti e da' la sua piena disponibilita' per aprire un tavolo con gli organi competenti e contribuire a trovare ulteriori soluzioni, ancora piu' efficienti e tempestive".

Ndrangheta negli appalti Rfi, Stanzione (Filt Cgil): verificare subito appalti dei grandi gruppi

Sull’inchiesta della Magistratura che ha coinvolto alcuni cantieri di Rfi, infiltrati dalla Ndrangheta, Luca Stanzione, segretario della Filt Lombardia chiarisce: “Aspettiamo l’evolversi dell’indagine della Magistratura e auspicando tempi brevi per fare chiarezza su questi gravi fatti. Va aperta rapidamente con Rfi – che nell’inchiesta è parte lesa - una interlocuzione sulla quantità di lavori in appalto perché più si appalta e più si perde il controllo sui lavori. Vale anche per le grandi piattaforme delle infrastrutture strategiche per il territorio e per il paese. Se i fatti fossero accertati – chiude il segretario della Filt Cgil - sarebbe un danno alla principale azienda delle infrastrutture italiane”.

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